La mia voce su quel 'buco' di milioni nelle casse dell'ateneo

La mia voce su quel 'buco' di milioni nelle casse dell'ateneo

attualita
Typography

 

Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata oggi, 19 marzo 2012, da Giuseppe Silvestri, ex Rettore

dell'Università di Palermo e già professore ordinario presso il Dipartimento di Ingegneria Chimica dei Processi e dei Materiali, sulla situazione delle finanze d'ateneo. La presente comunicazione è stata inviata al Rettore, Roberto Lagalla, alle liste docenti, a tutto il personale tecnico-amministrativo, agli studenti e agli organi di stampa in attesa di un confronto che chiarisca le ragioni di questa faccenda dai contorni "leggendari".

 

Al Magnifico Rettore, ai docenti,
al personale tecnico, amministrativo e sanitario, agli studenti,
dell’Università di Palermo

 

Come molte delle persone in indirizzo ricorderanno, ho tenuto l’Ufficio di Rettore dal 1999 al 2008. Quasi subito dopo il passaggio delle consegne dalla mia all’attuale gestione, vennero diffuse, per motivi che tuttora sfuggono alla mia comprensione, notizie relative ad un presunto deficit di bilancio (il buco!) che l’Ateneo avrebbe accumulato negli anni precedenti e che veniva a caricarsi sulle spalle della gestione subentrante. La stampa, che subito si appropriò di questa notizia, fece ampi riferimenti al presunto ammanco, pubblicando articoli fantasiosi e inconsistenti.
Ero certo allora che la lettura dei bilanci, anno dopo anno, avrebbe chiarito che nessuno dei consuntivi relativi alla mia gestione, compreso quello del 2008, redatto dalla amministrazione subentrata, aveva lasciato disavanzi (v.   Tab.   1a).  Ma purtroppo   continuano a circolare interpretazioni e versioni,  sia  di quei  fatti sia degli interventi di risanamento, che richiedono puntuali chiarimenti.

La pubblicazione sul sito dell’Ateneo dei Bilanci di previsione 2011 e 2012 e del Conto Consuntivo 2010 mi consente adesso di ricorrere ad elementi contabili certificati e pubblici per fare chiarezza sulla mia gestione e sui successivi interventi di risanamento.
Con questa lettera desidero quindi dare conto dell’operato dell’amministrazione negli anni dal 2000 al 2008 e su come e quanto gli atti di allora abbiano continuato a riverberarsi sugli anni più recenti.
Cercherò per quanto possibile di essere sintetico e chiaro. Aggiungo  nelle note ed in calce informazioni,  dati e  tabelle  che approfondiscono  gli  argomenti  trattati  e,  in  qualche  caso, chiariscono meglio il mio punto di vista.
– – –


Come ho più volte riferito quando ero Rettore, la nostra Università aveva accumulato negli anni fino al 1999 un ingente avanzo di amministrazione (ca. 172 m€) al quale la mia gestione ha fatto ricorso negli anni successivi (Tabelle 1a e 1b). E questo per diverse cause e con diversi obiettivi.
La voce che ha assorbito la maggior parte dell’avanzo riguarda la spesa per il personale. Per gli stipendi sia del personale a tempo indeterminato che di quello assunto a tempo determinato, infatti, dal 2000 al 2008 abbiamo dovuto affrontare un aumento del 56,43% della corrispondente voce di spesa (Tabella 2, grafico 1) mentre il fondo di finanziamento ordinario (FFO) ricevuto dal Ministero nello stesso periodo era aumentato soltanto del 12,95%, con un aggravio complessivo di spesa pari a 84,92 m€. Non fu un problema della nostra Università: credo sia nota a tutti la norma, introdotta con la legge finanziaria del 1999, che imponeva agli Atenei di provvedere con le loro risorse agli adeguamenti stipendiali dei docenti, senza prevedere il ripiano delle maggiori spese. Ne derivarono in quasi tutti gli Atenei italiani difficoltà del tutto prevedibili, che furono ampiamente riprese dalla stampa nazionale e ripetutamente, e del tutto inutilmente, segnalate dalla CRUI ai ministri che si andavano succedendo. Con poche eccezioni, il rapporto tra assegni fissi e FFO1  crebbe progressivamente, raggiungendo il suo massimo nel 2009, per poi discendere nel 2010 (Grafico 2). Questa diminuzione, anche questo è noto, non si deve né a ripiani ministeriali né a par ticolari misure adottate dagli Atenei, bensì alla crescita del numero dei pensionamenti o per raggiunti limiti di età o per fuga determinata dall’incertezza sulle norme relative2.

