Attualità


Abbiamo seguito con non poca attenzione la problematica che riguarda la mancata erogazione di alcuni servizi rivolti agli alunni con disabilità che frequentano le scuole di Bagheria.

Abbiamo ascoltato genitori disperati, disorientati e provati, abbiamo visto negato il diritto allo studio e all’eguaglianza ad alcuni nostri concittadini, abbiamo visto piangere e gridare, abbiamo visto cittadini traditi, umiliati e mortificati.

Di contro non è bastato il primo responso di dicembre scorso, da parte del TAR Sicilia che condanna le posizioni illegittime del Comune di Bagheria, a far cambiare approccio a chi si trova alla guida del governo della Città.

Fino all’ultimo abbiamo atteso un comunicato col quale l’amministrazione 5 stelle della nostra Città chiedesse umilmente e semplicemente scusa, assumendo finalmente il ruolo di garanzia del rispetto dei diritti alla persona. Ed invece i comunicati del 7 e 9 gennaio scorso sembrano più uno scherzo ritardato della Befana che un’imbarazzante realtà.

Purtroppo, Bagheria è diventata per eccellenza Città di esclusione sociale degli alunni con disabilità. Viene negato il trasporto a scuola, servizio obbligatorio per Legge e che deve rendere il Comune. Viene negata l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione, servizio obbligatorio per Legge e che deve rendere il Comune. Viene resa solo parzialmente l’assistenza igienico personale, servizio obbligatorio per Legge e che deve rendere il Comune in via sussidiaria. 

La Legge quadro (104/92) e la normativa che ne è seguita, la Costituzione e le Convenzioni O.N.U. (che introduce anche in Italia il principio di inclusione scolastica,concetto più ampio di quello dell’integrazione perchè si fonda sui diritti umani e sui criteri dell’ICF), insomma, tutto ciò che norma la tutela dei diritti della persona con disabilità a Bagheria non trova alcuna applicazione.

Il comunicato del 7, cancellato dal sito istituzionale durante la mattinata del 9 gennaio, ricomparso in archivio dopo alcune ore, a seguito di forti proteste di alcuni consiglieri non 5 stelle, ma datato 2 gennaio, poi miracolosamente ricomparso nella sua forma originaria nel primo pomeriggio dello stesso giorno, ha dei connotati a dir poco inquietanti che integrati alle precisazioni esposte nel comunicato del 9, mettono in risalto un soggetto amministrativo in serissime difficoltà.

Gli aspetti da analizzare sono diversi.

Il primo aspetto, e lo riteniamo il più grave, è di avere lasciato intendere nel comunicato del 7 una sorta di complotto tra famiglie di alunni disabili e tutte quelle figure deputate al riconoscimento del servizio a danno della finanza pubblica. E lo conferma l’imbarazzo con cui il sindaco grillino si ritrova a precisare che non ritiene affatto responsabili i genitori di quello che è stato dallo stesso definito “un possibile danno erariale”. Ma nelle precisazioni non “assolve dal peccato” gli altri soggetti! Possibilmente deciderà di deprimere la smania di “amministrazione santa inquisizione” e opterà piuttosto di affidare le proprie “intuizioni” alle indagini degli organi che ne hanno competenza.

Il secondo aspetto crea, speriamo non volutamente, una sorta di contrapposizione tra le stesse famiglie degli alunni con disabilità, perché rimarca con forza che alcuni bambini non hanno goduto di un servizio completo perché altri bambini, secondo “sentenza dell’amministrazione”, ne hanno beneficiato senza averne reale diritto.

Il terzo aspetto è di palesare un quasi totale disconoscimento delle Leggi e, soprattutto, della giurisprudenza, aggravato dal fatto di riportare stralci normativi assolutamente decontestualizzati e che hanno l’esclusivo scopo di confezionare un proclamo pro domo sua.

Ultimo aspetto, assolutamente offensivo, avere evidenziato nel primo comunicato che il servizio non è stato garantito per intero per la mole degli utenti, come se fosse il numero a fare la differenza e non piuttosto l’obbligatorietà.

Possiamo con grande orgoglio e ferma convinzione dichiarare la profonda preparazione che sull’argomento hanno i nostri dirigenti scolastici, sempre in prima linea a tutela dei nostri bambini e delle loro famiglie. E di certo non servono ulteriori attestati di stima per l’esperienza e l’attenzione posta dai medici dell’ASP nelle loro valutazioni mediche.

