Piraino, direttore del Museo del giocattolo, replica al sindaco Lo Meo

Piraino, direttore del Museo del giocattolo, replica al sindaco Lo Meo

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Al sindaco di Bagheria, dott. Vincenzo Lo Meo: chiarimenti e precisazioni relativi al suo articolo sul Museo del giocattolo

Leggendo il suo articolo comparso sul sito ufficiale del comune di Bagheria, mi preme chiarire alcuni punti presumibilmente non a conoscenza di chi ha confezionato la lettera a me indirizzata a firma del sindaco.

1) Non corrisponde al vero che il Museo è stato chiuso a seguito dell’incontro verificatosi a villa Cattolica in data 10.06.13 alle ore 10.00.
   La chiusura è avvenuta in data 11.05.2013 come attesta la mia lettera al sindaco Vincenzo Lo Meo e all'assessore Dora Favatella Lo Cascio

2) Tale chiusura fu da me comunicata a seguito di un ordine di servizio, a firma del dirigente ing. Giovanni Mercadante, notificato al signor G. A., al signor Fausto  Tarantino, al responsabile del Museo Guttuso, all’assessore al personale, al segretario genrale, e all’Ufficio del personale.
      A tutti tranne che al Museo del giocattolo, al quale con tale provvedimento, veniva tolto l’unico dipendente superstite, Fausto Tarantino.
     Al suo posto veniva comandato il signor G. A. da lungo tempo in forza a villa Cattolica, ma da sempre assente per malattia. Ad oggi non ho mai incontrato il signor   G. A.perché ancora in malattia.
3)  Preciso che, a seguito della chiusura del Museo, non ho mai ricevuto solleciti dall’amministrazione per la sua riapertura: solo assordante silenzio.

4) Si tralascia di dire che alla riunione a villa Cattolica del 10 .06.2013 oltre al sottoscritto parteciparono l’assesosre Dora Lo Cascio, il segretario dott.ssa Domenica Ficano, il signor Gino Castronovo, nominato dal sindaco a titolo gratuito consulente in cinematografia, e l’avvocato Lorenzo Iovino.

5) Nel corso di tale incontro veniva data lettura della bozza di contratto che si rivelò errata, priva di qualsiasi presupposto giuridico: in una parola INACCETTABILE.

6) Al rifiuto del sottoscritto e dell’avv. Lorenzo Iovino, l’assessore Lo Cascio si scusò addebitandone la cattiva impostazione alla scarsa dimestichezza che la sua collaboratrice, da lei incaricata di redigere tale contratto, aveva con le norme di legge e i regolamenti.

7) Si scioglieva la seduta con l’invito, rivolto a me e all’avvocato Iovino, a non tenere conto della proposta in questione invitandoci ad approntarne una nuova, magari sulla falsa riga della vecchia convenzione in scadenza.

8) Ci ripromettemmo che avremmo provveduto in merito. Purtroppo alcune considerazioni, tra le quali la non ancora prevedibile dotazione della Certosa di sistemi antiintrusione e di video sorveglianza, la pausa estiva, la partenza dell’avv. Iovino e l’insorgere dei miei problemi di salute, allontanarono ogni forma di urgenza

9) Il 26 agosto 2013, sulla scorta dei sopravvenuti problemi di salute, mi vidi costratto a comunicare all’amministrazione la mia impossibilità a continuare il progetto Certosa.

10) In seguito fatte le indagini previste per il mio malessere, decisi di non fidarmi soltanto della sanità locale e mi rivolsi al Niguarda di Milano che ribaltò ogni cosa assicurandomi che che con un intervento chirurgico di routine in due settimane mi avrebbero rimesso in sesto pronto ad affrontare una vita normale.

11) Comunicai il mio sollievo al mio amico, il commercialista Antonino Mineo di Bagheria il quale, in mia presenza, chiamò al cellulare il sindaco Lo Meo per renderlo edotto sulla mia volontà di continuare nel progetto di trasferimento alla Certosa. Questi rispose che ne avrebbe parlato all’assessore Lo Cascio.

12) Dopo alcuni giorni il Sindaco disse al dottor Mineo di aver parlato con l’assessore ma che questi aveva già preso impegni con la Fondazione Ignazio Buttitta alla quale avevva offerto come sede i locali della Certosa.

13) Ho chiesto conferma al presidente della Fondazione il quale mi ha riferito di non avere mai ricevuto una tale offerta e che mai avrebbe accolto l’idea di allocare la Fondazione Buttitta in ina sede la cui ristrutturazione erano stati impiegati fondi pubblici destinati ab origine, già dal progetto, al restauro di villa Certosa già destinata a sede definitiva del ‘Museo Pietro Piraino giocattoli e ceroplastica’

Tanto dovevo per correttezza affermazione della verità dei fatti, che posso avallare esibendo opportuna documentazione. Cordiali Saluti. Pietro Piraino