Mi chiedo se vi siete mai posti il problema sull’uso scellerato della televisione, come megafono personale di propaganda. Io me lo sono chiesto stamani mattina, dopo avere riflettuto sulla provocazione di Fedez.
Come se si trattasse della Regina Elisabetta che parla ai sudditi, ha potuto comunicare ad oltre dieci milioni di tele ascoltatori la sua appartenenza politica.
Sento già chi vuole assolvere questo bellimbusto, dicendo che si tratta del gesto improvvisato e isolato di un genio. No, cari amici, amanti della musica metallica, dei tatuaggi, dei piercing, del pearling e l'Hood; sappiate che non è un gesto improvvisato e isolato, anzi, sento puzza di premeditato. Se no, come si spiegherebbe la performance quasi in contemporanea della bella Ferragni (foto di copertina), con le sue incitazioni all’evoluzione sessuale, camuffate da uno stratagemma linguistico, come libertà della donna?
E se Fedez o la Ferragni, con le loro performance avessero incitato gli italiani a situazioni sgradevoli per la Nazione? dopo un eventuale disastro, basterebbero le scuse o/e i mi dissocio? Oppure non sono necessari nemmeno quelli, perche si tratta di un gesto goliardico?
La morale della riflessione non arriva da me, ma da una penna illustre di Bagheria, Nino Buttitta: “… Il nuovo non scaccia il vecchio, tradizione e rivoluzione convivono, passato e presente procedono di pari passo, le idee più diverse vengono assorbite con esiti in qualche caso di felice sincretismo, ma più spesso discrasici e contraddittori …” .
E a proposito di goliardia mi vien voglia di salutarvi così: sentite, sentite, gente di Bagheria, comunico che sono contro gli umanoidi di oggi e a favore degli umani. E nonostante le apparenti contraddizioni, sono un nostalgico della belle epoque, quindi vi saluto con «O corte a Dio», in nome di Giuseppe Branciforti.
Ezio Pagano