Ordinanza!...No contro-ordinanza ! - di Giovanni Mineo

Ordinanza!...No contro-ordinanza ! - di Giovanni Mineo

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Potrebbe accadere pure questo nella sempre più convulsa e indecifrabile scena politica bagherese degli ultimi tempi, caratterizzata più da scoop, gaffe, interviste, sceneggiate sulla pubblica piazza di dubbio gusto, piuttosto che da atti amministrativi concreti, a beneficio della collettività e dei tanti problemi che l'attanagliano.

Succede che una ordinanza che sembrava legittima, indiscutibile e giusta come poche altre fatte fino adesso, venga rinnegata prontamente e ( forse) revocata dagli stessi soggetti che l'hanno emanata, senza alcun apparente motivo valido.

Come a dire che i primi a non prendersi troppo sul serio sono proprio coloro che amministrano questa città, i primi a non essere convinti della possibilità che gli atti e le azioni di governo poste in essere da loro stessi, possano incidere e cambiarla in meglio .

Mi chiedo come si possa poi pretendere dal cittadino comportamenti civili e rispettosi delle regole, se sono gli stessi amministratori che queste regole le impongono a non pretenderne il rispetto? Ma andiamo con ordine, con la cronologia degli eventi.

Da tempo in città tutti hanno potuto notare un esponenziale aumento del traffico di mezzi pesanti, cosa che genera ripercussioni negative non solo sul già caotico e infernale traffico cittadino, sulle cattive condizioni generali delle strade ( piene di buche ed avvallamenti vari), sulla qualità dell'aria che respiriamo, ma in generale sulla vivibilità e la sicurezza ( considerando anche la mancanza di semafori e strisce pedonali e la presenza di tanti bambini che si riversano a giocare in strada).

Vivibilità che rasenta lo zero, soprattutto in quei quartieri caratterizzati da strade strette e abitazioni a ridosso delle stesse, senza neppure un marciapiede largo, alberato ( vabbè ma che lo dico a fare, a Bagheria alberi?) a schermare parzialmente il traffico che scorre ininterrotto. Chi vi abita si sente quasi pervaso da un senso di soffocamento, di chiusura, a volte la sensazione che si ha è quella di essere quasi murati vivi in casa.

E non solo metaforicamente, visto che molto spesso questi mezzi addetti al carico e scarico delle merci a servizio delle attività commerciali che vi insistono, occupano illegalmente aperture, passi carrabili e scivoli, impendendo ai residenti l'uscita e l'entrata dalle proprie abitazioni, magazzini, garage e come se non bastasse, urtando molto spesso, accidentalmente, spigoli e balconi degli edifici.

In particolare questo peggioramento si è palesato in tutta la sua drammaticità, dal momento in cui il comune di Ficarazzi ha pensato bene di vietare il transito dei mezzi pesanti superiori a una certa massa, dal suo corso principale che ironia della sorte coincide con la strada statale che collega Palermo a Messina via mare.

Il comune di Ficarazzi nel difendere e rafforzare la scelta fatta, ( una scelta di opportunità, vivibilità e responsabilità nei confronti dei suoi cittadini) non solo ha apposto dei cartelli di divieto ben visibili, ma ha anche installato delle telecamere ( regolarmente funzionanti a differenza di quanto accade nel nostro comune che a distanza di più di un anno dall'installazione, deve ancora attivarle e ci si chiede se mai lo farà ..) poste ai due accessi del paese, così da poter multare agevolmente i trasgressori.

Insomma a Ficarazzi, a differenza che altrove, non si sgarra, o si rispetta il divieto o ci si becca una multa salata.

Risultato? Questi tir che un tempo si incanalavano lungo la SS 113 ( o corso Umberto che dir si voglia) per raggiungere Palermo e il suo porto, non potendo più attraversare Ficarazzi, oggi deviano il loro percorso, non trovando alternativa migliore che intasare le già di per se intasatissime strade di Bagheria, compreso quelle che non avrebbero le caratteristiche per poter sopportare il transito di mezzi pesanti.

E mi riferisco a strade come via Passo del Carretto e Porta Angiò , in certi tratti un budello strettissimo, con edifici addossati alla strada, quasi delle trazzere ( termine caro a qualcuno) che nessuno conoscerebbe se non fosse che rappresentano la via di accesso diretta al centro cittadino dallo svincolo autostradale, snodo intasato per eccellenza di una città perennemente intasata.

Facendo seguito alle segnalazioni e denunce di alcuni cittadini, esasperati dal transito dei tir che percorrono la stretta via a qualsiasi ora del giorno e della notte, per l'elevato tasso di incidentalità generato dagli stessi, per questioni di opportunità, per buonsenso ( almeno così sembrava), il sindaco e l'amministrazione da lui presieduta, addivenivano circa un mese fa ad emanare una ordinanza che vieta il transito dei mezzi pesanti superiori a 3,5 quintali dall’inizio di via Passo del Carretto (in corrispondenza con lo svincolo autostradale ) alla fine della stessa e di via Porta Angiò per tutta la sua estensione (con eccezione per i mezzi cisterna che riforniscono l'impianto di carburante ivi presente).

