Le comunità ecclesiali: gridiamo forte contro la mafia, la violenza, le intimidazioni, l'illegalità

Le comunità ecclesiali: gridiamo forte contro la mafia, la violenza, le intimidazioni, l'illegalità

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Le Comunità ecclesiali di Bagheria in questo momento di emergenza sociale e morale sentono il bisogno di esprimere la loro preoccupazione per il degrado a cui assistiamo ogni giorno nella nostra città. 

Dalla pervasività della mafia all’aumento della delinquenza comune, ai gravi disordini e inadempienze nelle relazioni pubbliche, è come se si disgregasse sempre più, a partire dalla famiglia alla vita economica, sociale, amministrativa, quel tessuto di rapporti di solidarietà e di riconoscimento reciproco che sono necessari per vivere nella giustizia e nel rispetto di ogni persona umana.

Sentiamo perciò impellente, come comunità, il dovere di richiamare tutti, ognuno per la sua parte, alla responsabilità e alla coerenza nella costruzione del bene comune. Gridiamo contro la indifferenza verso il disagio di tante famiglie che sono sul lastrico e che a volte esplodono con rabbia incontrollata.

Le nostre comunità si prodigano a favore di coloro che vivono ai margini o sono umiliati a causa della disoccupazione o dello sfratto, ma non possono far fronte ai tantissimi bisogni della gente. Le risposte che danno sono frutto della generosità di tante persone, come accade per tenere in piedi la mensa della Caritas.

Gridiamo forte contro ogni forma di mafia, di violenza, contro ogni gesto di intimidazione, contro l’illegalità diffusa.

Vogliamo in particolare sottolineare la violenza esercitata nella manomissione delle tombe nel nostro cimitero che, anche se ammantata di una illegale forma di legalità, di fatto ha portato alla dissacrazione di ciò che è sacro nella nostra cultura come è il rispetto verso i morti.

Vogliamo sottolinenare ancora la violenza dei morti ammazzati, la violenza di una lunga serie di intimidazioni con cui si intende punire o infondere paura o ottenere illegalmente qualcosa, come recentemente è accaduto anche a don Filippo Custode parroco del Santo Sepolcro.

Non possiamo dirci popolo cristiano se il vangelo di Gesù Cristo è assente dalla nostra vita personale, sociale, economica, politica.

Per questo noi ci vogliamo impegnare, inseriti come siamo nel tessuto più vivo della nostra città, a realizzare insieme quei valori di convivenza che si fondano sulla giustizia, sulla solidarietà umana, sulla pace.

Aderiamo alla manifestazione promossa dal Centro Pio La Torre insieme alla scuole di Bagheria di mercoledì 26 febbraio per la intitolazione della strada che collega Bagheria a Cateldaccia alla memoria della prima Marcia della società civile per la liberazioen dalla mafia avvenuta il 26 febbraio 1983.

Le nostre comunità sono chiamate a partecipare ad alcuni momenti di riflessione e di preghiera per richiamare le coscienze sugli episodi del Cimitero e di esprimere solidarietà a don Filippo Custode.

Venerdì, 28 febbraio ore 21.00              Fiaccolata da Piazza Palagoni a Piazza S. Sepolcro

Mercoledì delle Ceneri 5 marzo            Preghiera per i nostri defunti nelle messe del giorno

Venerdì, 7 marzo ore 15.30                  Via Crucis all’interno del Cimitero