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Le argomentazioni che seguono sono dunque un contributo che il nostro gruppo vuole offrire al lettore per avere utili strumenti di valutazione della problematica.
Sappiamo che la lettura potrà apparire lunga e pesante, a tratti complessa, ma siamo certi che i punti di seguito trattati troveranno l’interesse di un lettore attento e sensibile.

Recenti studi ISTAT finanziati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, hanno evidenziato come dall’emanazione della Legge 577/1977 si è sicuramente registrato in Italia livelli elevati di inserimento scolastico di alunni con disabilità. L’inclusione scolastica, però, “è un concetto che va aldilà del mero aumento degli iscritti nelle scuole: il livello di integrazione, infatti, si misura anche attraverso informazioni che descrivono sia le risorse umane messe in campo sia la presenza di strutture scolastiche accessibili”.
Ed i risultati non sono certo incoraggianti, soprattutto, in ragione di servizi territoriali insufficienti ed incapaci di prendere seriamente in carico tali persone.

Il diritto delle persone con disabilità a stare nella scuola di tutti è un diritto che nessuno può mettere in discussione, ed è compito dello Stato rimuovere tutti gli ostacoli e favorire la loro piena inclusione attraverso la realizzazione di un piano educativo individualizzato in rapporto alle specifiche condizioni di ognuno di esse.
La Legge 170/2010 sul riconoscimento dei diritti all’inclusione di alunni con DSA (Disturbi specifici di apprendimento) ha inoltre ampliato l’ambito di realizzazione dei principi delle politiche inclusive italiane anche agli alunni con disabilità, e con la sentenza 80/2010 la Corte Costituzionale ha ribadito che il diritto all’inclusione scolastica non può essere affievolito o limitato a causa di problemi di bilanci
Purtroppo, negli ultimi anni l’inclusione degli alunni con disabilità ha registrato un forte calo di attenzione. I dati parlano da soli, i tagli e a volte gli azzeramenti di capitolo rivolti al Welfare italiano sono sconcertanti. Ed i primi a dovere pagare i costi della crisi sono i cittadini più vulnerabili, vittime, e non artefici dello stato di crisi del nostro Paese.

Il mondo della disabilità lotta giornalmente per non rimanere schiacciato e per non essere condannato all’invisibilità e all’esclusione.

Tutto ciò ha visto le famiglie ritrovarsi in trincea per difendersi dalle politiche che violano i diritti dei loro figli. E “se il cittadino è sempre più costretto a ricorrere ai giudizi della Magistratura, vuol dire che non funziona più, o funziona male, il rapporto tra il cittadino e le istituzioni”.

Ed è proprio alla magistratura che le famiglie degli alunni disabili di Bagheria si sono dovuti rivolgere per ottenere diritti sanciti dalla Legge. Tra questi il servizio di assistenza igienico personale a scuola o assistenza di base. Servizio questo che i Giudici Amministrativi hanno a più riprese definito diritto fondamentale incomprimibile, e non bastano certo le difficili ragioni di bilancio degli Enti Locali a ledere i diritti dei minori disabili.
Secondo l’organo di giurisdizione amministrativa di primo grado “lo stanziamento di risorse insufficienti ed il ritardo nell’attivazione delle procedure di affidamento del servizio di assistenza sono riconducibili alla negligenza dell’amministrazione comunale”.

L’utilizzo della circolare regionale n. 3 del 2005, che rimane limitatamente una circolare, da parte dell’amministrazione 5 stelle è un tentativo irriverente da parte di chi dovrebbe stare al fianco dei propri concittadini ed invece sembra cercare tutti i cavilli per contrastarli. E non venga fuori con un patetico pietismo chiedendo di remare tutti dalla stessa parte!
È sufficiente leggere con attenzione l’articolo 22, comma 1, della Legge Regionale 15/2004, laddove si stabilisce che “L’assistenza igienico personale e gli altri servizi specialistici volti a favorire l’integrazione nella scuola dei soggetti con handicap grave di cui all’articolo 3, comma 3, della Legge 104/1992, sono di competenza dei comuni singoli ed associati della Regione siciliana”.
Lo stesso CCNL del comparto scuola parlando di assistenza igienico personale parla di “…ausilio materiale agli alunni portatori di handicap nell’accesso dalle aree esterne alle strutture scolastiche, all’interno e nell’uscita da esse, nonché nell’uso dei servizi igienici e nella cura dell’igiene personale…”.

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Non si vada allora a richiedere chi ha o meno il controllo degli sfinteri, ma ci si documenti per capire che l’assistenza di base è un servizio reso in risposta ad una valutazione più complessa di competenza del gruppo misto che ha tutti gli strumenti per assegnare o meno questa ed altre tipologie di servizio.

