Chi comanda a Santa Flavia ? - di Angelo Gargano

Chi comanda a Santa Flavia ? - di Angelo Gargano

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Sono due, anzi tre, i fatti che portano a fare una riflessione sulla situazione politica di Santa Flavia, comune in cui a nostra memoria, l'agòne politico è stato sempre caratterizzato da conflittualità 'spinte' di gruppi politici, di famiglie, di figure carismatiche che da almeno quaranta anni si contrappongono, si scontrano, e solo raramente si confrontano.

Niente di nuovo sotto il sole sotto questo punto di vista: tutti i piccoli comuni siciliani, ma non solo siciliani, pensiamo, risentono di questa eccessiva personalizzazione della rappresentanza politica nelle vicende squisitamente comunali.

Anche a Bagheria per decenni è stato così: dai tempi della contrapposizione tra Scialabba e Cirincione nel periodo tra le due guerre fino al dopo guerra quando le 'famiglie',  Mineo, Galioto, Aiello, Speciale ecc...e via via litigando sono state sempre in pole position nel confronto ma soprattutto nello scontro politico.

Il nuovo, se così si può paradossalmente definire,  risiede nel fatto che adesso un certo modo di fare politica basato sulle animosità, sulle ritorsioni, sulle maldicenze, complice il sistema elettorale, oltre ai frutti avvelenati che ha già prodotto, e la sentenza ne confronti dell'ex sindaco Antonio Napoli, ne è in qualche modo conferma, paralizza di fatto, assieme alle sopravvenute difficoltà finanziarie, il normale funzionamento della pubblica amministrazione.

Il primo fatto che viene in mente e che avrà senz'altro ricadute importanti sul futuro del confronto politico è la presa di distanza dal sindaco Sanfilippo di un folto gruppo di consiglieri di maggioranza, sintomo di un disagio che non è più possibile ignorare, ed il sindaco Salvatore Sanfilippo non potrà continuera a girarsi dall'altra parte e far finta di non vedere.

Prima o poi dovrà decidere e decidersi, Sanfilippo, se fare il sindaco di una maggioranza forte e coesa con chiare idee e propositi in testa o rinfoderare velleità, speranze e progetti, e lasciare che tutto vada , come in effetti sta andando, in malora.

Il ruolo di sindaco oggi nei nostri comuni, piccoli e grandi che siano richiede presenza , sacrifici, disponibilità: non si può governare una realtà come quella di Santa Flavia attraverso 'luogotenenti', le cui capacità manageriali e politiche  restano tutte da dimostrare e che comunque non possono mai supplire l'autorevolezza e il prestigio di un primo cittadino.

Decida e si decida in fretta il sindaco Salvatore Sanfilippo, altrimenti resterà sempre ostaggio di gruppi e gruppetti di politici e dipendenti comunali, che coltivano l'unico obiettivo di farsi la guerra dimentichi dei loro doveri nei confronti dei cittadini.

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Il secondo fatto è una lettera che abbiamo ricevuto, e che è stata indirizzata oltre che a tutti gli organi di informazione del territorio, ad autorità politiche e giudiziarie, dalla Procura della Repubblica ai Carabinieri e alla Polizia, lettera che pur sollevando un problema particolare è un sintomo di come vadano le cose al comune di Santa Flavia.

Nella lettera firmata da Salvatore Roccapalumba, legale rappresentante dell'Associazione italiana sindrome di Williams, che opera nel sociale, si rferisce che l'Associazione  aveva qualche settimana fa , chiesto e ottenuto, di fare svolgere sul lungomare di Porticello, una serie di manifestazioni e di spettacoli di intrattenimento per promuovere e valorizzare l'attività di volontariato svolta dall'Associazione; Porticello Fest si sarebbe chiamato il complesso di iniziative di varia natura messe in campo.

L'Associazione aveva ricevuto l' ok e la relativa autorizzazione dell'autorità tecnica e politica competente, ma nell'immediata vigilia degli eventi viene comunicato senza alcuna giustificazione o spiegazione che l'autorizzazione viene revocata.

I responsabili messi con le spalle al muro non sanno a quale santo votarsi per realizzare le manifestazioni già programmate; si rivolgono allora al sindaco di Bagheria che in meno di 24 ore, così si dice nella nota,  offre la disponibilità e le infrastrutture perchè Porticello Fest si possa svolgere, pensate un pò ad Aspra.

Gli organizzatori ingoiano il rospo, apprezzano la disponibilità dell'amministrazione bagherese e delle autorità di Polizia, ma l'indomani mandano un esposto-denuncia a tutte le autorità che un qualche ruolo potrebbero avere per accertare i motivi, rimasti misteriosi, della revoca autorizzativa a 48 ore dallo svolgimento degli eventi.

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Il terzo fatto ed ultimo in ordine di tempo è  una lettera del Responsadile dell'Area di vigilanza e sicurezza Urbana, cioè il comandante della Polizia municipale di Santa Flavia, Anna Maria D'Acquisto, all'Associazione Anteas che sta organizzando su in put e con il sostegno di alcuni consiglieri l'Estate flavese 2013, una serie di eventi musicali, di danza , cinema, teatro, intrattenimento, per grandi e bambini, che stanno riscuotendo uno straordinario, e in parte insperato, successo.

Migliaia e migliaia di residenti e visitatori assistono e partecipano agli spettacoli e ne apprezzano la qualità, riconoscenti ovviamente a quanti consiglieri e no stanno facendo qualcosa di concreto per animare le serate a Porticello.

Cosa dice la nota ?

Che si diffidano le SS.LL in indirizzo ( oltre all'Associazione vengono riportati i nomi dei consiglieri proponenti la rassegna Santa Flavia estate 2013, Salvo Sanfilippo e Milena Venturi , (guarda caso due tra i consiglieri che hanno marcato assieme a D'Agostino e Canzoneri  le distanze dal sindaco Sanfilippo) di non effettuare più gli spettacoli in area comunale, se non a seguito di autorizzazione rilasciata da questo ente e relativo  pagamento di suolo pubblico.

Giusto e legittimo; se non che si potrebbe obiettare che l'abusivismo di baracche e spettacolini più o meno improvvisati durante i fine settimana sul lungomare di Porticello, dovrebbe subire le stesse sanzioni, e non è detto che questo avvenga o sia avvenuto nel recente passato.

Ma sorge il legittimo sospetto che si voglia usare il preteso abuso delle aree di pertinenza comunale,  per regolare conti all'interno della maggioranza, o per ritorsione nei confronti di scelte politiche assunte legittimamente e pubblicamente e di inizative che stanno trovando largo consenso tra i cittadini.

Per concludere: il titolo del nostro articolo è volutamente provocatorio.

Ma le cose forse funzionerebbero meglio se ognuno, dal sindaco agli assessori, dalla Polizia urbana ai funzionari comunali, tornassero a fare il lavoro per cui sono stati eletti o per cui vengono retribuiti, senza delegare ad altri nè esorbitare dai loro ruoli e dalle loro funzioni e senza trasformare le beghe e i contrasti tra di loro in un danno per la collettività.