Acquamilicia: quando la ricchezza scaturisce dal sottosuolo

Acquamilicia: quando la ricchezza scaturisce dal sottosuolo

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Chiare, fresche e dolci acque....i versi del Canzoniere del Petrarca ben si potrebbero adattare alle acque delle sorgenti della Milicia che stanno dando vita ad un piccolo miracolo economico nel territorio altavillese.

Da tempo abbiamo riportato nel nostro giornale la presenza nel nostro territorio di una serie di piccole medie aziende sane del settore agroalimentare, dalle aziende di acciughe salate di Aspra,  che hanno raggiunto traguardi impensabili,  anche solo dieci anni fa, in termini di quantità e qualità, alle attività di commercializzazione di prodotti agricoli biologici, alla produzione di pasta e di vino, il pastifico Tomasello, la Vini Corvo, l'azienda storica dei Salaparuta fondata appunto da Giuseppe Alliata di Villafranca, principe di Salaparuta.

Oggi è la volta di una azienda giovane, che in breve periodo ha raggiunto volumi di fatturato estremamente interessanti e che può agire da volano per inizative imprenditoriali dell'indotto.

Parliamo dello stabilimento dell'Acqua Milicia: siamo andati ad intervistare alcuni dei protagonisti di questa vicenda economica che fa onore al nostro territorio.

Nino Pecoraro, è l'amministratore, ed è a lui che chiediamo di parlarci  un po' di questa realtà.

"Parliamo di un'azienda che quest'anno festeggerà il decennale della sua attività. Un'azienda che in questo decennio è cresciuta in maniera esponenziale. Il nostro orgoglio, il nostro fiore all'occhiello  è il lancio proprio in questi giorni del nuovo prodotto: acqua Sabrinella, oligominerale. E' il prodotto che ci mancava.

Avete cominciato quindi  appena  dieci anni fa...

" Con non poche difficoltà. Poi, nel tempo la nostra politica aziendale è risultata vincente, quella che intendeva puntare sul prodotto low cost, alla portata di tutti, che è riuscito ad imporsi sul mercato grazie alla sua gradevolezza e qualità"

A quali sorgenti attingete?

"Attingiamo acqua da tre sorgenti, che scaturiscono  a poca distanza dallo stabilimento: una che è minerale, una idonea per il consumo umano, e l'ultima , quella appunto dell'acqua Sabrinella, che è oligominerale", e che va ad occupare una fascia di mercato molto appetibile, soprattutto quello degli Hotel e della ristorazione. Si piazzerà in un segmento medio-alto, come prodotto. Perchè lo merita in realtà"

I vostri marchi?

La Fonte che è anche il nome dell'azienda, poi Vivizia, Milicia ed ovviamente l'ultima nata Sabrinella

Dove esercitate il grosso del vostro mercato?

"Principalmente nell'intera Sicilia con qualche escursione in Calabria, lavoriamo con le grandi catene alimentari della grande distribuzione. Pensiamo di crescere e di ampliare i nostri mercati.

Guardate con molta fiducia in avanti; cosa vi spinge all'ottimismo?

"Vogliamo crescere e ci crediamo. Anche se siamo consapevoli della crisi che investe tutto il territorio nazionale, per non dire mondiale. Avanziamo con cautela. I risultati che abbiamo ottenuto sono stati frutto di un lavoro di squadra in cui tutti hanno contribuito. Noi vorremmo ingrandirci senza perdere prò questa connotazione di azienda ..."

Ci credete talmente che state pensando di realizzare un'altro stabilimento....

"Si, abbiamo presentato un grosso progetto, speriamo possa andare a buon fine. Prevederà una linea di produzione di notevole capacità"

Quante bottiglie d'acqua producete al giorno?

"Consideri che nel 2013 abbiamo fatto circa 110 milioni di bottiglie. Per il quarto anno consecutivo siamo i primi nel sud Italia come volumi di produzione; spesso lavoriamo h24 per far fronte agli ordinativi, ogni giorni in media carichiamo una quarantina di autotreni"

Lei sostiene che se ci fosse spirito imprenditoriale si potrebbero creare tutta una serie di attività nell'indotto

"Sì è vero: purtroppo mancano gli stimoli, a cominciare dai trasporti, noi ci avvaliamo di aziende che sono tutte di fuori.

