Attualità

Un iniziativa originale e dal forte impatto quella messa in campo stamattina dagli attivisti di Bagheria Bene Comune all'indomani della strage dei pini di via Concordia Mediterranea ad Aspra.

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17 croci sono state affisse alla base degli altrettanti alberi segati ieri mattina dagli operai del Comune di Bagheria; operai che hanno agito in base ad una decisione assunta dall'assessore al verde Pubblico Piero Tornatore, che raccoglieva le lamentele di alcuni residenti circa il rischio per l'incolumità pubblica determinata dalla presenza di questi Pini di Aleppo, e pare, anche dalla necessità di predisporre le condizioni migliori per la realizzazione della pista ciclabile.

La notizia della "strage dei pini", da noi così battezzata ieri, è stata inizialmente sollevata da un imprenditore la cui attività è prospiciente la via Concordia Mediterranea, e la vicenda sarebbe passata inosservata se da questa segnalazione non fosse scaturito il nostro servizio, una presa di coscienza della comunità, ed oggi l'iniziativa simbolica dei giovani di Bagheria bene comune.

P.s. Subito dopo che i ragazzi hanno finito di sistemare le croci sui pini, e che per questo avevano ricevuto l'approvazione di molte persone che transitavano da via Concordia, un gruppo di residenti, malgrado le proteste degli attivisti, le ha divelte. 

Domenica 17 giugno 2012 dalle ore 06:30 alle ore 09:30 un gruppo di cittadini si dedicheranno alla pulizia del corso Baldassarre Scaduto, l’asse viario che unisce Bagheria al mare di Aspra. 

L’iniziativa nasce dall’esigenza di dare decoro e fruibilità ad un viale che giornalmente viene attraversato da diversi sportivi, passeggiatori e turisti.

Preme precisare che l’attività volontaria offerta non è una protesta nei confronti di un’amministrazione comunale che per croniche difficoltà economiche sta rivedendo i servizi sul territorio, così come si chiede di non strumentalizzare l’iniziativa per squallidi teatrini politici. 

Abbiamo deciso di farlo per noi stessi perché bene comune!

Chiediamo a quanti vorranno di unirsi a chi ha già dato la propria gradita e gratuita adesione. 

Appuntamento domenica alle ore 06:30 all’inizio del corso Baldassarre Scaduto nei pressi del supermercato Todis. 

                                                                                                             

                                                                                                                                      Salvo Sparacino  

Ci pare encomiabile questa iniziativa, non solo per l'intento, ma anche per la discrezione con cui questi cittadini intendono portarla avanti.

In un momento in cui le difficoltà economiche finanziarie del Comune richiamano ad una comune responsabilità, queste iniziative lodevoli debbono far capire a chi governa, che l'impegno e i sacrifici debbono vedere in prima fila la politica e le istituzioni.

                                                                                                                                     La Redazione

Erano oltre una cinquantina con i loro ragazzi a gridare la loro indignazione e la loro rabbia: da oggi il servizio di trasposrto dei disabili presso le scuole e presso i centri di assistenza è stato sospeso.

Da oggi dovranno mettere mano al portafoglio per potere garantire ai loro figli quell'assistenza di cui hanno assoluto bisogno e che viene loro prestata nei centri specializzati dell'ASL di Palermo.

Venti euro la quota di partecipazione per ogni ragazzo e quindi per goni famiglia: chiunque capisce bene che la famiglia di un ragazzo che ha necessità  tre-quattro e anche più volte la settimana di usufruire del servizio di trasporto, dovrà praticamente spendere solo per questo l'intero assegno di accompagnamento.

Per questo le proteste sono state durissime e anche ad alto volume: malgrado l'assessore ala solidarietà Sergio Martorana cercasse di tranquillizzare gli oltre cinquanta presenti, mamme in grandissima parte, che nella seduta di giunta che si sarebbe svolta alle 14 del pomeriggio si sarebbe cercato di individuare risorse, i toni non si sono affatto placati.

"Vogliamo partecipare alla riunione di giunta" dicevano all'unisono le mamme; "abbiamo bisogno di sapere subito, cosa i politici hanno intenzione di fare per venire incontro alle nostre esigenze e ai nostri problemi. Noi non possiamo aspettare".

Si è rimasti che una loro delegazione incontrerà sindaco e assessori per rappresentare la grave situazione che si è venuta a creare.

"Speriamo, continuava a dire l'assessore, che si riescano a trovare i soldi per venirvi incontro"; e così si sono lasciati.

Ma la protesta e le rivendicazioni non cessano.

Sebastiano, un genitore ci dice: "il problema vero  è che chi non ha i soldi per potersi pagare il pulmino per il trasporto di tasca propria, rischia di subire oltre il danno, la beffa, perchè i nostri figli frequentano strutture sanitarie dotato di personale specializzato che riescono a far fare dei progressi, anche se piccoli, ai nostri ragazzi.