La seconda voce che ha assorbito parte cospicua dell’avanzo è quella dell’edilizia. Hanno trovato infatti  ampia  utilizzazione  fondi  già  ad  essa  destinati,  poco  meno  di  54  m€,  per  attuare  un complesso piano di sviluppo edilizio – realizzato anche con il contributo di altre risorse – i cui risultati complessivi di maggiore rilievo sono elencati nella Tabella 3 in calce a questa lettera. È sotto  gli  occhi  di  tutti  come  la  realizzazione  di  opere  come  il  completamento del  complesso didattico di Viale delle Scienze o gli interventi di restauro del complesso monumentale dello Steri abbiano completamente cambiato il modo in cui la nostra Università si presenta a sé stessa ed all a Città.
Decurtate le somme relative al personale e all’edilizia,  la parte restante dell’avanzo è stata utilizzata per sanare partite debitorie pregresse o emerse nel periodo3 e per gestire l’Ateneo secondo quelli  che  ritengo  i  suoi  scopi  istituzionali:  fornire  servizi,  finanziare  il  fondo  “ex  60%”, cofinanziare progetti di ricerca nazionali ed europei,  bandire borse di dottorato4 ed assegni di ricerca5.
Difendo serenamente e con convinzione quelle scelte, che non eccedettero mai la copertura di spesa garantita dall’avanzo di amministrazione e che, per quello che vale, portarono la nostra Università a risalire nelle graduatorie Censis da un mortificante ultimo o penultimo posto ad un dignitoso quinto posto nella graduatoria dei mega atenei nel 2007/08, e sesto, a pari merito con le Università di Bari e Milano Statale, nel 2008/09. Aggiungo che se parte delle spese fu obbligata dagli aumenti stipendiali o dalle destinazioni all’edilizia, le altre erano dotate di un evidente grado di reversibilità nel caso in cui i finanziamenti annuali non fossero aumentati, come invece ci si sarebbe potuto attendere sulla base delle dichiarazioni dei Ministri dell’Università e dell’Economia
del tempo6. D’altra parte anche le spese per gli stipendi erano destinate a contrarsi, come si sta puntualmente verificando7.


1 Con assegni fissi si intende la spesa per il personale assunto a tempo indeterminato. Per legge il rapporto con il FFO non deve superare il valore di 0,9 (90%) di modo che rimanga agli atenei un 10 % per tutte le altre spese: ricerca, didattica ecc. Le università che superano questa soglia incorrono in restrizioni nelle assunzioni di personale.

2  Per quanto riguarda la nostra Università, nel 2008 erano in servizio 2071 docenti, che nel 2011 si sono ridotti a 1699 (Banca dati Dalia–Miur). Complessivamente il personale docente è passato da un valore medio
di  1305,7  punti  organico    del  triennio  2000–2002  a  1455,7  nel  triennio  2006–2008, con  un  aumento dell’11,5%, a fronte di un aumento del 13,5% a livello nazionale (un punto organico equivale al costo medio annuo di un professore ordinario). La fascia degli ordinari, pur cresciuta del 22,3% a fronte di un valore nazionale del 16,4%, è comunque rimasta sotto la media nazionale come incidenza sull’intero corpo docente
(27% a Palermo contro 31% a livello nazionale).

3  Si tratta di voci di spesa in molti casi derivanti da imprevisti: p. es. gli sforamenti di spesa del Policlinico nel periodo in cui era a gestione diretta, il pagamento degli arretrati ai lettori di madrelingua, i risultati dei contenziosi per gli espropri dei terreni di Parco d’Orléans.


4 Nel 2007 furono bandite 283 borse di dottorato.

5 Nel 2000 gli assegni di ricerca furono 180, nel 2004, 370 e nel 2007, 527.

6  Allora, come tutti gli altri rettori, prestai fede alla parola dei ministri Mussi e Padoa Schioppa, i quali
garantirono che chi avesse firmato il “patto per l’Università” – da loro illustrato e discusso alla CRUI il 12 settembre 2007 – avrebbe avuto sul suo FFO il ripiano delle maggiori spese sostenute per gli aumenti degli stipendi del personale docente. La nostra Università era perfettamente in grado di firmare il “patto” e poteva quindi aspettarsi non solo la restituzione almeno di parte di quella somma, ma anche l’eliminazione, negli anni successivi, di questa pesante, e quantitativamente imprevedibile, voce di spesa. Inutile dire che non se ne fece nulla.

