Ancora una picconata al debito: una sentenza in appello riduce l'importo di un indennizzo di oltre 4.000.000 euro

Ancora una picconata al debito: una sentenza in appello riduce l'importo di un indennizzo di oltre 4.000.000 euro

attualita
Typography

Dovremmo accendere un cero a San Giuseppe e dire un semplice grazie come cittadini all'avv. Angela Rizzo, già responsabile dell'Ufficio legale del comune, che, come spiegheremo, vincendo due 'cause' ha fatto risparmiare alle casse del comune circa 10.000.000 di euro della voragine del 'debito'.

E spieghiamo come.

La sentenza di cui parliamo depositata dalla Corte di appello di Palermo, I sez.civile, in data 22.03.2016, è pervenuta nei giorni scorsi al comune di Bagheria, e di fatto ridurrà il debito riconosciuto dall'Organismo straordinario di liquidazione a meno di 20.000.000 di euro, riducibili ulteriormente ad una decina con la procedura concordata.

Il giorno in cui la sentenza è andata in decisione, il 2.12.2015, occorre dirlo, in conseguenza della controversa vicenda dei contrattisti e della diversa attribuzione di compiti che era stata affidata all'avv. Angela Rizzo, per il comune si è costituito l'avv. Eugenio Passalacqua, ma i giochi erano già fatti essendosi le procedure e le sedute di appello sviluppate negli anni precedenti.

Va sottolineato infatti che tutte le fasi dell'appello proposto dal comune sono state seguite dall'avv. Angela Rizzo.

Rifacciamo sinteticamente la storia di questo procedimento anche per far capire cosa possa significare avere nei ruoli chiave dell'amministrazione alte professionalità non disgiunte da una grande lealtà nei confronti dell'Ente e dall'attaccamento alla propria comunità, piuttosto che 'mercenari' assunti alla bisogna.

In data !7.03.2006 Aiello Giuseppe + altri sei avevano presentatato istanza a titolo di risarcimento da "occupazione illegittima e/o spossessamento dei suoli siti a Bagheria in contrada Mortillaro estesi 12.311 mq. da parte del comune di Bagheria, che aveva trasformato irreversibilmennte i terreni per prolungamenti stradali": per capirci le aree sulle quali sono stati realizzati il prolungamento di via Libertà e la via cap. Emanuele Basile.

Gli istanti chiedevano come indennizzo 'una somma non inferiore ad euro 1.728.000'.

In data 06.05.2009 viene pronunciata la sentenza di 1° grado dal Tribunale di Palermo, sez.distaccata di Bagheria, che condannava il comune di Bagheria a pagare in favore delle controparti ( udite ! udite! n.d.r.) la somma complessiva di 6.376.000; ma non basta, perchè il comune,  oltre agli interessi corrispettivi, al tasso legale, dalla data della sentenza a quella del saldo, avrebbe dovuto pagare le spese processuali sostenute dalle controparti e la spese per la Consulenza Tecnica d'Ufficio (C.T.U.).

Insomma una bella batosta: se si pensa che nel 2010 cominciarono poi a fioccare le sentenze che in un primo momento prevedevano indennizzi milionari per i famosi piani di lottizzazione 'revocati' nel 1999 dai commissari prefettizi che arrivarono ad un importo complessivo di 12.000.000 di euro e la sentenza per l'indennizzo all'AMIA per costi di conferimento rifiuti a Bellolampo di 5.000.000 di euro, si capisce bene come non fosse molto lontana dal vero la cifra che faceva preconizzare un buco di 25.000.000 di euro solo per indennizzi vari; e che questa fu una delle cause che spinse un pò tutti ad accettare la ineluttabilità del dissesto.

Il comune e per esso l'avv. Angela Rizzo non si rassegnarono a questa pesante ingiunzione, e in data 10.07.2009, interpongono appello avverso la sentenza; i punti di forza del ricorso erano che Il Tribunale aveva omesso di pronunciarsi sul fatto secondo cui Aiello Giuseppe e gli altri istanti, per una parte dei fondi occupati avevano sottoscritto una convenzione con il comune in base alla quale tali fondi venivano ceduti al comune per essere destinati a strade, e che gli stessi istanti avevano consentito e favorito  l'edificazione del rione Mortillaro lasciando tacitamente come inedificabili le strade.

In poche parole l'avv. Angela Rizzo metteva con forza l'accento sul fatto che doveva essere disposta la rinnovazione della Consulenza tecnica d'ufficio espletata in primo grado perchè generica e incompleta.

Il Tribunale di appello ha accolta questa richiesta riconoscendo le lacune presenti nella precedente perizia, ed ha assegnato ad un altro professionista la consulenza, ma ha soprattutto esaminato rigorosamente tutta la documentazione amministrativa che riguardava le aree in oggetto prodotta dall'avv. dell'amministrazione.

La sentenza conclude condannando il 'comune di Bagheria a pagare ai predetti appellati (Aiello Giuseppe + 6) a titolo di risarcimento dei danni subiti per l'occupazione usurpativa dei terreni, la somma complessiva di euro 1.979.487, anzichè la somma complessiva di euro 6.376.753, determinata con la sentenza di 1° grado.'

Insomma un bel sospiro di sollievo a palazzo Ugdulena. Dicevamo all'inizio anche della sentenza AMIA, che in 1° grado aveva visto condannato Bagheria a pagare all'Amia (che aveva effettuato un pignoramento cautelativo presso il nostro comune) di circa 5.000.000 di euro e che in appello era stata praticamente cancellata e ridotta a 40.000 euro.

La vicenda se letta in 'profondità' e con la dovuta 'intelligenza' dovrebbe far intendere a questi, come ad altri amministratori, che dentro il comune oltre a quelle dell'avv. Angela Rizzo ci sono altissime professionalità e competenze e che  andarle a cercare fuori con consulenze e incarichi, per mille motivi, potrebbe provocare più danni che vantaggi.

Ma di questo ci occuperemo quando andremo a guardare oltre che la quantità, anche la qualità del debito, e forse quando andremo ai capitoli forniture, indennizzi e consulenze capiremo che il debito che ha portato al dissesto non è stato solo responsabilità della politica.