Lettera aperta in risposta all'articolo 'Festa di popolo a Casteldaccia'

Lettera aperta in risposta all'articolo 'Festa di popolo a Casteldaccia'

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Dopo aver letto l’articolo dal titolo “ Festa di popolo a Casteldaccia per l’inaugurazione della Torre del Duca di Salaparuta” apparso sul vostro giornale on line, ho sentito il bisogno d’intervenire su quella che ritengo una vicenda d’interesse collettivo non trascurabile soprattutto ora che ci apprestiamo ad un importante campagna elettorale. 

Vorrei cominciare con l’esprimere la mia viva soddisfazione, da Casteldaccese, da ex consigliere comunale e da ex assessore ai lavori pubblici per l’evento “restituzione del Castello - Torre Duca di Salaparuta all’intera comunità di Casteldaccia . Voglio continuare, facendo sinceri complimenti all’assessore al turismo e ai beni culturali Vincenzo Accurso che ha curato fra mille difficoltà e mille problemi percepiti e comunicati ai presenti l’intera serata. 

Complimenti per le belle mostre, per quella del bravissimo Castiglia e dei nostri migliori ceramisti locali, nonché per i concerti e per l’intrattenimento.

 Detto questo, secondo me, l’articolo su Bagheria News, racconta solo in parte la vicenda del restauro del castello, e da una rilettura dell’inaugurazione che non convince.

Con queste mie poche ma puntuali righe cercherò di rappresentare l’altra parte di verità, su questa che avrebbe potuto rappresentare un passo in avanti importante per la comunità ed un vero punto di forza per gli anni a venire, sapendo sin da adesso che attirerò su di me non poche critiche.

1. Abbiamo partecipato all’inaugurazione del castello con diversi amici, insieme a diversi consiglieri d’opposizione fra l’altro non ufficialmente invitati, e tutti orgogliosamente oppositori dell’amministrazione Di Giacinto e dunque non è vero che “affiorano le polemiche politiche con l’opposizione che non ha ritenuto opportuno partecipare all’evento”.
Si sappia in tal senso che i cittadini oppositori all’attuale amministrazione , che devono trovare la forza di riunirsi e rafforzarsi , sono tanti, sia fuori, che dentro il consiglio comunale, organo del resto ormai svuotato di significato e di valore.

2. In merito alla partecipazione popolare, ciò che abbiamo potuto registrare e verificare è stato ben diverso, da “una festa di popolo” , infatti ( nonostante le foto dell’atrio) ciò che saltava agli occhi era la totale assenza della comunità casteldaccese , che pure ha sempre dimostrato, capacità di forte mobilitazione tali da riempire Piazza Madrice ed oltre , ricordo per tutti l’evento dei cento cinquantanni dalla nascita del comune, ma anche le tante sagre e le feste popolari.
Abbiamo appreso che sono stati invitati tutti i sindaci dei comuni limitrofi, invitate le tv del territorio, invitati alcuni big della politica regionale, ma è saltato agli occhi di tutti che
non erano stati invitati i CITTADINI CASTELDACCESI

Ciò che più ci ha amareggiati, e che si sarebbe dovuto almeno attendere l’inizio della scuola per invitare docenti, famiglie e studenti e dare un collegamento forte e di presenza e di valore culturale all’iniziativa, dando quel senso importante di passaggio di testimone fra le generazioni indispensabile per il futuro della comunità. Così come dispiace il mancato invito ai discendenti degli Alliata e la contestuale assenza dei dirigenti e dei proprietari della VINI CORVO DUCA DI SALAPARUTA.

3. Non voglio tralasciare neppure il giudizio sulla qualità del restauro, si scrive “abbiamo potuto vedere il restauro è stato più che dignitoso e oltremodo parsimonioso”.

Da Assessore ai LLPP ebbi modo d’intervenire nel 2009, dicendo al Sindaco di verificare insieme come si sarebbe potuto fare per ottimizzare un modesto progetto, ma il giudizio negativo sul restauro, è purtroppo cosa da ignaro viandante o da distratto “chiazzaluoro”


4. Tengo inoltre a sottolineare alcuni fatti che a mio modesto avviso risultano essere gravi, e che non emergono dal resoconto giornalistico. Sul restauro minimalista di cui si parla” fatto con meno di due milioni di euro, e che servirà ad ospitare la sede ufficiale del Comune con un risparmio di circa 100.000 euro all’anno, bisogna non dimenticare lo scandalo che c’è dietro :Per il pagamento delle competenze spettanti al professionista del primo progetto di restauro, fu contratto un mutuo con la cassa depositi e prestiti , tale progetto fu liquidato solo in parte e per recuperare la restante ingente somma di €360.000,00 il professionista ha presentato il decreto ingiuntivo ad oggi esecutivo e mai onorato da parte del nostro sindaco Di Giacinto.

Solo dopo furono incaricati due dipendenti comunali per la redazione di un nuovo progetto, ma intanto lo sperpero di denaro pubblico rimase e rimane a carico dei Casteldaccesi.


5. L’inaugurazione della torre doveva avvenire a conclusione di tutti gli atti tecnici e amministrativi attestanti la fruibilità del complesso storico. È giusto sapere anche in questo caso, che La torre duca di Salaparuta a tutt'oggi risulta interessata dai lavori di restauro e non è ancora stata riconsegnata al Comune da parte della Soprintendenza, è dunque mancante delle certificazioni attestanti il rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza sia degli impianti che della stessa struttura.

Non si comprendono le ragioni di una inaugurazione cosi affrettata con l’assunzione di così grosse responsabilità per la pubblica incolumita'. Inaugurazione fatta addirittura con l’erogazione della luce di cantiere, con l’impossibilità, comunicata dallo stesso sindaco, a visitare tutti gli spazi dell’intero fabbricato.

Siamo contenti perchè non è accaduto nulla, ma credo che un’amministrazione seria, rispettosa, avrebbe dovuto dare il buono esempio ai cittadini tenendo in considerazioni che le regole valgono per tutti e non solo per alcuni.
Ma neppure a parlarne .

Forse il messaggio vero di questa inaugurazione era molto più misero ed era rivolto a pochi sostenitori ed a qualche sindaco amico, o inconsapevolmente presente, ed era una banale quanto triste apertura di campagna elettorale per le elezioni regionali .
Noi non lo abbiamo visto, ma sapere che Giovanni Di Giacinto ha avuto il coraggio di versare delle lacrime in occasione di questa iniziativa, non ci ha minimamente indotto a pensare, che lui finalmente cominci a riflettere su tutti i suoi fallimenti e su tutti i danni causati alla nostra comunità, pensiamo , possano essere state , invece, le solite sempre presenti lacrime di coccodrillo .

Pino Montesanto

già consigliere comunale ed ex assessore ai lavori pubblici del Comune di Casteldaccia

 

Nel nostro articolo ci siamo limitati a riferire quanto abbiamo visto e documentato: quanto al riferimento ai consiglieri di opposizione ci siamo limitati a riportare una frase del sindaco che ha chiaramente detto testualmente "non ringrazio i consiglieri di opposizione anche perchè non ne vedo presente nessuno", per cui le eventuali rimostranze vanno rivolte al sindaco di Casteldaccia; ed infine sulla qualità dei restauro della Torre credo che il suo parere valga più o meno quanto il mio.

Ed infine non sappiamo da dove hanno desunto la notizia ma noi non abbiamo parlato di lacrime del sindaco, ma di sincera commozione

Angelo Gargano

 

 


 

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