7 Su queste previsioni si basò la scelta di chiamare gli idonei ai concorsi esterni. Si tratta di importi rilevanti:
nella relazione di accompagnamento al Bilancio preventivo triennale 2012–2014 si ipotizzano minori uscite per pensionamenti che per ciascuno dei tre anni ammontano, nell’ipotesi più riduttiva, rispettivamente a 1,28, 0,72 e 0,71 m€. Purtroppo, con un intervento attuato senza preavviso, il passato Governo pose in essere misure ulteriormente restrittive tra le quali particolarmente pesante quella relativa alla sottrazione agli atenei del 50% del ricavato dalle cessazioni dal servizio del personale. Misura che ha inciso pesantemente sulle previsioni dei bilanci poliennali delle università, che proprio su quelle somme avevano fatto affidamento per mantenere un corpo docente adeguato alle loro necessità ed affrontare eventuali emergenze.

 

In termini generali vorrei ricordare che le amministrazioni pubbliche hanno il dovere di utilizzare per i loro fini istituzionali le somme a loro disposizione e non quello di tesaurizzarle. Vorrei fare presente che spendere risorse pubbliche non è in sé un fatto negativo, o da censurare. Lo sarebbe se si spendesse male, se gli investimenti fatti si rivelassero fallimentari o se l’indirizzamento della spesa risentisse di influenze estranee alla buona amministrazione.
Così non è stato: il patrimonio edilizio dell’Ateneo è cresciuto, rispetto al precedente accertamento del 2003, di ben 217,3 m€, in parte imputabili alla rivalutazione degli immobili preesistenti, ma certamente in gran parte alle nuove acquisizioni ed ai relativi interventi di restauro o rimessa in funzione. Sono state date risorse per ricerca, dottorati, assegni; è stat o mantenuto ed in parte implementato il turnover della docenza (Grafico 3).


– – –


Per  completare  questa  analisi  è  necessario  riprendere  in  esame  il  disavanzo  di  29,28  m€, riportato nel bilancio consuntivo dell’E.F. 2009. Alla mia amministrazione è stato imputato di avere utilizzato le risorse che aveva a disposizione e di avere  lasciato l’Ateneo nell’impossibilità di proseguire nella linea di spesa che la stessa mia amministrazione aveva impostato. Su questo punto è necessario mettere in evidenza che la relazione del Collegio dei Revisori dei Conti allegata al consuntivo dell’E.F. 2010 riporta che la mia amministrazione aveva lasciato nei diversi capitoli dei bilanci fino al 2008 somme ammontanti complessivamente a 35,68 m€ (Tabella 1b). Queste somme, riportate in attivo, hanno interamente compensato il disavanzo 2009 e aggiunto in attivo ulteriori 6,4
m€  (35,68  -  29,28).  Recuperare  queste  somme  è  stata  una  azione  non  nuova  nella  pratica amministrativa della nostra Università, meritoria per l’accuratezza che vi è stata posta e per l’entità della somma raggiunta e giustamente apprezzata dal Collegio dei Revisori dei Conti8.



8 Nella relazione allegata al bilancio di previsione E.F. 2010, i Revisori dei Conti ripercorrono le numerose operazioni di cancellazione dei residui poste in essere negli anni antecedenti il 2009 (in totale, negli anni dal 2000 al 2008 vennero cancellati residui per un totale di 49,24 m€), censurano “l’eccessivo ricorso all’i stituto dei residui” che era stato ampiamente utilizzato negli anni precedenti e lo considerano uno ”strumento creativo di riserve di scarsa visibilità”, ispirato a criteri di “eccessiva prudenza e cautela”. Gli stessi Revisori dei Conti, nella relazione allegata al Conto Consuntivo E.F. 2010, ricordano che nel 2010 una complessa revisione dei residui attivi e passivi riferiti al periodo 2006–2008 ha permesso di portare in attivo la rilevante somma di 26,19 m€. I Revisori aggiungono che è “da rilevare che l’emersione di riserve implicite emerse nella gestione porta a globali € 35.685.791 l’entità delle sopravvenienze attive registrate, nell’ultimo triennio, in decurtazione del disavanzo di amministrazione”. L’intera operazione è efficacemente riassunta nella nota di accompagnamento al Bilancio di Previsione 2012: “Il disavanzo di amministrazione al 31.12.2012 si compone di risultanti quantitative definite in sede di adozione di documenti riepilogativi contabili consuntivi (il disavanzo di amministrazione scaturito dal consuntivo 2009), di dati quantitativi ottenuti a seguito di operazioni  di  rivisitazione  di  partite  pregresse  (i  residui  attivi  e  passivi  alla  data  del  31.12.2008, opportunamente riaccertati di recente) …”

