Cimitero di Bagheria: l'associazione Prospettiva futura spinge per le dimissioni del sindaco Lo Meo

Cimitero di Bagheria: l'associazione Prospettiva futura spinge per le dimissioni del sindaco Lo Meo

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La storia delle ultime recenti vicende che hanno interessato il cimitero di Bagheria è ancora un libro per la grande parte ancora da scrivere: alle immagini sconvolgenti di bare ammassate alla rinfusa  e delle ceneri del 'bruciatore' , del tipo di quelli che esistono nelle campagne per bruciare i residui di potatura, ora si vanno aggiungendo le parole di uomini e donne che raccontano la loro storia particolare: sono i figli, i genitori, i fratelli, di quei defunti di cui da un giorno all'altro, non vengono ritrovati più al solito posto l'immagine e il nome scolpito sulla tomba e che i parenti sono costretti ad andarlo a cercare in una squallida stanza dove qualche centinaio di cassette con un nome sovrascritto dovrebbe indicare l'appartenenza dei resti contenuti: c'è chi non ci sta e c'è chi chiede l'esame del DNA, per potere credere a quanto viene loro raccontato dagli addetti. 

Accade all'assemblea cittadina convocata dall'Associazione 'Prospettiva futura': introducono Alessandra Jannì e coordina l'avv.ssa Brigida Alaimo: l'obiettivo finale è quella di avviare una petizione cittadina che punta alle dimisssioni del sindaco Vincenzo Lo Meo, che non è presente.

C'è chi come il signor Cristofaro Durante, con dolorosa determinazione è andato a presentare una denuncia formale ai Carabinieri per sapere e capire cosa sia veramente successo; c'è una signora che tra il pubblico presente prende per prima la parola  che critica duramente e amaramente l'affermazione fatta da Lo Meo in consiglio comunale, allorchè ha avuto la sventurata trovata di affermare che i nuovi morti, quelli freschi per capirci, portano decoro al cimitero, mentre i vecchi morti nei vecchi loculi trascurati, davano una immagine di degrado e di abbandono.

Per chi ha perso un familiare, il padre, la madre, un fratello, un figlio, anche quaranta, cinquanta anni fa, e che magari da mezzo secolo continua a mantenere quel legame simbolico ma essenziale con quel rituale di portare un fiore,  di accarezzare una foto, di rivolgere un pensiero per coltivare un ricordo anche labile di chi se ne è andato, quelle parole sono suonate come un insulto.

Ed ancora il signor Durante: 'voglio sapere, chiede con voce piena di emozione e di tensione, a chi e dove dovrò portare il mazzo di fiori per mio padre che ci ha lasciato da quando io avevo cinque anni: da quando è morto, da 48 anni a questa parte  non è mai trascorsa domenica che la mia  famiglia si sia seduta a tavola se non dopo essere andati al cimitero a ricordare mio padre'.

Sarò costretto forse a lasciare settimanalmente quel mazzo di fiori dietro l'abitazione del sindaco Lo Meo; e non credo di commettere un reato.

Cita le  norme per l'estumulazione che debbono essere rispettate: 'ma a Bagheria, si chiede, queste norme sono state rispettate ?

La risposta arriva dall'intervento successivo, di un uomo il quale dichiara di avere assistito all'estumulazione di un proprio familiare senza la presenza, prevista per legge, dell'ufficiale sanitario o di un suo delegato.

Ma anche altre storie drammatiche, qualcuna delle quali è agghiacciante, e sulla quale  vi documenteremo nei prossimi giorni.

Poi Atanasio Matera, presidente del consiglio circoscrizionale  di Aspra, che oltre alle considerazioni di carattere politico,' Lo Meo non poteva non sapere', nel dibattito manifesta il portato di un dolore indicibile che lo ha di recente colpito, e la cui ultima ed unica consolazione consiste in quel contatto virtuale con il proprio caro al cimitero.

Così pure negli interventi di Beppe Zaso e  Bartolo Di Salvo, l'accusa a Lo Meo che non può fare la politica dello struzzo nascondendo la testa sotto la sabbia, perchè sono ormai troppe le circostanze in cui il sindaco ha l'aria di essere capitato lì per caso: dagli arresti del Coinres, alla vicenda Mercadante preso con le mani nel sacco, a quella del PRG, su cui, proprio sul progetto di ampliamento  del cimitero sono state avanzate pesanti accuse dall'opposizione in consiglio, sino alla pagine tristissima di queste settimane.

Di questa vicenda solo alcune delle prime pagine sono state scritte, perchè come dicevamo all'inizio, le altre sono ancora tutte da scrivere; le scriveranno i familiari con le loro storie di dolore, ma le scriverà, non tanto la giustizia divina ma soprattutto la giustizia degli uomini.