Siamo abituati e purtroppo rassegnati, a vedere scritto "Lasciare libero lo scarrozzo", oppure "Divieto di sosta" o ancora "Lasciare libero l'ingresso giorno e notte", dietro portoni e saracinesche.
No, naturalmente, perchè manca un piccolo, ma fondamentale dettaglio.
Chi, come e quando ha autorizzato l’esercizio di tale diritto, che non è legato, si badi bene, alla proprietà di un immobile, perchè il marciapiedi, le strade sono di proprietà pubblica, cosa che la stragrande maggioranza dei bagheresi non ha capito (o forse fa finta di non capire).
Saranno migliaia e migliaia questi cartelli, iscrizioni e intimazioni, e tutti quanti ci adeguiamo per amore di quieto vivere.
Ma è legato ad una autorizzazione che sta al comune concedere per quello che si chiama appunto "uso civico".
Quelli che sono in regola e che citano giustamente la autorizzazione nel cartello che espongono, saranno non più di qualche decina in tutta Bagheria. Tutti gli altri sono fuori legge.
In un tratto di un centinaio di metri di una sola strada, ne abbiamo contate una ventina di "passaggi" senza autorizzazione.
Ma perchè l'amministrazione in presenza di violazioni così palesi di norme e regolamenti non interviene e fa finta di non vedere? E' veramente così difficile?
Perchè l'Assessore al ramo (le finanze crediamo) non attiva un progetto, un programma, un qualcosa, che premi anche economicamente i dipendenti coinvolti su questi obiettivi ad accertare infrazioni e a procedere al recupero di somme non indifferenti?
Perchè, continuiamo a chiederci, e chissà ancora per quanto, cose anche semplici, facili da risolvere, e che porterebbero risorse all'amministrazione, vengono presi sottogamba, vengono fatti marcire sino a determinare assieme alla tante altre cose (vedasi in proposito il mancato rispetto degli orari di conferimento dei rifiuti) che vanno in malora, quella mentalità fatta di arbitrio e prepotenza di sciatteria e strafottenza, che è quella miscela micidiale che ci rende pessimi cittadini?
Assessore Mineo, aspettiamo che Lei batta un colpo.