È vero che in Sicilia, Regione a statuto speciale, non trova completa applicazione la norma nazionale che regolamenta tale servizio tra le mansione attribuite al personale ATA. Ma questo non autorizza nessuna amministrazione al libero arbitrio!

Bisognerebbe piuttosto cercare di dare un’altra impostazione al problema sia dal punto politico sia dal punto di vista amministrativo.

Dal punto di vista politico andrebbe potenziata la lotta contro i pesanti tagli alla spesa sociale facendo capire che un Paese di diritto non può accettare l‘equazione: crisi economica = insostenibilità della spesa sociale, equazione questa che ha aperto le porte ad una profonda emergenza culturale e civica. Altro aspetto politico è quello di pretendere che Stato e Regioni si diano obiettivi programmatici pluriennali sull’argomento. Ed, ancora, si pretenda dalla Regione Sicilia, tanto gelosa della propria autonomia, l’approvazione di una norma sull’inclusione degli alunni disabili a scuola che si allinei con quella nazionale, e che, soprattutto, si doti di tutti quegli strumenti necessari alla qualità dei servizi e contestualmente al contenimento della spesa pubblica.

Dal punto di vista amministrativo intanto bisognerebbe cominciare a gestire seriamente l’assessorato ai servizi sociali di Bagheria. Ad oggi abbiamo assistito al nulla sotto tutto i punti di vista. Perdita di progetti già finanziati, chiusura dell’asilo nido comunale, mancata attivazione del trasporto degli alunni disabili a scuola, mancata attivazione del servizio di assistenza all’autonomia ed alla comunicazione, servizio di assistenza igienico personale a singhiozzo e con singhiozzi di poche ore, assoluta assenza di programmazione e progettualità, insomma un settore nevralgico senza guida e senza idee. Ma una cosa è certa, i tre servizi rivolti agli alunni con disabilità devono essere resi integralmente senza se e senza ma. E non ci soddisfa affatto la soluzione delle due ore di assistenza igienico personale pre Natalizia, e neanche la soluzione post Befana delle tre ore e per di più fino al 20 marzo p.v..

Noi come gruppo politico non ci accontenteremo della sentenza che i genitori ricorrenti attendono giorno 13 gennaio. Noi metteremo in moto un’azione politica volta ad affiancare e collaborare quanti sono già sul campo per i diritti ai disabili e più in generale per l’inclusione sociale e il miglioramento del Welfare nel nostro Paese . Metteremo quanto prima, e gratuitamente, a disposizione di quanti vorranno i nostri uffici e le professionalità che ci collaborano. Saremo pronti a denunciare agli organi preposti le gravi inadempienze che l’amministrazione di Bagheria sta perpetrando.

Gli argomenti trattati meritano di sicuro ulteriori approfondimenti che un articolo giornalistico non può ospitare. Sarà nostra cura creare i presupposti per costruirne un’oasi tematica.

La conclusione di questo pezzo lo vogliamo affidare al monologo di una persona con disabilità verso il suo politico…. 

Gruppo politico “Impronta Unica”

 

Rifiuto speciale non riciclabile

"Sto qui seduto
non senti la voce

ti ho guardato ieri
dalla mia panchina
mi passavi davanti
non mi vedevi

parlavi con qualcuno
non ero io
per te non c’ero
lungo quella strada

non senti la voce
quella mia

mi accorgo
di essere afono
o forse la mia è
una lingua diversa

cammino anch’io
per la tua città
non mi vedi
forse non è
la mia città

l’aria che respiri
non è la mia
e anche il cibo
e l’acqua
sono altri

poi ti vedo
eccome ti vedo
alla tivù
parli di me

ma allora io ci sono
da qualche parte

ti preoccupi di me
dici

mi chiami
diversamente qualcosa
mi illudo di esistere
allora

mi illudo
poi allunghi la mano
su di me
per una carezza
davanti alla telecamera

il problema è che poi
tu corri a lavarti le mani

è chiaro
sono brutto
un po’ scemo anche

è chiaro
ti faccio schifo

non senti la mia voce

mi dai una casa
altrove
mi dai una scuola
altrove
mi dai un lavoro
altrove

ma ora c’è la crisi
devi risparmiare
anche l’altrove

mi togli tutto
tanto non ho voce

dici che mi vuoi bene
malgrado tutto
anche se sono un problema

ma adesso non hai più scrupoli
tanto il mio voto
non arriva

sono un rifiuto speciale
non riciclabile"

Vanni Poli, agosto 2011
 

L’amministrazione comunale al fine di fare chiarezza e spiegare ulteriormente quanto comunicato a proposito del servizio di assistenza igienico personale fornito agli alunni disabili ritorna sull’argomento e decide di pubblicare gli atti e il verbale della riunione del tavolo tecnico che si è svolto ieri con i dirigenti scolastici delle scuole coinvolte.