Mancano i riferimenti produttivi nel territorio locale: così è per i tappi, così è per la plastica, così  è per tutta una serie di prodotti o servizi che potrebbero contribuire a dare sviluppo alla nostra zona. Trasporto, distribuzione, etichette adesive, ecc.. in effetti mettiamo in moto risorse importanti,  anche perchè il prodotto finito è composto da semilavorati: etichette, tappi, film estensibile termoretraibile...

In azienda abbiamo oltre 40 dipendenti fissi. Poi l'indotto che coinvolge più o meno direttamente  almeno altre 300 persone. Si potrebbe pensare alla costituzione di cooperative, ma ad oggi non c'è n'è alcun sentore"

altAbbiamo chiesto qualcosa anche agli altri protagonisti di questo piccolo miracolo, a partire da Giuseppe Pecoraro, il fondatore dell'azienda.

Come nasce l'idea di imbottigliare l'acqua delle sorgenti?

" Io ho fatto per tanti anni l'imprenditore edile. Circa 30 anni fa con mia moglie, che di cognome fa Bucaro, abbiamo fatto dei pozzi in alcuni suoi giardini. Abbiamo trovato un po' d'acqua e quindi attivato una distribuzione nei villini circostanti. Poi, circa 15 anni fa a mio figlio è venuta l'idea di costruire questa ditta. Oggi, grazie a Dio, stiamo lavorando bene. Riusciamo a pagare tutti i fornitori puntualmente e a dare lavoro a  tante persone"

Il Direttore commerciale Marcello Turrisi

 Quali sono i segreti, se ci sono, del successo di questa azienda?

" La presenza costante della famiglia Pecoraro in toto: a partre dal papà, i figli, i generi. Sono presenti quotidianamente. Dalle otto di mattina fino alle otto di sera. Questo ci aiuta a contrastare la concorrenza dei grandi fornitori nazionali ed internazionali. Questo ci permette di velocizzare le decisioni che sono importanti. Ci permette di dare risposte immediate ai nostri clienti.

Di conseguenza ciò ci permette di incrementare la vendita. Noi nell'arco di dieci minuti ci diamo le risposte che ci servono, perchè basta guardarci negli occhi col signor Pecoraro e i figli che riusciamo a trovare soluzioni

Però crescendo si porranno i problemi tipici di una grande azienda

"Noi vogliamo crescere ma avere sempre una gestione familiare. Non vogliamo avere quella burocrazia che serve solo a far lievitare i costi. Questo ci permette di essere competitivi"

alt Vincenzo D'Ugo, responsabile del laboratorio analisi, chiediamo invece dei controlli di qualità sui processi produttivi

"L'azienda la Fonte produce due tipi di acque. La prima è la minerale naturale. L'altro tipo è un acqua per il consumo umano. La prima è un'acqua che si contraddistingue per la sua purezza all'origine. Le acque per il consumo umano possono essere anche imbottigliate. Nel nostro caso, l'acqua per il consumo umano sgorga da una sorgente profonda e quindi protetta.

 Per garantire un prodotto di qualità e salubre, la nostra azienda si è dotata fin dall'inizio di un laboratorio interno, grazie all'aiuto del professore Cimino dell'università di Messina, che ci segue. Il laboratorio è suddivio in due aree. Un'area dove vengono effettuati i controlli microbiologici, e un'altra area dove vengono misurati i parametri fisico- chimici delle nostre acque. I controlli alla produzione vengono effettuati su ogni lotto prodotto ed essendo in regime di autocontrollo prima di dare il via alla commercializzazione attendiamo i risultati delle analisi

Ci dia qualche numero

All'anno eseguiamo circa 10.000 analisi microbiologiche e chimico-fisiche, e nell'ottica della assoluta garanzia di sicurezza del prodotto per il consumatore ci siamo dotati di apparecchiature all'avanguardia: ad esempio, l'azienda ha acquistato un cromatografo ionico che permette di avere in tempi brevi un'analisi completa dell'acqua. 

Coltiviamo anche una vocazione ambientalistica che  ha indotto  l'azienda ad installare un impianto fotovoltaico per fronteggiare il nostro consumo di energia: sulle coperture della fabbrica ci sono più di 2500 pannelli fotovoltaici che sviluppano una potenza nominale di circa 600 kwatt di picco. questo ci ha permesso di produrre energia pulita di circa 1000 megawatt-ore, che rappresenta il 7-8% del nostro fabbisogno e  cio' ha consentito di ridurre in maniera consistente anche le emissioni di anidride carbonica.

Angelo Gargano