Cronaca

Le temperature non certo miti e l’inizio delle ferie, ha caratterizzato questo lungo weekend che ha visto particolarmente impegnati gli uomini della Guardia Costiera Flavese, guidati dal Tenente di Vascello (CP) Nicola Silvestri. 

Tra la giornata di sabato e domenica, sono stati due gli interventi di assistenza e soccorso ad unità in difficoltà che a causa di un guasto all’impianto elettrico erano rimaste in panne nelle acque antistanti Altavilla Milicia.

Oltre all’attività preventiva è stata posta in essere un incisiva attività repressiva, che ha visto l’elevazione di verbali amministrativi per circa 11.000 euro, per violazioni relative alla navigazione sottocosta ed ad un unità da diporto che esercitava l’attività abusiva di noleggio.

Particolare attenzione è stata posta agli acquascooter che con le loro evoluzioni, costituiscono spesso pericolo per i bagnanti e le unità ancorate.

altLa Guardia Costiera, comunica che per tutta la settimana e fino al 15 agosto, giorno di punta massima di affluenza, i controlli saranno intensificati.

Non solo però repressione ma anche tanta disponibilità nei confronti dei diportisti virtuosi.

“Un bollino blu per rendere il mare più sicuro”, è infatti l'iniziativa che nasce da una direttiva del Ministro dei trasporti e delle infrastrutture per certificare il comportamento in mare dei diportisti.

Un vero e proprio attestato che premia i diportisti la cui condotta in barca, all'atto del controllo effettuato dalla Guardia Costiera o da altre forze di polizia, sia stata ritenuta ineccepibile.

A quel punto scatta il rilascio del bollino blu che equivale ad un certificato con il quale si attesta che il diportista è stato controllato e non ha commesso infrazioni.

Esibendo tale tagliando, dunque, il diportista potrà evitare di subire altri controlli fermo restando le specifiche attribuzioni delle varie forze di polizia. Inoltre per un supporto all’utenza sempre più proficuo, fino al 18 agosto gli uffici resteranno aperti al pubblico fino alle ore 20.00.

 

nella foto interna  Tenente di vascello Nicola Silvestri, comandante delle Delegazione circondariale marittima di Porticello
 

I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Palermo hanno tratto in arresto in esecuzione dell’ ordinanza di custodia cautelare in carcere Lo CocoTony Bartolo Massimo, nato a Santa Flavia (Pa) , classe 1971, in quanto responsabile, in concorso con BASILE Anna Maria Assunta, già tratta in arresto il 29 luglio, dei reati di detenzione illegale di armi e munizioni nonché ricettazione.

Qualche giorno fa all'interno della  trattoria 'All'ancora' che il Lo Coco  gestiva assieme alla Basile  in località Solanto (fraz. di Santa Flavia), gli inquirenti in base a ricerche mirate, avevano scoperto un ambiente che veniva di fatto utilizzato come una sorta di poligono di tiro o, più semplicemente, una stanza insonorizzata e protetta dove veniva testata l'efficienza di alcune armi.

Nel corso della perquisizione nel locale veniva rinvenuta in una intercapedine ricavata nella legnaia in vicinanza del forno per le pizze, una Beretta cal. 9 corto, che nell'agosto dello scorso anno era stata rubata ad un vigile urbano palermitano.

Erano stati anche trovati munizioni e bossoli che provavano come quella sorta di covo fosse un ambiente in piena attività: inquietante per gli inquirenti anche la presenza di un tubo in acciaio che correva parallelamente al soffitto ad una certa altezza da terra e che terminava con un gancio.

Naturalmente le ricerche si stanno concentrando per accertare se l'arma Beretta abbia sparato in qualche evento criminale e a cosa servisse effettivamente quel locale.

Il Lo Coco è noto alle forze dell'ordine anche perchè nel 2007 era stato arrestato in una retata antimafia della Polizia, che si era sviluppata nel territorio tra Bagheria ed Altavilla: l'uomo era solito accompagnarsi a personaggi che gravitavano nell'ambiente mafioso, e alla luce della scoperta di questi giorni pare che questi rapporti non fossero mai venuti meno.

Fatto sta che gli inquirenti hanno avuto qualche input: o una intercettazione o la rivelazione di qualche collaborante, perchè le indagini sono state molto mirate.

