L'amore è il più bel messaggio politico che si possa lanciare - di Daniele Vella

L'amore è il più bel messaggio politico che si possa lanciare - di Daniele Vella

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Il 27 gennaio è la giornata della memoria, ricorrenza istituita dalla Nazioni Unite per ricordare le vittime del nazismo e lo sterminio degli ebrei.

Tengo a ricordare con particolare attenzione questa data. Negli anni passati insieme a svariate associazioni culturali, in primis con l'associazione Antigone, abbiamo organizzato in occasione di questa giornata importanti momenti di approfondimento.

Le scuole e le associazioni culturali, ma anche le Istituzioni locali sono state, e ancora oggi sono, protagoniste di momenti di elaborazione teatrale, mostre, dibattiti, audizioni di testimoni sopravvissuti alla persecuzione nazista.

Nei volti e nell'animo dei tanti ragazzi che ho visto partecipare a queste manifestazioni ho sempre scorto un senso di vergogna e di sdegno che si espandeva insieme alla presa di coscienza di quanto possa essere crudele l'uomo di fronte alle tentazioni della vita, alle debolezze del nostro animo e al male che ci circonda.

Spesso a questo momento di sdegno seguiva una presa di consapevolezza personale ed intima che ci lasciava ben sperare e ci rassicurava sul fatto di avere svolto un importante ruolo educativo.

La persecuzione nazista ha riguardato non solamente gli ebrei, ma anche i portatori di handicap, le minoranze etniche, i gay e tutti coloro che i nazisti definivano "diversi".
 

E di coloro che hanno orientamento sessuale diverso oggi voglio parlare.

 Le recentissime immagini provenienti dalla Russia in cui la finta democrazia di Putin, ed in particolare la Duma, ha esteso su tutto il territorio nazionale una legge che vieta in pubblico di parlare dei diritti dei cittadini gay mi hanno fatto molto male e mi hanno ferito intimamente.

Ancora oggi,nel tecnologico mondo del 2013 in cui c'è chi invoca il ricorso ad un voto dato da casa con un clic , un bacio dato tra persone che si amano,dello stesso sesso o di diverso sesso,può essere un atto tanto rivoluzionario da meritare di essere respinto con i pugni dell'intolleranza.

Quei ragazzi con i volti sporchi di sangue,pestati a sangue da ometti intolleranti sotto l'occhio complice e il manganello veloce della polizia Russa e sotto- consentitemi- l'obbiettivo tanto vicino quanto lontano ed indifferente dei fotografi e delle testate giornalistiche, mi hanno colpito.

Come può, ancora oggi, una rivendicazione di uguaglianza passare per diversità e ancora peggio divenire agli occhi di altri cittadini motivo di ripercussione e di persecuzione fisica o psicologica.

Non comprendo,ma così accade in Russia ed in tante altre parti del mondo. Ricordiamocelo.

E per venire all'Italia,come si fa,ancora oggi -faccio riferimento alla campagna elettorale nazionale in corso- a sentire di continuo slogan e distinguo su un tema come quello dell'estensione di diritti verso coloro che professano orientamenti sessuali differenti.

Un tema che nella grande maggioranza dei cittadini e sopratutto tra i giovani è oramai pacifico e che invece i nostri partiti continuano,spesso per interesse di bottega, a strumentalizzare.
Vorremmo sentire su questa questione parole chiare e programmi precisi.

In tanti Stati del mondo,dicevamo,l'intolleranza verso chi viene definito diverso è ancora troppo presente.Tuttavia i cittadini nel loro quotidiano vivere e tutti coloro che ricoprono ruolo politici ed istituzionali hanno esempi positivi cui rivolgersi. 

Un altro brivido mi ha attraversato la schiena in questi giorni, e per fortuna era un brivido positivo scaturito spontaneamente ascoltando le parole del primo Presidente di colore degli Stati Uniti d'America. Si,proprio quell'uomo definito "abbronzato" dal nostro ex Presidente Berlusconi.

C'era grande attesa per il suo discorso di insediamento, tanta gente in festa lo aspettava e qualcuno lo contestava. 

In alcuni cartelli esibiti da chi lo ha contestato, accanto alla grande folla assiepata ad attenderlo sul National Mall, qualcuno recitava "Dio odia Obama e gli omosessuali". 

Il Presidente Obama, nel suo discorso, ha detto testualmente "il nostro lavoro non sarà completo finchè i nostri fratelli e le nostre sorelle gay non saranno trattati come chiunque altro in base alla legge. Perchè se davvero siamo creati uguali, l'amore che giuriamo uno all'altro deve essere uguale alla stessa maniera".

E allora facciamo politica e parliamo d'amore, perchè l'amore è il più bel messaggio politico che si possa lanciare.

Daniele Vella direzione regionale Partito Democratico, direzione nazionale Giovani Democratici.