I sindaci pronti alla (finta) guerra contro il caro-acqua

I sindaci pronti alla (finta) guerra contro il caro-acqua

cronaca
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Il rischio l’avevano previsto in tanti: dal sindaco di Caltavuturo Domenico Giannopolo che ne ha fatto una vera e propria bandiera, al comitato Liberacqua, inascoltati a Bagheria, anche Tommaso Impellitteri e i Verdi che lanciavano allarmi e appelli su giornali e tv.

Anche Rai tre, con la trasmissione Report di Milena Gabanelli, documentava su quanto era accaduto in altre parti di Italia con il passaggio ad aziende private della gestione delle acque: e cioè aumenti spropositati e ingiustificati delle tariffe.
Adesso che la tegola sta per colpirci, i sindaci che in sede di esami di legittimità dell’affidamento a privati della gestione dissero “ni”, ora fanno i duri, e puntano i piedi.


In poche parole: questa mattina, presso la Provincia, è stata convocata dal Commissario Patrizia Monterosso la riunione dei sindaci della Provincia che avrebbero dovuto siglare il contratto operativo che comprende anche il nuovo piano tariffario tra Ato Idrico, per i comuni della Provincia - anche se a Palermo  le acque potabili continuano ad essere gestite dall’A.M.A.P., e la S.p.A., Società Acque Potabili Sicilia, che vinse un appalto molto chiacchierato, sulla cui legittimità si è pero pronunciato il T.A.R. Sicilia.

L’aumento previsto nel nuovo piano tariffario, che graverà sulle tasche degli utenti sarà del 20%.
Tanto per non farla lunga: senza un miglioramento del servizio, senza un incremento della dotazione idrica, senza avere ancora messo mano a investimenti sulla rete, già la Società Acque Potabili vuole il 20 % in più di quanto abbiamo pagato sinora.


Ovviamente a tre giorni dal voto provinciale, i sindaci da Palermo a Bagheria sino a Termini, non se la sentono di legittimare questa legnata per i cittadini utenti, per cui stando alle dichiarazioni riportate dalla stampa, Sciortino dichiara che “non accetterà aumenti di tariffe scollegate da un piano di investimenti”, il sindaco di Termini, Enzo Giunta, chiede garanzie,”prima ancora di procedere all’esame di nuove tariffe, per i precari e i lavoratori a tempo determinato”.
E non ha senso - aggiunge Giunta stando a quanto scrive Repubblica -, convocare la conferenza dei sindaci a tre giorni dal voto. Giusto.

Insomma pare che oggi, a tre giorni dal voto, non si deciderà nulla. La batosta arriverà, potete starne certi, dopo il voto provinciale, ma non sarà per questo più leggera.

In foto: Lorenzo Serra, amministratore delegato di Società Acque Potabili