 

Sarebbe fuorviante tuttavia non considerare che si tratta di somme recuperate perché non furono spese dalla mia amministrazione.
Il perdurare del disavanzo di amministrazione nel 2011 e nelle previsioni del 2012 deve quindi essere imputato ai cosiddetti “tagli lineari” ai capitoli di uscita del bilancio dello Stato, tra i quali quello del FFO alle università, effettuati dal passato Governo. Nel nostro caso si è trattato di una diminuzione di circa 30 m€ tra l’E.F. 2008 e l’E.F. 2011 (Tabella 2). Sono state decurtazioni pesanti, solo in parte alleggerite dai pensionamenti ai quali accennavo (v. nota 7). Non entro nel merito delle scelte fatte dal Rettore e dagli Organi di Governo per fronteggiare una situazione così complessa e per molti versi drammatica: condivido le considerazioni dei Revisori dei Conti e il loro apprezzamento per l’opera di razionalizzazione e contenimento della spesa che si sta portando avanti. Aggiungo una nota di soddisfazione personale, constatando gli elementi di continuità tra il sistema di gestione e controllo finanziario di cui ero responsabile e quello attuale. Ba sta ricordare che più componenti dell’attuale Collegio dei Revisori dei Conti facevano parte di quello della precedente gestione, che l’attuale Pro-Rettore Vicario era all’epoca presidente della Commissione Bilancio del Consiglio di Amministrazione e che numerosi miei delegati di allora continuano anche adesso a servire l’Ateneo nella stessa posizione.
Spero di avere chiarito, con dati desunti dagli atti dello stesso Ateneo, che quando si parla di risanamento chi è informato dei fatti non si riferisce certo a un inesistente danno provocato dalla mia amministrazione, ma alle responsabilità degli ultimi Governi del Paese che hanno fatto il possibile per ridimensionare il sistema universitario nazionale mortificandone le potenzialità ed appiattendone le diversità e le specificità9.


Di  tutto  quello  che  ho  qui  scritto, e  dei  relativi  dettagli,  sarei  lieto,  se  me  ne  fosse  data l’opportunità, di discutere pubblicamente. Sarebbe una occasione di chiarezza e di rasserenamento dalla quale l’Ateneo potrebbe ricavare ulteriore forza per affrontare nel modo migliore l’esasperata competizione che vive attualmente il sistema universitario nazionale10.
Ringrazio dell’attenzione e invio a tutti i miei migliori saluti,


Giuseppe Silvestri


9 Sono certo che rimane vivo nella memoria di molti dei destinatari di questa lettera come ad ogni occasione opportuna fossi solito ammonire che, se non fosse cambiato l’atteggiamento ministeriale, molte università, tra le quali la nostra, si sarebbero trovate in gravi condizioni ed avrebbero dovuto ridimensionare la loro politica di sostegno alle attività didattiche e di ricerca.
10 Per avere un’idea dell’attuale linea di tendenza del sistema, ritengo utile ricordare l’intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica il 4 febbraio u.s. dal Prof. Benedetto, componente del Consiglio dell’ANVUR e referente della valutazione della qualità della ricerca (VQR 2004–2010), attualmente in corso di svolgimento.
Dell’ampia intervista, che merita una attenta lettura, cito solo un passaggio che mi sembra particolarmente significativo: «Tutte le università dovranno ripartire da zero. E quando la valutazione sarà conclusa, avremo la distinzione tra researching university e teaching university. Ad alcune si potrà dire: tu fai solo il corso di laurea triennale. E qualche sede dovrà essere chiusa.»


Presento di seguito grafici e tabelle che precisano i dati numerici degli argomenti trattati.


