Cronaca

Qualche giorno fa controllando i post lasciati da amici e non sul nostro account facebook, tra le solite accuse di estremismo politico, di vendolianesimo (…o vendolismo?) e battaglie da combattere, ci incuriosisce una foto e la sua descrizione.

Una residente di Via Vistola, a monte dell’autostrada vicina l’azienda di prefabbricati “La Villetta”, ci ha postato le foto della sua via, una strada che presenta così tanti problemi e dissestata al punto che definirla “strada” è forse usare un’iperbole.

La strada in questione non è “solo” dissestata al punto che la persona che ci ha postato le foto ha rischiato di slogarsi una caviglia, ma presenta anche dei problemi a livello di tombini e rete fognaria che, usando le parole della nostra concittadina, è stata costruita in partenza “difettata”.

Il tombino che vedete nelle foto infatti è probabilmente intasato e troppo piccolo per ricevere tutta l’acqua che viene a fluire quando piove e dunque chi abita a piano terra si ritrova a dover raccogliere l’acqua che esce dagli scarichi del lavello, della doccia, della lavatrice.

Abbiamo cercato, a partire da giovedì 29 novembre, di contattare il Comune di Bagheria per segnalare il problema ma pur provando per diversi giorni e diverse volte al giorno non ci ha risposto nessuno.

Solamente lunedì 3 dicembre finalmente dal centralino del Comune ci hanno risposto, ma nonostante il tentativo di passarci l’assessorato ai lavoratori pubblici e nonostante un’attesa lunghissima, nessuno risponde (telefoni tra le altre cose costati ai bagheresi 39mila euro, ma questa è un’altra storia).

Al di là del fatto che riteniamo vergognoso che un cittadino non riesca a parlare con gli uffici comunali, quello che infastidisce è la non curanza di questa e delle amministrazioni passate: non si può pensare ai cittadini come “vacche da mungere”, buoni e utili solo quando si tratta di pagare le tasse e, abbiate pazienza, non è normale che dopo due anni di segnalazioni fatte dai residenti non si riesca a porre rimedio a questa situazione.

Eppure non si sta parlando di un livello avanzato di cura, ma di un livello base: stiamo chiedendo che dei cittadini non si ritrovino la casa allagata ogni volta che piove.

Dal canto nostro continueremo a insistere perché ci si occupi dei cittadini. Di tutti i cittadini.

Bagheria 04/12/2012   SEL Bagheria
 

I Carabinieri della Compagnia di Bagheria dalle prime ore del mattino conducono un’operazione antidroga (Video) per l’esecuzione di 6 provvedimenti cautelari emessi dall’Ufficio del G.I.P. del Tribunale di Termini Imerese e del Tribunale per i Minorenni di Palermo (D.ssa Sabina Raimondo e D.ssa Antonina Pardo) su richiesta della Procura della Repubblica di Termini Imerese (Sost. Procuratore Dott. Vincenzo Cefalo e, per un minorenne, D.ssa Caterina Bartolozzi della Procura per i Minorenni di Palermo), nei confronti di un gruppo di giovani, specializzati nello spaccio di sostanze stupefacenti del tipo “Hashish” nel comprensorio bagherese.

L’operazione – denominata “PUSHER”- è l’epilogo di un’articolata e complessa attività investigativa sviluppata nel 2011 dai Carabinieri della Stazione di Casteldaccia in quel centro.
Le attività investigative hanno preso inizio dalle numerose segnalazioni raccolte sul territorio dai militari dell’Arma, impegnati anche nel controllo delle aree urbane prossime a istituti scolastici.
Insegnanti e genitori manifestavano apprensione per il diffondersi dello spaccio e del consumo di stupefacenti in prossimità di alcune scuole cittadine.
La segnalazione ha trovato conferma nei numerosi sequestri operati dai militari, nei principali luoghi di aggregazione giovanile, anche in concomitanza con l’uscita dalle scuole, specie nei giorni prefestivi.
Proprio nell’ambito della giurisdizione di Casteldaccia, sia per la vicinanza a Bagheria e Palermo, che per il forte richiamo di giovani, data la presenza di rinomati locali, nel corso degli ultimi anni, sono state eseguite una serie di operazioni di servizio, in tema di droga, che hanno portato alla luce un preoccupante incremento dell’uso di sostanze stupefacenti da parte di ragazzi.

I servizi di osservazione a distanza e le telecamere occultate dagli investigatori, hanno ricostruito la mappa dello spaccio minuto, documentando tra l’altro i passaggi e il consumo della droga nelle strade di Casteldaccia e dei comuni viciniori.

Già i primi esiti investigativi, permettevano di appurare che Casteldaccia era tornata ad essere un centro di smercio di sostanze stupefacenti ad opera di alcuni soggetti originari di Santa Flavia ed abitanti nello stesso centro: una nuova banda, composta da giovanissimi, uno dei quali all’epoca dei fatti minorenne, in grado di imporsi sul mercato della droga, in termini monopolistici, per l’atteggiamento aggressivo e la condotta spregiudicata, il tutto celato sotto una parvenza rassicurante e innocua.

