Serve un progetto organico per la custodia e la cura di spazi verdi, parchi gioco e aree attrezzate

Serve un progetto organico per la custodia e la cura di spazi verdi, parchi gioco e aree attrezzate

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Molto spesso ci vengono segnalati con foto e commenti le situazioni di abbandono ed in certi casi di vero e proprio degrado di spazi pubblici, piccoli giardinetti, parchi gioco ecc..

Ma ci viene anche segnalata l'intermittente apertura del giardino di villa San Cataldo l'unico polmone di verde intraurbano realmente fruibile, solo se lo si volesse, e di Monte Catalfano oggetto di continue denunce sulle condizioni in cui sono degradate le aree attrezzate.

Ma non solo le aree attrezzate, così come ci hanno ampiamente documentato quei non pochi appassionati che amano impiegare il tempo libero alla ri- scoperta di questo luogo pieno di varietà faunistiche e floreali, ideale anche per fare una salutare passeggiata.

C'era un tempo un largo sentiero che si snodava attraverso il monte da cui era possibile vedere bei paesaggi e godere della natura, ma gli incendi verificatisi negli ultimi anni stanno rendendo questa opportunità sempre più difficile, perchè gli alberi secchi e bruciati cadendo ostruiscono il passaggio.

Alcuni di questi appassionati  sono riusciti ad ottenere l'intervento del sindaco che aveva promesso  di sollecitare la Forestale; ma i risultati a distanza di settimane non si sono ancora visti., perchè il sentiero un tempo largo cinque metri ed oltre è ogg ridotto ad una stretta  mulattiera come ci è stato mostrato nelle foto ed in certi tratti del tutto ostruito.

Così come difficile è la fruizione del parco giochi di piazza Butera di cui il Rotary club fece dono al comune appena un anno fa.

Danneggiamenti dovuti ad assenza di custodia oltre che, o forse  soprattutto, alla inciviltà di alcuni lazzaroni e farabbutti; c'è l'ormai 'mitico' Arco azzurro di cui si continua a favoleggiare della riapertura che oggi a distanza di anni  non si riesce ancora a restituire alla comunità.

C'è anche la minuscola villetta Ugdulena, la piazzetta Cutò, la piazzetta Cavour, l'Atrio Cavaliere, luoghi che opportunamenti riqualificati, ove necessario, e gestiti, potrebbero restituire un minimo di decoro urbano da tempo immemore scomparso.

Da cosa dipende questa situazione ?

In certi casi dalla pluralità dei soggetti 'gestori' e responsabili, dalla Area metropolitana di Palermo (già provincia regionale) al Corpo forestale, al Demanio marittimo, che riesce ad autorizzare i privati ad aprire nuovi lidi perchè fanno la 'piscinetta'  di acqua dolce, ma stando a a quanto ci riferiscono rimane restio all'affidamento della gestione delle spiagge, forse per problemi legati alla non balneabilità del mare di Aspra.

Crediamo che però manchi la consapevolezza che occorra una 'strategia' per affrontare questi problemi che troppo spesso sono legati alle 'emergenze'; apprezzabile, per esempio, la pulizia radicale che è stata fatta nella villetta pubbica di via Cicerone, dietro il Pronto Soccorso, ma rimane il problema della fruibilità di questo spazio perennemete chiuso.

E' mai possibile che non si riesca a trovare una soluzione adeguata e di prospettiva ? Noi ci rifutiamo di pensarlo.

E' mai possibile che non si riesca a coinvolgere in maniera continua con un chiaro accordo il corpo Forestale, che pure non dovrebbe difettare di uomini, nella vigilanza e nella cura di Monte Catalfano ? ed è accettabile che godersi lo spettacolo e il panorama dell'Arco azzurro debba restare un sogno vietato in eterno e destinato solo ai privilegiati proprietari delle villette circostanti ? è pensabile che il giardino di villa San Cataldo non possa restare aperto tutti i giorni come avverrebbe in qualsiasi altra città ? è tollerabile che le attrezzature dei parchi gioco di piazza Butera, ma anche di Aspra, riqualificato con l'impegno degli abitanti della borgata,  debbano essere desolatamente chiusi e deserti ?

Sappiamo che è più facile elencare i problemi piuttosto che risolverli, ma quello che notiamo è l'assoluta mancanza di idee e di progetti, ed una sostanziale apatia ed indifferenza dei pubblici poteri rispetto a questa necessità di civiltà e qualità di vita.

L'approvazione del regolamento di gestione di aree a verde da parte di soggetti privati non è stato sufficientemente pubblicizzato, mentre invece potrebbe rivelarsi uno degli strumenti più efficaci su cui fare leva.