 

Attività commerciali, terreni, fabbricati, magazzini e disponibilità finanziarie, per un valore complessivo di poco meno di 3 milioni di euro, sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza di Palermo in esecuzione di tre distinti provvedimenti emessi dalla locale Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale a carico di altrettanti soggetti ed a seguito di accertamenti economico – patrimoniali svolti dal G.I.C.O. del Nucleo di polizia tributaria del capoluogo siciliano nell’ambito di indagini delegate dalla Procura della Repubblica di Palermo .

Un primo sequestro ha riguardato un sessantatreenne originario di Altofonte (PA), già condannato in via definitiva dalla Corte di Appello di Palermo nel 1997 e sottoposto a misura di prevenzione personale e patrimoniale nel 2004, poi arrestato nel 2010 con l’accusa di intestazione fittizia di beni - per essere stato il gestore “di fatto” di molte imprese di costruzioni gestite attraverso imprenditori compiacenti - ed ancora ad aprile 2013 per associazione mafiosa, perché ritenuto elemento di spicco della famiglia mafiosa di Altofonte.
Tra i beni in sequestro vi sono 13 unità immobiliari (terreni, fabbricati e magazzini) in Altofonte (PA), 2 autoveicoli e disponibilità finanziarie (conti correnti, depositi a risparmio e polizze assicurative), per un valore complessivo di circa 2,4 milioni di euro.

Il secondo sequestro è stato eseguito nei confronti di altro sessantatreenne palermitano, tratto in arresto a luglio 2012 e successivamente rinviato a giudizio per associazione mafiosa, in quanto ritenuto appartenente alla cosca di Ventimiglia di Sicilia, per conto della quale organizzava atti intimidatori per finalità estorsive.

A suo carico sono stati posti in sequestro una autofficina a Trabia (PA) ed un libretto di deposito, per un valore complessivo di circa 105.000 euro.

Il terzo sequestro è stato eseguito nei confronti di un imprenditore sessantunenne di Palermo, ritenuto esponente di spicco della famiglia mafiosa dell’Acquasanta – Arenella, arrestato ad aprile 2012 e a gennaio 2013 per estorsione aggravata per avere taglieggiato commercianti palermitani.

Nei suoi confronti sono state sequestrate due società con sede a Palermo e Carini (PA), operanti nel settore della distribuzione di prodotti per la casa, ritenute nella sua diretta e piena disponibilità, ancorché formalmente intestate a terze persone, per un valore complessivo di circa 350.00 euro.
 

La polizia ha sequestrato cinque quintali di hashish ad un agricoltore di Villabate, Salvatore Damiano, 48 anni, che è stato arrestato. L’operazione è avvenuta nell’ambito di servizi di controllo del territorio della polizia su mezzi-civetta dell’Antidroga. 

Ieri mattina, durante un pattugliamento delle strade d’accesso alle zone di villeggiatura nell'hinterland palermitano (attività ancor più intensificata negli ultimi tempi, dato l’avvicinarsi del Ferragosto), gli uomini dell'antidroga notavano, dopo la barriera autostradale di Buonfornello, un autocarro con alla guida un uomo, che appena giunto alle spalle dell’auto-civetta, iniziava con insistenza a “lampeggiare” e ad usare il segnalatore acustico per far spostare l’autovettura della polizia. 

Dopo averli sorpassati a destra, non soddisfatto, affiancava l’autovettura dei poliziotti, iniziava ad inveire ed a gesticolare.

Gli agenti a quel punto decidevano di fare accostare il camionista, iniziando un controllo su lui e sull’autocarro. L’uomo, una volta compreso di trovarsi di fronte a poliziotti, cambiava immediatamente atteggiamento e toni, divenendo gentile e conciliante.

Gli accertamenti effettuati alla banca dati delle forze dell'ordine davano esiti positivi segnalandolo come pregiudicato con precedenti penali per associazione a delinquere.

Così gli agenti hanno deciso di accompagnare l'aurotrasportatore alla caserma “Pietro Lungaro” per approfondimenti. In caserma, l’autocarro veniva parcheggiato nel piazzale antistante dove era in corso l'addestramento di alcune unità cinofile.

E' stato a quel punto che il cane antidroga “Nembo”, avvicinatosi al camion, iniziava spasmodicamente ad agitarsi ed a cercare di salire sul pianale del mezzo che apparentemente trasportava patate.

Il controllo ha portato al ritrovamento di 500 chili di hashish per un valore al dettaglio di oltre 2.000.000 di euro. 

Va ricordato che segnalazioni del cosiddetto 'anonimo napoletano' hanno portato negli ultimi due anni a sequestri di ingenti quantitativi di droga, hashish e cocaina soprattutto, nel tratto di autostrada da Bagheria a Palermo.

da livesicilia.it

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