Il punto nevralgico dell’attività di spaccio era il centro scommesse “BANCO SPORT” nel centro di Casteldaccia.

Nel contempo le intercettazioni telefoniche ed ambientali, rese difficoltose dall’abitudine degli indagati di limitare al minimo le conversazioni, comunque condotte mediante l’utilizzo di parole in codice e linguaggio convenzionale (le dosi di hashish erano chiamate “giubbotti”) abilmente decriptati dai militari, consentivano in breve tempo di identificare i componenti della giovane ma agguerrita banda di spacciatori.

Il titolare del centro scommesse, capo indiscusso della banda, che annovera anche suo fratello e suo cugino, per mezzo dei complici, aveva “blindato” con un sistema di “pali” e “vedette”, a piedi ed in auto, l’esercizio commerciale, già per sua natura frequentato dai giovani del luogo, anche in virtù della posizione epicentrica nel paese e della vicinanza a scuole e bar.

Lo stesso, per evitare di attirare l’attenzione sulla sua sala giochi, aveva diversificato l’attività di spaccio, utilizzando luoghi e modalità diverse per la cessione delle dosi di hashish, al fine di eludere i controlli e le indagini delle forze dell’ordine, indotte a ritenere che non vi fosse un solo gruppo dietro le numerose segnalazioni di spacciatori attivi sul territorio.

Infatti la banda aveva organizzato una piazza di spaccio all’aperto, sul piano Stenditore di Porticello, prossimo al porto, dove operavano i suoi correi al fine di poter coprire l’intero territorio di competenza, smistando le varie richieste di hashish.

Infine era stato anche previsto un servizio di spaccio“ itinerante”: una sorta di “droga taxi“ che provvedeva alla consegna dello stupefacente direttamente al richiedente.

I dialoghi hanno permesso di ricostruire le attività del gruppo di spacciatori e di ripercorrere a ritroso il canale di approvvigionamento degli stupefacenti che conduce alle principali piazze di spaccio della vicina Palermo.

Secondo il tariffario applicato, molto conveniente, anche al fine di rendere efficace il monopolio sul territorio, l’hashish veniva smerciata a 10,00 € per ogni dose.

Resta confermato che la diminuzione del prezzo degli stupefacenti ne ha aumentato la diffusione, ponendo la droga sempre più alla portata di qualunque ceto e fascia sociale, e rappresentando una incredibile tentazione a mettersi in affari attesi gli elevati margini di profitto.

I riscontri ottenuti durante le precedenti fasi delle investigazioni hanno già portato all’arresto in flagranza di reato di 5 persone, alla segnalazione alla Prefettura di 80 assuntori abituali e al sequestro complessivo di 1,5 kg. di hashish.

Numerosi sono gli assuntori già identificati che saranno segnalati, per i provvedimenti amministrativi, alla Prefettura di Palermo.

Uno dei componenti della banda, è stato inoltre deferito anche per il furto di un motoveicolo marca Yamaha T-MAX, commesso in Santa Flavia (PA)

Il giovane, infatti, avendo danneggiato, durante una folle corsa sull’A19, quello di sua proprietà, aveva pensato bene di rubarne uno identico, certamente allo scopo di recuperarne le parti che gli occorrevano per le riparazioni.

La condotta del ragazzo veniva contestata dal Balistreri Santo che “da buon capo” faceva notare al suo accolito che: “ non è cosa di fare colpo…. Non c’è di fare niente a livello di rapine…. C’è solo da guadagnare i soldi .. solo da guadagnare con la droga… hai capito ?… c’è solo da guadagnare i soldi nella droga e basta”.           

 

Elenco delle persone arrestate:

BALISTRERI Santo classe 1989, gestore di sala giochi;

ONORATO Gioacchino classe 1989, nullafacente;

BALISTRERI Giovanni classe 1990, fratello del suddetto;

DE LUCA Gianmarco classe 1991, nullafacente;

BALISTERI Giovanni classe 1989, cugino dei suddetti;

B. G. classe 1994, all'epoca dei fatti minorenne.

Vai al video dell'operazione

Fonte  Ufficio Provinciale Stampa dei Carabinieri
                      

Due distinti episodi di criminalità nel fine settimana: lo scorso venerdì in pieno giorno tre giovani nella strada vicinale Cordova, forse conoscendo le abitudini del proprietario, si erano introdotti in una villetta di campagna, asportando due televisori e un computer.

Degli strani movimenti se ne sono accorti però alcuni vicini che hanno immediatamente contattato il titolare dell'abitazione che era nelle vicinanze: immediatamente accorso l'uomo si è trovato di fronte tre giovani due dei quali sono riuscitia scappare con la refurtiva su un motorino, mentre il terzo, un minorenne palermitano G.B., è stato bloccato e consegnato alla Polizia nel frattempo accorsa.