Se si interrompe questo percorso terapeutico i  miglioramenti si dissolvono rapidamente, ed è per questo che non si possono sospendere a lungo i trattamenti."

Sino ad oggi il Comune aveva garantito il trasporto alle scuole cittadine o ai centri palermitani di cura e assistenza a 73 ragazzi disabili.

Adesso nel periodo di vacanze scolastiche ne restano "solo" 35 che debbono continuare le terapie a Palermo, e sono quelli che sinora stanno subendo il maggior danno dalla interruzione del servizio di trasporto.

Un'ultima notazione, di colore, se vogliamo: quello stesso Comune che quando va a collaudare una struttura esterna di qualsiasi tipo chiede scivoli per disabili, uscite di sicurezza, ascensori,  impianti a norma e quant'altro è lo stesso comune in cui non funziona neanche il montascale per disabili installato una decina di anni fa, perchè non si riesce a farlo funzionare fors'anche per carenza di manutenzione.

Risultato: tre bambini con carrozzelle che non entravano negli ascensori sono stati portati su di "peso" dai genitori aiutati da qualche generoso volontario che si trovava sul posto.

Anche questo è un segno dei tempi che attraversiamo.

 

 

Bisogna avere il coraggio di difendere le proprie idee ed essere consequenziali nei comportamenti e nei modi di vivere.

Secondo il mio modesto parere oggi la politica vive di troppi compromessi e di troppe “Cambiali” da riscuotere da parte di creditori che hanno fornito voti e sostegno durante le campagne elettorali.

Non si deve temere il giudizio degli altri, le critiche anche le più severe servono ad ognuno di noi per crescere e diventare più uomini!
Sento il bisogno di scrivere e dire ai Bagheresi ciò che ho ascoltato in giro per la città in questi giorni.

Si torna a parlare di Corso Umberto aperto/chiuso, parzialmente chiuso e chi più ne ha più ne metta……….

Mi sembra incredibile, con tutto il rispetto per chi nel corso ci lavora e ci vive, ma non credo che oggi con la crisi economica che attanaglia tutti e soprattutto le attività commerciali, si possa identificare come “responsabile” unico la pedonalizzazione del Corso Umberto.

Tale situazione a mio avviso dipende principalmente da due aspetti

1) La perdurante crisi economica che rende quasi inesistente la possibilità di un lavoro, e per coloro che un lavoro lo hanno il reddito diventa sempre più inadeguato all’aumento del costo della vita.
2) Il cambiamento degli “stili di vita”; infatti le poche risorse a disposizione delle famiglie vengono spese negli ipermercati e centri commerciali che continuano a nascere come funghi nella zona e che cannibalizzano i negozi tradizionali.

Paradossalmente la domenica è molto più facile incontrare le famiglie bagheresi a passeggio tra i corridoi dei centri commerciali che sul Corso Umberto!
Una domanda provocatoria mi sorge, per i commercianti del Corso Umberto sarebbe meglio aprire il corso al traffico o chiudere i centri commerciali?

Rispetto le idee altrui e rispetto troppo i commercianti per non dire ciò che ho sempre detto, anche durante la campagna elettorale perdendo consensi utili per un Sindaco uscente, ma ho avuto la forza di continuare a pensare a tutta la città ai bambini, alle mamme, agli anziani ed a coloro che volevano tornare a riassaporare una sana vita di socializzazione nel Cuore del Paese.

Non ho cambiato opinione prima, durante e dopo le elezioni perché credo fortemente che la pedonalizzazione del Centro Storico sia un azione di civiltà di cui non possiamo fare o meno, ci avviciniamo di più agli standard europei. Altri concorrenti hanno cambiato opinione a secondo delle convenienze politico/amministrative.

Io non condanno o peggio ancora non giudico nessuno, però ripeto ogni uomo deve poter dare voce alla propria coscienza ed alla propria dignità di cittadino libero da condizionamenti.

Non penso assolutamente che la mia sia l’unica idea percorribile.

Riconosco infatti anche di non avere fatto in tempo a creare delle infrastrutture (parcheggi, strisce blu, bus elettrici, videosorveglianza etc.) e mi assumo le mie responsabilità, e faccio i conti con i miei errori, ma chiedo ad altri cosa hanno fatto durante quest’anno di amministrazione?

Voglio concludere nel rispetto delle idee altrui ma non posso “opportunisticamente” cambiare opinione su un traguardo raggiunto faticosamente in questi anni e “vendermi” per ottenere chissà quali consensi.

Il corso è un patrimonio di tutti noi bagheresi ed oggi in un terribile momento di recessione economica, le famiglie che non riescono a chiudere il fine mese, che hanno tagliato il superfluo non possiamo privarli di uno “spazio comune” di vitale importanza per una normalità che diventa essenziale ai nostri giorni per i nostri cittadini.

Mi scuso con chi la pensa diversamente con i commercianti e con gli abitanti del corso, adesso la palla passa all’Amministrazione!

 

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