Finita la Festa e la tregua, la politica imbraccia nuovamente le armi ?

Finita la Festa e la tregua, la politica imbraccia nuovamente le armi ?

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E' stata una Festa di San Giuseppe ben organizzata e ben riuscita quella di quest'anno appena conclusasi, a cui i bagheresi hanno risposto con entusiasmo e voglia di partecipazione.

E' giusto riconoscere agli organizzatori: Confraternità, Comitato e Amministrazione Comunale che, pur nelle ristrettezze economiche, l'aver profuso una tale mole di impegno e alcune buone idee, ha portato risultati più che soddisfacenti.

Alcuni momenti clou come la sfilata di carretti siciliani, i fuochi d'artificio, ma anche la sfilata in costume lungo quello che fu l'antico viale d'ingresso a villa Palagonia, hanno saputo regalare momenti di svago e convivialità a migliaia di persone di ogni tipo ed età.

Non è il caso in questa sede di approfondire ciò che nel terzo millennio è il significato di una festa patronale in un paese siciliano. E' sufficente dire che il motore che muoveva e dava senso ai festeggiamenti di San giuseppe, aveva radici in una società agricola e profondamente ancorata ad antiche tradizioni religiose e popolari, che oggi sono quasi del tutto svanite. 

Per alcuni giorni, durante i festeggiamenti di San Giuseppe, è sembrato concretizzarsi in parte quel  tentativo di riannodare le trame ormai sfilacciate dell'identità bagherese, una comunità lacerata da divisioni politiche e sociali, vero senso della festa di san giuseppe estiva.

Nessuna amministrazione, in ogni tempo, e nemmeno questa, ha però resistito al desiderio di farne una vittoria politica di una parte. C'è da dire che la buona riuscita di una festa del genere, con delle difficoltà organizzative di non poco conto, è una cosa di cui andare giustamente fieri, ma fare della festa di tutti i bagheresi un uso politico, è un atteggiamento che denota poco "stile" da chiuque provenga.

Bagheria sta vivendo un momento in cui si assiste ad una totale incomunicabilità politica, vi è una frattura profonda tra maggioranza e opposizione, tra cittadini e classe politica. Il paese è spaccato in tifoserie più o meno accanite di ultras a favore degli uni o degli altri partiti o movimenti, o di persone deluse e disilluse, disinteressate alle vicende cittadine. Sembra di assistere ad una piccola guerra fredda con annessi e connessi. Tutto questo si traduce in termini negativi per quelli che sono i risvolti dell'attività amministrativa, che risulta più lenta, dei consigli comunali che diventano dei teatrini inutili, e via dicendo.

La "Pax Deorum" intesa come "Concordia civium", la pace tra le varie classi sociali e la concordia dei cittadini tra loro e con lei stituzioni politiche e religiose, concetto caro al diritto romano, a Bagheria è purtroppo un traguardo ancora lontano.

Lorenzo Gargano

foto: ufficio stampa comune Bagheria