Bagheria: “Repetita iuvant”- di Ezio Pagano

Bagheria: “Repetita iuvant”- di Ezio Pagano

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Signor Sindaco, le invio questa mia sommessa riflessione come presente di Natale.

Vivo nel disagio quando le amministrazioni siciliane non condividono il pensiero di Goethe: "L'Italia senza la Sicilia, non lascia nello spirito immagine alcuna. È in Sicilia che si trova la chiave di tutto“.
Se poi penso che potrebbe essere stata proprio Bagheria a ispirare la frase all’illustre pensatore, il disagio diventa sofferenza.
Chiunque abbia a cuore lo sviluppo di Bagheria sa che la strada maestra è il “turismo culturale” e la chiave di tutto sta nella frase di Goethe.
Benché questo percorso a molti può sembrare privo di collegamento con lo sviluppo economico, io penso che c’è ed è molto più di quanto s’immagini.
Pensate a Taormina che ha rilanciato la sua economia puntando sul teatro greco e il paesaggio mozzafiato, definita perla dello Ionio.
Pensate a Noto che ha rilanciato la sua economia puntando sui palazzi antichi, definita capitale del barocco in Sicilia.
E potrei continuare l’elenco delle città virtuose che hanno creano il loro benessere economico addirittura con il carciofo, il pistacchio, la cioccolata o col panettone, ovvero dal nulla. Mentre Bagheria che vanta splendide ville settecentesche e un patrimonio culturale materiale e immateriale unico, non riesce a valorizzarlo e a metterlo in rete o, come si dice, a reddito.
Basterebbe convincersi che Bagheria è la “Città delle ville e della cultura”, anziché insistere con la città del gusto, facendo del food ma anche dell’artigianato, un valore aggiunto di quella che dovrebbe essere una delle città preferite dal turismo culturale.
Sento già i commenti di molti per la mia ripetitività, ed è vero, e per compiacere queste persone aggiungo che sono ripetitivo al limite del patetico. Detto questo, ritengo che “il turismo culturale” sia una valida alternativa all’economia del limone che non c’è più.
Chiudo con un consiglio filantropico, nel caso l’amministrazione comunale voglia tenere in debita considerazione la mia proposta, non torni a fare tavoli permanenti di concertazione con il mondo dell’associazionismo, individui uno o due manager di alto profilo, meglio se bagheresi, visto che ne siamo ampiamente forniti. Le associazioni, gli operatori artistici come me, quelli del food e gli artigiani, una volta avviato questo percorso, avremo raggiunto il nostro obiettivo.

Ezio Pagano