Ma quale aspirante terrorista, io sono solo un artista

Ma quale aspirante terrorista, io sono solo un artista

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Un comune conoscente ci fa incontrare con Gaspare Richichi, bagherese di 29 anni, diploma al Liceo scietifico D'Alessandro, balzato alle cronache per essere l'autore del gesto di superare i controlli del metal detector con un chiodo di 5 cm e di conficcarlo dentro un aereo, gesto giudicato dal buonsenso dei più, quantomeno  inconsulto; lui accetta di fare una chiaccherata sulle  motivazioni che lo hanno mosso, e di farsi fotografare.

Lui è un artista ci tiene subito a precisare, da tempo coltiva questa ambizione nel campo della pittura soprattutto, che ha aderito al movimento della Body art, la corrente artistica che si rifà a forme di arte realizzate sul corpo o con il corpo, talora con il coinvolgimento del pubblico.

E' in contatto con altri giovani che a Palermo con il titolo 'Macerie' stanno portando avanti un progetto artistico alla Chiesa del Giglio a Palermo.

Il suo, precisa, è stato un gesto artistico, perchè l'arte si realizza attraverso l'azione e l'interazione.

L'opera d'arte non è solo qualcosa che si fissa staticamente in un quadro o in un'opera dell'intelletto, ma è 'l'azione' in quanto tale e 'l'interazione' con il contesto che è la vera opera d'arte: quindi performance piuttosto che opera.

 Non sembra un esaltato Gaspare Richichi,  tono di voce e sguardo mite, studi di filosofia interrrotti alle spalle e la scelta consapevole di voler diventare un artista, della pittura tradizionale prima, (alla fine ci mostrerà alcune sue opere realizzate al computer e poi stampate su carta telata), della Body art attualmente.

Parla della sua storia con tonalità piana, naturale e convincente:  il chiodo conficcato all'interno di un aereo ? non è stata nè una bravata nè uno scherzo di cattivo gusto.

E' stata, sostiene, la prima fase, il primo atto della sua 'performance artistica'.

Sorride quando gli diciamo dei commenti non proprio benevoli che parecchi lettori hanno fatto alla lettura della sua vicenda. Naturalmente li ha letti, ma non l'hanno stupito più di tanto.

La sua, ripete con estrema convinzione ed in maniera argomentata, è stata una performance artistica che si articola in diverse azioni, momenti e situazioni, che ancora non si è conclusa: il viaggio sul volo Blu Panorama Palermo-Bari  del  3  maggio scorso con il chiodo infisso tra il finestrino e la cornice di plastica e poi piantato sulla stessa; quindi le foto inviate un mese dopo, il 4 giugno, per sms ad associazioni, riviste d'arte e giornali con il messaggio Pericolo terrorismo, che hanno fatto scattare l'allerta delle autorità di controllo e la successiva denuncia per procurato allarme. 

La denuncia ed il conseguente interrogatorio, dice, la giudico 'La terza fase della performance' : una copia dell'atto di imputazione, chiarisce, andrà a far parte di  una mostra in cui tutti i pezzi di questa creazione artistica verranno incasellati.

Un oggetto banale, un chiodo; un fenomeno percepito con oscura paura dalla società, il terrorismo; l'aereo e il volo che già contengono il senso del rischio: messi assieme, sostiene Richichi,  hanno consentito di creare una performance che, a suo dire, ha la dimensione di opera d'arte.

 

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Come ha fatto a superare il metal detector e i controlli ? nessun problema, ho nascosto il chiodo in mezzo ad un mazzo di chiavi, e mentre superavo i controlli tenevo ben in vista la rivista Flash Art, per sembrare un 'innocuo' appassionato d'arte.

Il passeggero accanto che ti ha visto conficcare il chiodo? era solo in quella fila.

Ci riproverai ? con l'aereo e i voli no, ma stiamo lavorando con i miei amici a Palermo ad una performance pubblica cui dovrebbero partecipare una ventina di seguaci della Body art.

Non temi l'effetto emulativo di questo tuo gesto? no, non lo credo; solo chi pensa e lavora intesamente ad un progetto artistico riesce poi a realizzarlo.