Da premettere che questa ordinanza andava ad integrare ed estendere il divieto di transito dei tir di stessa portata già apposto una decina di anni addietro in corrispondenza dell'incrocio tra via Passo del Carretto, via Benedetto Croce e via Matteo Boiardo, quasi sempre ignorato in assenza di continui controlli di polizia municipale, come documentato da foto e video amatoriali di cittadini e residenti (esasperati ormai dalla situazione di invivibilità che si genera nel quartiere) che, con un pò di ironia che non guasta, mostrano tir di portata superiore ai 3,5 q, percorrere regolarmente a qualsiasi ora via Passo del Carretto e via Porta Angiò, documentando altresì incidenti con mezzi pesanti coinvolti, cartelli, balconi e insegne urtate e perfino grossi tir percorrere a marcia indietro le strette vie dopo aver constatato di non riuscire a passarvi, con le immaginabili conseguenze sul traffico.

https://m.youtube.com/watch?v=typVGJ8bjtI&feature=youtube_gdata_player

Insomma, per questo ed altre mille ragioni, il recente provvedimento sindacale è stato accolto come fosse quasi una liberazione, la fine di un incubo. Tutto bello, tutto normale, tutto risolto quindi con questa nuova ordinanza?

Macché, neanche per idea, piuttosto si materializza prontamente

l' ennesimo " coup de Théâtre", l' ennesima ordinanza farsa, che segue in ordine cronologico quelle emanate in tempi recenti, rispettivamente sul volantinaggio, sull'abusivismo commerciale, sul decoro urbano, tutte rimaste lettera morta a causa della assenza totale di controlli.

Adesso quest'ultima, che sembra non voler sfuggire alla triste regola delle altre ordinanze grilline di fatto come inesistenti.

E per rafforzare la scelta e segnare irrimediabilmente il destino di questa ennesima "ordinanza farsa", l'amministrazione decide non solo di limitarsi a non predisporre i controlli del caso, impartendo le dovute direttive ai vigili urbani, ma fa sì che della stessa ordinanza non rimanga nessuna traccia visibile. Cioè a dire, volendo fare una citazione celebre

"Se vogliamo che tutto rimanga per come è, bisogna che tutto cambi" ( Il Gattopardo)

Nel momento in cui scriviamo infatti, ad oltre un mese dalla pubblicazione, non c'è ancora traccia alcuna all'ingresso di via Passo del Carretto di cartelli e segnaletica che diano attuazione al divieto descritto nella suddetta ordinanza.

Cioè a dire l'ordinanza c'è (e qualcuno si è già anche preso la sua dose di popolarità ed elogi per questo, da me per primo) ma è come se non ci fosse, visto che senza cartelli, nessuno potrà mai rispettare il divieto, o tantomeno essere sanzionato per aver violato un divieto non segnalato.

E come se non bastasse tutto ciò, un giallo che avrebbe del grottesco sembra aleggiare dietro questa ordinanza. Stando a voci di corridoio e indiscrezioni trapelate da alcuni cittadini, andati a consulto dal sindaco e/o dai vigili urbani per chiedere spiegazioni sulla mancata attuazione del provvedimento e l'apposizione dei relativi cartelli, sembrerebbe ( condizionale d'obbligo) che non si tratti di semplice dimenticanza, ma di intenzione del sindaco e dell'amministrazione, di fare dietrofront, cosa che avrebbe del clamoroso.

In sostanza non soltanto il sindaco avrebbe manifestato la volontà di annullare l'ordinanza da lui emanata appena un mese fa ( con cui vietava il transito dei tir dallo svincolo autostradale e per tutta via Passo del Carretto e Porta Angiò)

ma avrebbe manifestato altresì l'intenzione di revocare, dopo una decina di anni dall'entrata in vigore, anche l'ordinanza fatta da chi lo ha preceduto, con cui venne istituito il divieto per i tir in corrispondenza dell'incrocio tra via Benedetto Croce e Matteo Boiardo, per intenderci all'altezza dell'impianto di carburante.

Cosa è che avrebbe fatto venir meno i presupposti ( descritti con dovizia di particolari tecnici e specifici riferimenti normativi in quell'ordinanza di appena un mese fa) per l'applicazione del divieto? E soprattutto chi avrebbe fatto cambiare idea all'amministrazione? Cosa si cela dietro questo repentino dietrofront ( ahimè l'ennesimo) dell'amministrazione capeggiata da Patrizio Cinque?

Questo non ci è ancora dato saperlo, anche se con un piccolo sforzo di immaginazione e sano realismo si potrebbero fare le ipotesi più disparate, neppure tanto campate in aria, visto che questa vicenda, se confermata ( chi vivrà vedrà..), ricalcherebbe quanto già accaduto all’indomani dell’elezione, allorchè venne revocata l’isola pedonale permanente in Corso Umberto, dopo che sulla vivibilità del corso si era lungamente argomentato in campagna elettorale.

Una cosa è certa, gli edifici di via Passo del Carretto e Porta Angiò non sono stati nel frattempo spostati, così come i loro balconi. Chi ha orecchi per intendere, intenda...

Giovanni Mineo