Tabella 1. SITUAZIONE AMMINISTRATIVA – ESERCIZI DAL 2000 AL 2010
1a – andamento dell’avanzo di amministrazione, 2000 – 2010, (m€)
ANNO             Avanzo di amministrazione

2000                 171,91
Variazione assoluta

2001                 169,64                     -2,28

2002                 177,36                     7,72

2003                 150,96                    -26,39

2004                 141,56                     -9,41

2005                  91,62                     -49,94

2006                  61,70                     -29,92

2007                  32,36                     -29,34

2008                   2,23                      -30,12

2009                -29,28*                   -30,41

2010                 -14,66                    -13,51

Fonte: relazioni dei Revisori dei Conti.
* Vedi le considerazioni svolte alle pagg. 3 e 4 sull’incidenza della cancellazione dei residui effettuata nel
2010 sull’effettivo ammontare di questa voce.


1.b - Andamento della cancellazione dei residui attivi e passivi, anni 2006–2010 (m€)

ANNO      Cancellazione residui

2006                     5,85

2007                     1,61

2008                     8,39

2009                     1,10

2010           26,19* [35,68**]

Fonti: relazioni dei Revisori dei Conti, relazione di accompagnamento al Bilancio preventivo 2012.
* Somma esposta nel bilancio di previsione E.F. 2011.
** Nel bilancio consuntivo E.F. 2010 i Revisori dei Conti evidenziano una ulteriore “emersione di riserve implicite” che porta a 35,68 m€ “l’entità delle sopravvenienze attive registrate, nell’ultimo triennio, in
decurtazione del disavanzo di amministrazione” (v. nota 8).

I dati 2006–2010 sono desunti dalle relazioni dei Revisori dei Conti allegate ai bilanci preventivo e consuntivo 2010. I dati riferiti agli anni precedenti sono presi dai bilanci dell’Ateneo degli anni corrispondenti.


5
Tabella 2. ANDAMENTO DEI DATI NUMERICI E DI SPESA PER IL PERSONALE VS. FFO DAL 2000 AL 2011 (m€)
ANNO       Personale in servizio
(*)
Importo retribuzioni (totale)
FFO

2000            4360                201,37              221,68

2001            4741                205,14              224,54

2002            4660                219,86              229,90

2003            4316                226,04              229,32

2004            4457                231,94              235,53

2005            4192                251,87              243,77

2006            4557                267,17              244,99

2007            4123                272,05              245,75

2008            4185                315,00              250,39

2009            3974                298,14              229,64

2010             (**)                286,77              231,72

2011             (**)                242,27              219,52


Grafico 1 – andamento del FFO e delle retribuzioni del personale (* dato complessivo, m€)

Fonti: FFO: dati Miur; retribuzioni: relazioni dei Revisori dei Conti; dati numerici relativi al personale a
tempo indeterminato: banca dati Dalia–Miur; dati numerici relativi al personale a tempo determinato: dati di archivio.
(*) Emolumenti complessivamente erogati nell’anno: docenti e personale tecnico, amministrativo e sanitario assunti a tempo indeterminato e a tempo determinato.
(**)  I  valori  non  sono  riportati  in  quanto  non  sono  stati  reperiti  i  dati  relativi  al  personale  a  tempo
determinato  (v.  anche  grafico  3).  Dalla  banca  dati  Dalia–Miur:  le  unità  di  personale  TA  a  tempo indeterminato sono state rispettivamente 1810 nel 2010 e 1808 nel 2011.
Per quanto riguarda le retribuzioni del personale dal 2000 al 2008 l’Ateneo ha dovuto provvedere con le sue
risorse a maggiori spese pari a 84,92 m€.

6
Grafico 2 - Andamento del rapporto assegni fissi/FFOdi alcuni mega-atenei italiani dal 2006 al 2010


105

2006             2007             2008             2009             2010


100


95


90


85


80
Bari       Bologna    Catania     M ilano      Nap oli
Fed. II


Padova     Palermo   Rom Sap .    Torino        Italia

Fonte: Banca dati Dalia–Miur.


N.B. Mentre la Tabella 2 riporta dati di costo complessivi, quelli utilizzati in questo grafico si riferiscono solo al personale in servizio a tempo indeterminato e sono decurtati del 30% del costo del personale coinvolto in attività sanitarie.
Con poche eccezioni, il rapporto costi del personale/FFO è progressivamente cresciuto, raggiungendo il suo
massimo  nel  2009,  per  poi  discendere  nel  2010  quando  ebbe  inizio  la  fase,  che  dura  tuttora,  dei
pensionamenti dei docenti entrati in ruolo negli anni ’80 a seguito del DPR 382/80.


