Riceviamo e pubblichiamo: In merito alle dichiarazioni del sindaco, dott. Biagio Scortino, rese sul Settimanale di Bagheria in data 28 marzo 2010 mi sembrano doverose alcune precisazioni.
Il signor Sindaco sottolinea come lui consideri la parte del PD che sta in maggioranza come soggetti che siedono tra i banchi della Giunta non a titolo personale ma per nome e per conto del PD.
La sua tesi risulta errata perché è stato il Presidente del PD locale dott. Tarantino, senza averne alcuna delega, non il Segretario del Circolo a sottoscrivere il 01.02.2010 l’intesa a Villa Cattolica tra i partiti che han siglato l’accordo di Giunta.
Lette queste dichiarazioni mi sembra doverosa una considerazione che appare necessaria per spiegare meglio, agli occhi dei lettori, alcune dinamiche.
E’ ormai noto che all’interno del PD ci siano dei problemi che vanno però interpretati alla luce di questioni politiche e non di mere contrapposizioni tra soggetti autonomi.
Ecco perché ritengo opportuno sottolineare quali sono i meccanismi che sottendono a questa contrapposizione.
Inizio col precisare che è vero che il dott. Tarantino ha firmato un accordo di programma a nome e per conto del PD ma è pur vero per questo compito non aveva ricevuto la delega da nessun organo di partito di nessun gruppo del PD.
E’ come se un soggetto andasse a firmare un contratto per nome e per conto di un altro soggetto quando nessuno gli ha attribuito il compito di farlo.
Mi chiedo e vi chiedo: è possibile agire in questo modo?
Inoltre è utile sottolineare come parte del PD abbia fornito al dott. Sciortino una “rosa di nomi” tra i quali lui stesso avrebbe dovuto scegliere i nomi degli assessori da nominare.
Tra questi nomi risultavano indicati: i Consiglieri Comunali, gli Assessori uscenti e altri soggetti.
Ci sembra lesivo della dignità dei singoli l’aver fornito nominativi di consiglieri comunali, come quello del sottoscritto, che non hanno mai dato la disponibilità a ricoprire alcun incarico assessoriale.
Il signor Sindaco ha poi scritto che devono esser i Partiti a fornire i nominativi dei soggetti che l’avrebbero dovuto affiancare nel lavoro di Giunta negando dunque che gli assessori della Giunta odierna siano delle persone legate a lui da un rapporto fiduciario ma a singoli gruppi dei Partiti.
Ci spiace dunque che questa Giunta non goda del “favor” del signor Sindaco e ci spiace in primis per la cittadinanza che ancora una volta deve verificare come ci siano degli accordi sottesi a motivazioni che nulla hanno a che fare con la condivisione politica.
Abbiamo, in passato, più volte sollevato le nostre perplessità circa il comportamento del dott. Sciortino che in più situazioni non ha preso in considerazione le questioni sollevate dal PD ed ha agito in assoluta autonomia come se il PD non governasse questa città accanto a lui.
Premesso questo ci siamo interrogati quando, come è noto, è stata azzerata la Giunta se le motivazioni che ci avevano spinti a Governare insieme questa città erano o meno valide e sussistenti.
Nel corso del periodo congressuale del PD, che ha portato alle elezioni degli organi nazionali e regionali, abbiamo avuto modo di dialogare con la nostra base, con gli elettori o i meri simpatizzanti del PD che in gran parte hanno sollevato i loro dubbi circa le modalità di governo della città.
Preso atto che le sofferenze non erano solo interne ma anche e soprattutto condivise dai cittadini e preso atto che chi siede tra i banchi del Consiglio è in nome e per conto loro che deve governare, abbiamo dedotto che l’unica alternativa possibile sarebbe stata quella di sottrarre l’appoggio al Sindaco e farci però promotori di un’opera attiva di crescita per fornire proposte concrete per il bene di questa città.
Dunque, nulla di personale contro di lui ma mere deduzioni politiche.
Vedete, è proprio l’ottica di partenza ad essere diversa.
Il dott. Sciortino ha più volte detto di aver sentito i dirigenti regionali del PD ma noi crediamo che se il PD deve aspirare ad essere un Grande Partito non è dall’alto che deve subire indicazioni, che poi devono essere dimostrate, ma deve ascoltare la sua base ed è quello che noi abbiamo fatto.
Per ciò che riguarda i problemi interni al PD noi avevamo proposto di posticipare qualsiasi decisione alla fase congressuale cittadina, unica sede dove si sarebbero potute confrontare insieme agli iscritti le due linee contrapposte e si sarebbero potute prendere le decisioni del caso. Alcuni soggetti hanno preferito occupare gli assessorati e noi non abbiamo potuto che prendere decisioni differenti.
Come noto inoltre nell’accordo siglato a Villa Cattolica in data 01.02.2010 la lista degli assessori non era completa infatti il “terzo assessore” del PD è stato nominato dopo circa 48 ore in attesa che gli altri quattro consiglieri del PD fornissero un nome.
Ma i quattro consiglieri del PD che adesso son all’opposizione non accettano “doni” perché questi consiglieri saranno pur considerati da lui “dissidenti” all’interno del Consiglio Comunale ma almeno sanno profondamente di non essere dissidenti per la città ma interpreti profondi del sentimento dei cittadini bagheresi.
Nino Maggiore consigliere comunale del PD