Molti di voi mi hanno scritto in queste settimane chiedendomi consigli su come gestire l’ansia. Ritorno pertanto sull’argomento che comunque ho approfondito tante volte in questi anni di collaborazione con Bagherianews.
Partirei a questo punto da un presupposto: cosa è l’ansia? O meglio cosa non è l’ansia? L’ansia non è un nemico da abbattere, non è una malattia, non è una condiziona da cui guarire.
Pertanto l’ansia è una emozione, inevitabile e naturale tra le sensazioni umane, inscindibilmente legata alla condizione umana e alla sua storia evolutiva.
L’ansia quindi, nella sua connotazione naturale è legata a fattori evolutivi necessari all’organizzazione e allo sviluppo, nella messa in atto di strategie utili per affrontare rischi e difendersi dai pericoli. Tuttavia essa stessa, in una connotazione diciamo negativa, implica un limite e un passaggio verso aspetti disfunzionali, un viraggio che porta ad impoverire la qualità di vita, ad evitare esperienze, a vivere costantemente in allerta.
Ma cosa determina questo passaggio all’ansia disfunzionale? La quantità di ansia innanzitutto. Perché ovviamente l’ansia è funzionale e gestibile se non supera una certa soglia. Ma se diventa presente e forte oltremisura allora può diventare un problema. In secondo luogo è molto importante la tua idea di ansia, cioè come la vedi tu, cosa significa e rappresenta per te. Se rappresenta un problema allora essa stessa diventerà ingombrante e ad alimentare questo sviluppo sarà la tua preoccupazione verso l’ansia stessa.
Vado subito al punto: il circolo vizioso che si crea quando le persone sperimentano i sintomi spiacevoli dell’ansia si alimenta perché stando male riteniamo di non volere più ansia, ovviamente. Ma se non la vogliamo, questa ansia, cosa diverrà? Un problema da affrontare e da risolvere innanzitutto. Se tra i primi tuoi pensieri c’è l’ansia, allora sarai totalmente preoccupato da questa situazione, dalla tua stessa ansia.
Siamo quasi arrivati così al punto di non ritorno, la “frittata” è quasi fatta: sei arrivato al punto di preoccuparti per l’ansia e di generare quindi un’ansia per l’ansia. Sei in ansia di avere l’ansia. Te la stai creando in parole povere, ti stai auto sabotando.
Questa consapevolezza è molto importante perché se capiamo questo schema possiamo fare tanto per gestirla nel migliore dei modi. Gestire appunto, non sconfiggere. Gestire perché l’ansia va gestita e non bloccata. Da questa visione delle cose deriva un punto fondamentale per il tuo approccio all’ansia. L’ansia deve essere accolta, devi fargli spazio quando capita. Ciò che cambia in questo modo non è che l’ansia scompare di punto in bianco, ma semplicemente, muta il tuo atteggiamento nei suoi confronti.
Se non vuoi l’ansia fattela amica, lascia che essa arrivi, notando che, nonostante i sintomi spiacevoli non accadrà nulla di terribile, non genererà nulla di catastrofico e così come è arrivata andrà via.
Se senti la necessità di affrontare tutto questo con l’aiuto di un professionista la psicoterapia rappresenta uno strumento efficace. Ricorda di accertarti che lo psicologo sia uno psicoterapeuta iscritto all’albo che è consultabile pubblicamente, con annotazione psicoterapeuta.
Dott. Francesco Greco
Tel. 3922965686
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Il Dott. Francesco Greco, Psicologo e Psicoterapeuta, è specialista in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Svolge attività clinica per i disturbi d'ansia, depressione, crisi, stress, insicurezza, disturbi emotivi e dello spettro ossessivo. Utilizza la Terapia Cognitiva, la Acceptance and Commitment Therapy (ACT), Mindfulness e la SCHEMA THERAPY. Specializzato nel trattamento dei disturbi dell’alimentazione attraverso la tecnica della CBT-E, disturbi sessuali e consulenza di coppia. Riceve a Bagheria ed è raggiungibile da tutto il mondo online in videochiamata.