Le situazioni in cui il confronto politico tra i consiglieri comunali di Bagheria da duro e acceso tendeva a trascendere sul piano dello scontro fisico, apparivano sino a qualche tempo fa piccoli episodi isolati.
In realtà negli ultimi mesi non passa settimana che non venga segnalata una vicenda, una situazione in cui l'aula consiliare o le immediate adiacenze rischino di trasformarsi in un ring.
E' un brutto segno dei tempi.
L'ultimo episodio mercoledì della scorsa settimana, durante una seduta della quarta commissione: l'assessore Gianfranco Ingrassia che in maniera molto discutibile e rivolgendosi a Gaetano D'Agati dice più o meno: " Per colpa di questi due c... o teste di c.., ( ma siamo sempre là), non possiamo concludere la seduta."
Un lampo: il consigliere D'Agati afferra un casco da motociclista e lo scaglia contro Ingrassia fallendo il bersaglio; colpisce però l'incolpevole Pietro Canzoneri che verrà medicato al Pronto soccorso con sei graffette di sutura.
Solo tre settimane prima Antonio Scaduto capogruppo dell'U.D.C., in pieno consiglio comunale si è reso protagonista di una sfuriata contro il consigliere Nino Amato, al punto che si è dovuto addirittura interrompere la seduta di consiglio.
Almeno tre persone per frenare l'irruenza di Scaduto, che minacciava, e probabilmente l'avrebbe fatto, di sbranare Amato.
C'erano state nelle settimane precedenti avvisaglie per niente confortanti che avevano visto scintille e toni accesi che avevano coinvolto a turno diversi consiglieri e tra questi,Gino Castronovo di S.E.L., Mimmo Aiello di F.I. e gli stessi Amato e Scaduto.
Ed ancora prima tra Gino Di Stefano, che con Mimmo Aiello di F.I. arrivò a un centimetro dalla rissa, e al pdellino Eustachio Cilea arrivò a mollare uno schiaffo; e sempre Gino Di Stefano che con Giuseppe Cangialosi sempre di F.I. ha motivo di ruvida contrapposizione.
In tutti questi casi c'è sempre l'attenuante della provocazione, ma una politica che ormai ha smesso di ragionare e di confrontarsi e che sempre più spesso ricorre alla provocazione e agli insulti è una politica malata.
Lungi da noi , e l'abbiamo sempre sostenuto, l'idea di dare lezioni: sappiamo per personale esperienza, e lo abbiamo sempre ripetuto, che la passione politica trascina e, talvolta, tracima.
Ci può anche stare una-due volte in cinque anni di consiliatura una situazione che degeneri.
Ma ormai lo stillicidio di questi episodi e pressocchè settimanale, e solo per questo abbiamo deciso di parlarne.
Bisognerebbe piuttosto chiedersi il perché si è arrivati a questo punto e cosa occorre fare per mettersi alle spalle episodi così poco edificanti.
Una politica che non è più serrato confronto di idee e di proposte, in cui venga meno il rispetto per le idee degli altri, in cui la provocazione diviene l'arma di chi è a corto di argomenti , non ha più niente a che fare con il civile e appassionato e anche duro confronto politico, ma è qualcosa che rassomiglia più al "curtigghiu" delle comari di un tempo.
E' tempo che gruppi e partiti si diano una regolata.
E' necessario pertanto che i consiglieri , per riavvicinare la gente all'impegno politico, recuperino le ragioni vere del confronto, mettendosi al più presto alle spalle episodi che mortificano non solo le persone che ne sono protagoniste, ma le istituzioni che rappresentano.