Grafico 3 – Andamento numerico del personale in servizio. Università di Palermo anni 2000 - 20011
Fonte: personale a tempo indeterminato: banca dati Dalia–Miur. Per il personale T.A. i dati si riferiscono alla somma del personale a tempo indeterminato e di quello a tempo determinato. Non si è tenuto conto del personale docente a contratto nelle Facoltà, che veniva retribuito con anni di ritardo e per cifre complessivamente modeste.

 

Tabella 3 – PRINCIPALI ATTIVITÀ EDILIZIE NEL PERIODO 2000-2008

Sono elencati di seguito gli interventi di maggior rilievo realizzati tra il 2000 e il 2008. I dati relativi sono tratti dal volume “Il Piano edilizio dell’Ateneo – Opere e progetti 2000 – 2008” stampato dall’Università di Palermo alla fine del 2008, con la presentazione del Rettore Roberto Lagalla.
L’attività riferibile amministrativamente all’edilizia, che comprende varie fonti di finanziamento (P.O.R., finanziamenti  ministeriali,  fondi  di  Ateneo  derivanti  dall’avanzo  di  amministrazione  o  da  mutui  per l’edilizia, finanziamenti per l’edilizia sportiva) è ovviamente molto più ampia e comprende gli interventi di messa a norma, l’abbattimento delle barriere architettoniche, gli interventi per la viabilità, le manutenzioni ordinarie e straordinarie di strutture ed impianti, l’acquisizione di immobili (ex consorzio agrario, capannone e palazzina della ex-meccanica Sicula).

A.  Il complesso monumentale dello Steri
Intervento                                              Inizio – Fine lavori

Importo
(m€)
Restauro dell’ex Carcere dell’Inquisizione                       07/2005 – 06/2008          6,14
Restauro dei prospetti dello Steri                                      03/2004 – 09/2005          0,44
Restauro del Palazzetto neoclassico                                  02/2005 – 02/2007          0,83
Restauro ex ritiro della Candelora                                     09/2002 – 04/2003          0,29
Restauro dei prospetti Palazzo Abatelli                             11/2001 – 11/2002          0,45
Restauro della Chiesa di S. Antonio abate                        11/2008 –       *
0,40

B.  La città universitaria di Parco d’Orleans
Intervento                                              Inizio – Fine lavori

Importo
(m€)
Complesso didattico (completamento e arredi)                 12/2002 – 07/2007         11,43
3° corpo della Facoltà di lettere e filosofia                       07/2005 – 09/2007          2,08
Restauro del prospetto della Facoltà di Economia            05/2003 – 05/2006          1,52
Restauro dei prospetti della Facoltà di Ingegneria            11/2004 –        *     
5,16
Completamento esterni dei Dipartimenti di Scienze         09/2002 – 03/2004          0,85
Restauro della Casa Rossa (Asilo nido)                            05/2002 – 07/2004          0,24

C.  Il Polo sportivo

Intervento                                              Inizio – Fine lavori

Importo
(m€)
Copertura della piscina                                                      11/2004 – 06/2006           0,53
Campo di calcio e campi all’aperto                                   11/2004 – 02/2007           1,46
Recinzione e uffici CUS                                                   08/2002 – 06/2003           0,37
Manutenzione impianti esistenti                                       05/2004 – 11/2006           0,81

D.  Gli interventi nel tessuto della Città
Intervento                                              Inizio – Fine lavori

Importo
(m€)
Restauro dell’ex Hotel De France                                     10/2004 – 03/2007           1,91
Restauro dell’ex Convento di S. Antonino                        11/2008 –        *     
10,7
Restauro del giardino dell’Orto Botanico                         07/2005 – 04/2008           1,61
Manutenzione straordinaria Fac. Giurisprudenza             09/2004 – 01/2006           0,50
Manutenzione ex Collegio S. Rocco (Sci. Politiche)        04/2005 – 12/2005           0,64
Manutenzione straordinaria ex Cinema Edison                09/2001 – 01/2003           0,93

* opere appaltate ma non completate alla fine di ottobre 2008. Gli importi elencati si riferiscono ai progetti.