Rischia l'abbandono la Certosa appena restaurata e mai inaugurata

Rischia l'abbandono la Certosa appena restaurata e mai inaugurata

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Lo mette nero su bianco la Unità di verifica degli investimenti pubblici  del Ministero per la coesione territoriale, che nelle scorse settimane è stata a Bagheria per verificare lo stato di avanzamento e di realizzazione dei lavori di restauro e rifunzionalizzazione della Certosa, un restauro finanziato con i fondi del POR FESR Sicilia 2007/2013.

La scheda è estremamente analitica e inizia riportando le motivazioni e la ratio dell'intervento, laddove si scrive appunto che 'L’intervento interessa la Certosa di palazzo Butera, edificio costruito a chiusura del grande parco del Palazzo, è un padiglione neoclassico con portico a quattro colonne di stile dorico che poggiano su un basamento a scalini, è uno dei siti più raffinati del patrimonio artistico e culturale della Sicilia, solo con un intervento di restauro conclusosi nel 2008, si è impedito che andasse definitivamente perduto.

Ed ancora: "La Certosa, originariamente ideata per raccogliere un bizzarro museo con figure in cera di monaci certosini, presentava affreschi ed incisioni di inestimabile valore storico-artistico.

Il recupero del manufatto nasce, da un lato, dall’esigenza di restituire alla città un monumento radicato nella memoria collettiva e importante per la comprensione della sua evoluzione storica, dall’altro si propone di valorizzare, attraverso la rivisitazione della sua antica e singolare destinazione quale luogo di diletto e museo delle cere, antiche attività che si vanno perdendo.

I lavori prevedono interventi di restauro e valorizzazione sia degli spazi interni che esterni in una zona che non offre punti di aggregazione.

Per concludere: "All’interno del contenitore monumentale sarà trasferito il Museo del Giocattolo, oggi ospitato nella villa settecentesca Aragona Cutò di proprietà del Comune, e si avvieranno attività collaterali: un laboratorio di ceroplastica, un bookshop, una caffetteria e si potrà fruire di uno spazio polifunzionale.

A questa che è la premessa e gli indirizzi su cui è stato concesso il finanziamento seguono una serie dei riferimenti tecnici circa le modalità, i tempi e le procedure adottate nella esecuzione del progetto sinora realizzato all'80%.

altA chiudere arrivano però le allarmanti considerazioni conclusive della Unità di verifica degli interventi pubblici  che sono datate 12 novembre, formulate in seguito alla indagine in loco, considerazioni che non sono per nulla incoraggianti.

E questa è la parte finale della relazione che riportiamo testualmente.

"Pietro Piraino Papoff, antiquario, scultore ceroplasta e restauratore è una figura di indubbio spessore culturale ed uno dei massimi esperti nell’arte della ceroplastica: nel 1994, con le figlie Laila e Lucilla, ha  dato vita all'Associazione "Museo del Giocattolo Pietro Piraino" che, per statuto, si occupa della ricerca, del  restauro, della catalogazione e della conservazione di  vecchi giocattoli e di vecchi giochi. 

Il museo ha il  patrocinio dell'Unicef e del Ministero della Pubblica Istruzione.

Nel museo, oggi ospitato in una villa settecentesca (palazzo Aragona Cutò, ma evidentemente gli ispettori non erano stati informati della smobilitazione del Museo n.d.r.), i giocattoli sono esposti in vetrine illuminate e,  oltrepassata la soglia, sembra di fare un viaggio alritroso nel tempo in una atmosfera ovattata ed irreale.

Circa 600 “giocattoli”, 600 bambole e una ventina di automi e 100 opere in cera troveranno una collocazione  quasi naturale nella Certosa carica della sua bizzarra storia e del suo fascino, raccontando di un mondo in  cui la fantasia, più che il giocattolo, ispirava i giochi ed i sogni dei bambini.

L'intervento e dunque il progetto si rivela valido ma ad oggi non sono state individuate le risorse per  assicurare la nascita e la gestione del sito, per la sua destinazione di museo e di laboratorio di formazione.

A tal proposito si evidenzia che l'ente attuatore, comune di Bagheria, versa in una situazione di serio  dissesto finanziario che non rende sicura la prevista ed imminente funzionalità della Certosa di Palazzo Butera.

Una possibile soluzione potrebbe essere rappresentata dalla stesura di un progetto di formazione a  valere sui fondi comunitari che garantisca la funzionalità del sito.

In assenza di una soluzione si paventa che  l'investimento già sostenuto possa vanificarsi attraverso l'abbandono dell'opera restaurata.

Basti pensare  che il trasferimento del museo esistente non è ancora  calendarizzato così da determinare incertezza sul  destino dell'intero progetto.

Si auspica la promozione di incontri con i soggetti interessati per la  individuazione di un percorso che garantisca la gestione e l'operatività del nuovo museo/labo"

Insomma  non c'è da stare allegri.