All’amministrazione comunale preme innanzitutto chiarire che mai si è pensato, come alcune strumentalizzazioni hanno diffuso, che i genitori degli alunni che risulterebbero non avere diritto allo specifico servizio di assistenza igienico-personale hanno responsabilità o sono colpevoli di alcunché, nessuna responsabilità viene ascritta alle famiglie che già vivono i disagi quotidiani dovuti alla disabilità dei loro figli e di servizi che, per mancanza di fondi non possono essere resi al 100%.

Spiace constatare che ci siano state delle strumentalizzazioni politiche su una questione che ci dovrebbe coinvolgere tutti nel ricercare soluzioni – dice il sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque – “lavoriamo insieme per risolvere i problemi di questa città e dei ragazzi disabili non cerchiamo appigli per lo scontro politico”.

Il sindaco Cinque e l’assessore alle Politiche sociali, Maria Puleo spiegano i fatti, facendo alcune premesse: “innanzitutto occorre precisare che la circolare regionale n. 3/2005 a firma dell’allora assessore Stancanelli (che pubblichiamo) precisa che il servizio di assistenza igienico personale è rivolto esclusivamente ad alunni non autosufficienti sul piano motorio od insufficienti mentali che non hanno il controllo degli sfinteri.

La norma nazionale prevede che tale servizio sia a carico delle scuole, la circolare regionale 3/2005 ha previsto che in via sussidiaria, ove sia accertata l’indisponibilità delle scuole a rendere tale servizio, l’ente locale fornisca assistenza al servizio che dovrebbe svolgere il personale ATA (ex bidelli), così come del resto specificato all’articolo 22 della Legge regionale 15/2004 che pone in capo ai Comuni il servizio di assistenza igienico personale e gli altri servizi specialistici volti a favorire l'integrazione nella scuola dei soggetti con handicap grave di cui all'articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104.

La suddetta circolare tra l’altro specifica che “le autorità scolastiche non sono sollevate dal problema anzi devono accelerare ed estendere i percorsi formativi dei collaboratori scolastici (art. 46 – 98/01 CCNL) al fine di dotare ciascuna scuola di un adeguato contingente di personale formato riferendo al competente Ministero sui risultati raggiunti anche per una non esclusa revisione, di concerto con le parti sociali, del mansionario attribuito a detti operatori e non pregiudicarne il corretto impiego senza ulteriori ritardi od incertezze”.

Assodato questo l’amministrazione comunale, ente in dissesto, ha voluto verificare in un’ottica di risparmio, efficacia ed efficienza del servizio, ma anche di programmazione per l’anno prossimo, se gli utenti che fruivano del servizio erano esattamente quelli che ne dovevano fruire e per questa ragione ha trasmesso all’Asp (Azienda Sanitaria Provinciale) una nota (che pubblichiamo - la nota prot. n. 72974 del 18/12/2014) con la quale richiedeva appunto il numero esatto degli aventi diritto secondo quanto appunto disposto dalla suddetta circolare.

Il 5 gennaio scorso, è giunta la risposta dell’ASP, nello specifico la nota del responsabile del NPIA 4 (il servizio di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza che trasmettendo l’elenco degli utenti all’amministrazione comunale confermava i dati resi noti nel precedente comunicato comunale, vale a dire che sono 39 i minori che rientravano nella casistica della circolare regionale per il servizio igienico-personale (disabili motori o mentali senza controllo dello sfintere).

Ciò non toglie che l’amministrazione comunale conscia delle difficoltà delle famiglie dei disabili che non rientrerebbero nella specifica categoria degli alunni non autosufficienti sul piano motorio od insufficienti mentali che non controllano gli sfinteri, voglia venire incontro a queste famiglie ed  anche per questo ha voluto fortemente il tavolo tecnico di ieri con la dirigenza scolastica di cui si pubblica il verbale.

Dal tavolo, come emerge dal verbale, i dirigenti chiedono che si mantenga lo status quo, mantenendo le due ore di servizio per i 77 utenti.

“Sin dall’inizio questa amministrazione ha collaborato con la dirigenza scolastica - spiega l’assessore Puleoè infatti in via di definizione un accordo di programma che ci permetterà di fare fronte a tutte le criticità che ci coinvolgono, Comune e Istituzioni scolastiche, criticità che riguardano anche la messa in atto della normativa che riguardano il personale, per programmare gli interventi per il futuro, superando criticità, in sintonia”.