Il giovane è stato avviatoial Malaspina, il carcere per minorenni e processato per direttissima.

Più grave, dal punto di vista delle conseguenze per i proprietari, il furto in un appartamento anche questo di giorno ma verificatosi ieri, sempre a Bagheria in via Ugo La Malfa (trav. di via Filippo Buttitta): considerato che gli occupanti si erano  allontanati e fossero mancati solo un paio d'ore fa pensare che ci sia stato qualcuno pronto ad informare i malvienti oppure che  questi ultimi avevano puntato le loro vittime e ne seguivano le mosse.

Fatto sta che in queste due ore i ladri sono riusciti a portare via 1000 euro in contanti e gioelli, in oro soprattutto, per un valore presunto di 15.000 euro complessivamente.

 

Avevano tentato di estorcere denaro ad alcuni imprenditori di Termini Imerese, ma non avevano fatto i conti con il principio di legalità ed il coraggio delle vittime, che, anziché soccombere alle minacce estorsive e conseguentemente pagare la somma di denaro richiestogli pur di continuare tranquillamente a svolgere la propria attività, immediatamente si sono rivolte alle istituzioni locali e hanno, dapprima denunciato l’accaduto alla locale Stazione Carabinieri di Termini Imerese e successivamente, dopo essere stati confortati e rassicurati dai militari dell’Arma e da quel Comandante di Stazione, con il quale nel corso degli anni si era instaurato un sincero rapporto di fiducia, hanno fornito una collaborazione fattiva che ha permesso, in breve tempo, agli investigatori di identificare compiutamente gli autori delle richieste estorsive.

 

Sono durate alcuni giorni le attività investigative svolte dai militari della Compagnia di Termini Imerese coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Termini Imerese che hanno portato, in data 23.11.2012, all’esecuzione di due ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti rispettivamente di SABATINO Vittorio, nato a Palermo, di anni 33, residente a Trabia (PA) e GULIZZI Eugenio, nato a Palermo, di anni 30, ivi residente, entrambi disoccupati e pluripregiudicati, per il reato di tentata estorsione continuata in concorso in danno di alcuni imprenditori locali.

L’attività investigativa è scaturita proprio dalla denuncia di alcuni imprenditori di Termini Imerese che nel corso del mese di novembre sono stati “avvicinati” dai due giovani malfattori, i quali in più occasioni hanno cercato di estorcere loro denaro.

Da subito gli investigatori hanno avviato un’attività di indagine finalizzata a cercare elementi utili alla individuazione dei responsabili, predisponendo servizi mirati, sostenuti anche da attività tecniche, al fine di dare un volto agli estorsori.

Dopo pochi giorni un servizio di osservazione, svolto nei pressi di una delle attività commerciali oggetto delle richieste estorsive, permetteva finalmente di dare un volto ed una precisa identità ai due giovani, sorpresi nuovamente ad avvicinare una delle vittima, questa volta in maniera molto più incisiva, attraverso minacce precise alla incolumità della stessa e con una richiesta economica pari a 20.000 euro da consegnare in un successivo appuntamento che si sarebbe tenuto nei giorni seguenti.

Si precisa che i due malfattori erano stati già arrestati, per un’ analoga vicenda in danno di un altro imprenditore di Termini Imerese, dal personale della Squadra Mobile di Palermo in data 14.11.2012, poiché a causa delle diverse richieste estorsive avanzate dai due giovani su tutto il territorio del Comune di Termini Imerese nel corso di un’ arco temporale piuttosto ridotto, anche il predetto reparto della Polizia di Stato aveva avviato un secondo filone di indagine.

I Carabinieri della Compagnia di Termini Imerese hanno continuato a raccogliere ulteriori elementi utili a ricostruire le dinamiche estorsive poste in essere dai due giovani cercando di inserirli in un contesto più ampio, che seppur non caratterizzato dal vincolo associativo, comprendeva una pluralità di circostanze di reato ben specifiche. Infatti, concordando pienamente con le risultanze investigative, su richiesta del Pubblico Ministero, titolare del procedimento penale, il G.I.P. emetteva un‘ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico dei due soggetti per il reato di tentata estorsione, che veniva eseguita lo scorso appunto lo scorso 23.11.2012 dai Carabinieri della Compagnia Carabinieri di Termini Imerese, presso la Casa Circondariale “Pagliarelli” di Palermo dove i due si trovavano ristretti a seguito del predetto arresto operato dalla Polizia di Stato.

Le indagini dei militari dell’Arma proseguono per cercare di identificare eventuali complici e mandanti dei due soggetti arrestati.

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Gulizzi Vincenzo                                                                  Sabatino Vittorio

Fonte  Ufficio Provinciale Stampa dei Carbinieri

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