Episodi di ordinaria e quotidiana inciviltà

Episodi di ordinaria e quotidiana inciviltà

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La foto che pubblichiamo documenta uno degli episodi di ordinaria inciviltà e disprezzo del vivere civile e dei diritti degli altri che tanti, troppi nostri concittadini praticano

ogni giorno.

Una macchina lasciata in divieto di sosta in Via Milazzo provoca un riduzione della carreggiata che ha impedito ieri sera, ad una ambulanza che a sirene spiegate andava a prestare un soccorso, di passare attraverso lo stretto budello che si era venuto a creare. In quel punto episodi di questo genere sono all'ordine del giorno.

Almeno quindici minuti di stop, con uno degli addetti dell'ambulanza andato a sollecitare l'intervento dei Carabinieri presso la postazione mobile di Piazza Madrice. Arriva poi con comodo il conducente dell'autovettura, uomo o donna non importa, sale a bordo e se ne va.

Questo signore (o signora) barbaro(a) e incivile aveva provocato un ingorgo di duecento metri per i propri p.... comodi, e aveva creato un disagio a decine se non a centinaia di automobilisti costretti a cambiare itinerario. Il carabiniere della foto non ha preso in quel momento alcun provvedimento; non sappiamo se abbia annotato la targa o semplicemnete richiamato il conducente (o la conducente) al rispetto di un minimo di norme di civiltà.

Dall'aspetto il signore (o la signora) sembrava una persona perbene, ma in realtà era un cafone (o una cafona) travestita.

Scene come questa ne vediamo ogni giorno a decine a Bagheria. Macchine lasciate in doppia fila con la serratura ben serrata, clacson che strombazzano, gente che impreca. Ovunque: in Via Dante, in Via Mattarella, in Via Papa Giovanni, in corso Butera, ovunque su grandi e piccole arterie, ed il fenomeno si aggrava ogni giorno di più.

Ma se dobbiamo dirla tutta, il motivo per cui abbiamo riportato la notizia non è l'ordinarietà del comportamento di un bagherese (o di una bagherese) incivile e "vastaso(a)".

Quello che ci ha veramente colpito è stata la reazione dei presenti, i quali anzichè prendersela con il signore o signora, (si fa per dire), se la prendevano con l'autista dell'ambulamza perchè secondo i calcoli  "a terra" e calcolando lo scarto di "parallasse", i nostri ingegneri sopraffini sentenziavano:"u largu c'è", "amunì camina ca l'ambulanza ci trasi" e giù a dare consigli...

Sono gli stessi che se l'ambulanza avesse provato a rischiare e passando avesse anche solo sfiorato la macchina, peraltro nuova fiammante, del signore o della signora, (si fa sempre per dire), all'unisono avrebbero detto:"Ca pezzu i scimunitu unu viri c'on ci trasi".

E qualcuno ha ancora il coraggio  o l'incoscienza di volere governare questa branco di signori o di signore, (si fa sempre per dire!).

Ed infine una domanda al signore o signora, (sempre per modo di dire): hanno mai pensato che quell'ambulanza avrebbe potuto recare soccorso ad un loro familiare, e che in certe situazioni contano anche i minuti per salvare una vita umana?