Come va la nostra psiche oggi? Facciamo il punto a distanza di quasi 3 anni dall’inizio della pandemia con il Dott. Francesco Greco, Psicologo e Psicoterapeuta a Bagheria.
D. Quale è la situazione oggi a distanza di quasi 3 anni dall’inizio della pandemia?
Questi ultimi anni hanno lasciato strascichi e ferite emotive. I ragazzi e i bambini stanno pagando ancora un prezzo a causa delle limitazioni e delle condizioni straordinarie del periodo pandemico. Stati d’ansia generalizzata, difficoltà a condurre una vita sociale simile al periodo pre covid, umore depresso sono condizioni che sono frequentissime nella mia osservazione clinica sul territorio.
Ma questo riguarda tutto il territorio nazionale, il 49% dei ragazzi e il 74% delle ragazze, secondo un’indagine coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità, riferisce di sentirsi giù di morale, molto più nervoso e irritabile, con vertigini e difficoltà nell’addormentamento. 2 giovani su 5 riconoscono gli effetti negativi sulla salute mentale.
D. Dottore questo malessere, per quello che ha potuto constatare, vede coinvolti anche i giovanissimi, cioè i teenager?
Vedo sempre più ragazzini nella fascia 10-17 anni con disturbi dell’umore e del sonno, con ansie generalizzate, fissazioni e varie tipologie di pensiero ossessivo. In particolare ho notato una maggiore incidenza nella diagnosi di disturbo bipolare tra i giovanissimi e la necessità di ricorrere sempre con maggiore frequenza ad un supporto di tipo farmacologico, come gli stabilizzatori dell’umore. In aumento tra gli adolescenti un uso problematico dei social media, e la maggiore inclinazione alla dipendenza da sostanze e l’assunzione di alcol. Secondo la ricerca dell’ISS l’11% dei 15enni dichiara di aver fatto uso di cannabis nel corso degli ultimi 30 giorni.
D. Anche la cosiddetta generazione z ha sofferto in questi anni, adesso i ragazzi come stanno?
I ragazzi una volta superata la fase pandemica hanno avuto più difficoltà a ricrearsi una cerchia sociale e a mantenerla. All’inizio hanno sofferto moltissimo l’isolamento e le limitazioni, poi però pian piano, quel meccanismo fatto di cerchia stretta e familiare e didattica a distanza ha cominciato a insinuarsi silente, portando moltissimi a soffrire nel momento in cui le relazioni interpersonali ed il viversi fisicamente hanno cominciato ad essere una possibilità. Oggi molti ventenni hanno maggiore difficoltà a mantenere relazioni sociali stabili a causa di ansia sociale, bassa autostima e paura del giudizio.
Per quanto riguarda le relazioni affettive hanno comunque ripreso a fare esperienze, tuttavia più frequentazioni sotto il profilo di esperienze sessuali che non vere e proprie relazioni. In tantissimi riferiscono di non volere e/o avere paura di iniziare nuove relazioni per non sentirsi vincolati o pressati da aspettative.
D. Quale è il disturbo più frequente invece tra i 60enni e nelle fasce di età successive?
Nella fascia che va dai 60 anni in su il disturbo più frequente rimane la depressione. Questo per diverse motivazioni, legate ad aspetti fisiologici e legati all’età sia per i cambiamenti nello stile di vita e nelle limitazioni personali, come nel caso del pensionamento o di malattie croniche o invalidanti.
D. Sembra che oggi, anche per tutti questi motivi sempre più gente si rivolga allo psicologo, come non mai prima d’ora, c’è lo può confermare?
La domanda è cresciuta molto, specialmente tra i giovani che sono sempre più inclini a chiedere aiuto e a iniziare un percorso di psicoterapia. In queste fasce d’età è presente un atteggiamento di apertura e di maggiore capacità critica di se e di autoconsapevolezza, cosa che purtroppo non è ugualmente presente nella popolazione dei quarantenni e cinquantenni che ancora oggi dimostrano molte resistenze culturali nello rivolgersi allo psicologo.
E’ di fondamentale importanza superare questi preconcetti e chiedere aiuto subito. Il supporto psicologico precoce è correlato al miglioramento della qualità di vita e alla minore insorgenza di patologie mentali. I dati epidemiologici mostrano un rapporto chiaro tra malessere psicologico nell’infanzia e problemi successivi in età adulta. L’aumento galoppante dei disturbi psichici ci da una indicazione chiara, cioè che lo psicologo e la psicologia non possono più essere utilizzati solo a valle di un disturbo conclamato ma si deve agire precocemente, potenziando la presenza dello psicologo e mettendo in atto campagne di sensibilizzazione per superare la vergogna e lo stigma sociale che tra ignoranza e superficialità è ancora oggi troppo presente.
D. Quindi rivolgersi allo psicologo è fondamentale?
Assolutamente, rivolgersi allo psicologo è un passo avanti per stare bene e la psicoterapia significa volersi bene.
Dott. Francesco Greco
Tel. 3922965686
www.francescogrecopsicologo.it
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Il Dott. Francesco Greco, Psicologo e Psicoterapeuta, è specialista in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Svolge attività clinica per i disturbi d'ansia, depressione, crisi, stress, insicurezza, disturbi emotivi e dello spettro ossessivo. Utilizza la Terapia Cognitiva, la Acceptance and Commitment Therapy (ACT), Mindfulness e la SCHEMA THERAPY. Specializzato nel trattamento dei disturbi dell’alimentazione attraverso la tecnica della CBT-E, disturbi sessuali e consulenza di coppia. Riceve a Bagheria e raggiungibile da tutto il mondo online in videochiamata.