Il manipolatore può agire anche nelle amicizie- di Francesco Greco

Il manipolatore può agire anche nelle amicizie- di Francesco Greco

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Quando pensiamo al manipolatore ciò che ci viene subito in mente è l’immagine del narcisista che utilizza i soliti giochetti mietendo tra le sue vittime svariati partner, spesso dipendenti affettivamente.

Tuttavia il manipolatore può agire anche nell’ambito delle relazioni interpersonali, sabotando amicizie e rapporti umani.

Un classico esempio è quello del soggetto che usa letteralmente gli altri. Mi avvicino, faccio di tutto per agganciarti e poi quando non mi servi più ti allontano.
Un altro modo per manipolare è quello di spingere, all’interno di un gruppo, anche gli altri componenti ad allontanarsi dal soggetto vittima, in modo tale che venga isolato. Una sorta di epurazione sociale altamente tossica.
Chi mette in atto questi comportamenti ovviamente vive una situazione che da un punto di vista clinico potrebbe essere legata a quadri psicopatologici di gravità variabile (fino ad arrivare a veri e propri disturbi di personalità).
Sono soggetti che traggono a volte vantaggio dalle sofferenze altrui oppure si avvicinano a “prede” considerate più deboli. Chi vive questo tipo di esperienze sente di subire una sorta di violenza, le persone più fragili da questo punto di vista possono arrivare a mettere in discussione il proprio valore. Dopo essere stati al centro delle attenzioni del vampiro manipolatore e dopo esserne rimasti improvvisamente privi, vivono questa discrepanza sentendosi talora sbagliati, inadeguati, possono arrivare a provare un senso di vuoto che può portare a vissuti depressivi. Se il manipolatore colpisce un soggetto tendente ad essere dipendente affettivamente quest'ultimo metterà in discussione la propria autostima essendone già carente di default.
Chi è vittima di situazioni di questo tipo deve comprendere innanzitutto che chi mette in atto comportamenti manipolativi è sicuramente indizio di una persona sofferente, non risolta, una persona talvolta egoista e che difficilmente riesce a essere empatica, cioè a mettersi nei panni degli altri. Traendo energia e beneficio in modo tossico e perversamente recidivo dal far male, ferire, usare l’altro essa può rientrare in un quadro psicopatologico di disturbi di personalità.
Chi tratta le persone in questo modo può avere dei vantaggi secondari disfunzionali. Primo tra tutti è appunto quello di soddisfare un suo bisogno: gestire, usare le persone fornisce energia ed un senso di potere sugli altri, in linea con quel bambino capriccioso e immaturo che è presente in lui, abituato ad ottenere ciò che vuole, tipico del classico “il fine giustica i mezzi”.
In secondo luogo è possibile che il soggetto sia portato a comportarsi in questo modo nei confronti della vittima mosso dalla rabbia. In questo senso si comporta così per vendetta, per punire l’altro colpevole di presunti torti. Spesso i sentimenti di rabbia e di vendetta sono legati, più in profondità ad invidia, gelosia e sentimenti di inferiorità e di inadeguatezza del manipolare, perché come è noto in fondo il narcisista è sempre un insicuro ipercompensato.

Dott. Francesco Greco
Tel. 3922965686
www.francescogrecopsicologo.it
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Il Dott. Francesco Greco, Psicologo e Psicoterapeuta, è specialista in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Svolge attività clinica per i disturbi d'ansia, depressione, crisi, stress, insicurezza, disturbi emotivi e dello spettro ossessivo. Utilizza la Terapia Cognitiva, la Acceptance and Commitment Therapy (ACT), Mindfulness e la SCHEMA THERAPY. Specializzato nel trattamento dei disturbi dell’alimentazione attraverso la tecnica della CBT-E, disturbi sessuali e consulenza di coppia. Riceve a Bagheria e raggiungibile da tutto il mondo online in videochiamata.