L’amministrazione comunale intanto, nelle more della costituzione dell’Istituzione che vedrà internalizzare il servizio delle Politiche sociali e dunque anche dell’assistenza igienico-sanitaria al fine di ottimizzare e renderlo più efficiente e meno oneroso, sta valutando tutte le richieste dei dirigenti scolastici, portavoci delle esigenze di studenti e famiglie, e non solo, intende soprattutto lavorare per ampliare l’offerta del servizio di autonomia alla comunicazione degli alunni disabili per le scuole elementari e medie inferiori.

L’intesa con i dirigenti approverà l’accordo di programma e si esamineranno le proposte del Gruppo misto, i GLIS formati da dirigenti scolastici, referenti Asp e assistenti sociali comunali al fine di rendere efficiente e corretto il servizio, secondo le norme, superare le criticità e soddisfare il maggior numero di utenti possibile.

Ufficio Stampa del comune di Bagheria

 

 

 

Nei prossimi giorni a Bagheria ripartirà il servizio di spazzamento delle strade comunali.

Nello specifico si procederà con una rotazione settimanale in diverse strade della città che vedranno in azione una spazzatrice meccanica, con un servizio di spazzamento settimanale e diverse altre zone trattate quotidianamente come è il caso della frazione di Aspra e non solo quella.

Per spazzare efficacemente le strade spiega il sindaco Cinque sarà necessario che quelle strade, nelle fasce orarie del servizio vengano lasciate libere da automezzi. Sarà quindi cura della polizia municipale e della logistica comunale posizionare cartelli che indichino ai cittadini giorni e orari”.

Anche sul sito web del Comune verrà pubblicato un calendario dello spazzamento.
Il servizio è realizzato con mezzi strumentali e risorse umane interne al Comune; non sono dunque previsti costi aggiuntivi. Saranno circa 15 i dipendenti comunali impiegati nel servizio.

Lo spazzamento parte in un momento in cui la città necessità ancor di più di essere pulita dopo che ha vissuto una nuova emergenza rifiuti dovuta sia ai noti fatti che hanno riguardato la discarica di Siculiana dove scaricava il Comune di Bagheria, sia alla situazione meteo dei giorni di Capodanno che hanno visto non raggiungibile la discarica di Bellolampo.

Intanto la Regione Siciliana ha emesso una nuova ordinanza che stabilisce la revoca del provvedimento precedente che imponeva a 71 Comuni di non scaricare a Bellolampo. Il piano, proposto dall'assessorato all’Energia prevede ora una turnazione, anche per Bagheria, che conferirà a turni alterni, nella discarica di Bellolampo e di Coda di Volpe nel Catanese. Un provvedimento reso possibile dopo che la Regione ha ricevuto il via libera dall’Asp per aumentare la capacità di abbancamento della discarica palermitana, che così potrà contenere fino a 1500 tonnellate al giorno di spazzatura, anziché mille.
 

"Gli operatori Coinres, 65, sono pochi e non si riusciva solo con loro ad garantire il servizio di spazzamento – spiega Cinque – ecco perché stiamo attivando anche questo servizio tramite risorse interne”;

L’assessore ai Servizi e Lavori Pubblici Fabio Atanasio sta supervisionando l’organizzazione del servizio che partirà presumibilmente, al più tardi, tra una decina di giorni; il tempo di organizzare risorse umane e strumentali. Già definito il calendario. Sul sito web comunale è stato pubblicato l’elenco delle strade che verranno spazzate settimanalmente e quotidianamente.

Lo spazzamento delle strade si andrà ad aggiungere ai già previsti programmi di derattizzazione, il cui calendario verrà reso noto a breve, che dovrebbe porre fine anche ad alcune problematiche segnalate dai cittadini di proliferazione dei ratti in alcune zone della città, casi segnalati dai cittadini per i quali l’amministrazione si sta adoperando.

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Ufficio Stampa
Comune di Bagheria

tel. 091.943813 - fax091.943812

Il riscontro, circa 2.500 letture in meno di 24 ore, avuto dal contributo inviatoci da un nuovo gruppo politico,  'Impronta unica' si chiama, spinge a fare almeno due riflessioni: la prima è che di fronte ad approfondimenti di alta qualità i nostri lettori prestano parecchia attenzione, mentre la seconda è che malgrado l'oggettivo impoverimento, perchè tale è comunque la si voglia rigirare, di intelligenze e risorse intellettuali dovuto alla fuga di tanti bagheresi verso l'estero, ci sono ancora, dentro e fuori  Bagheria, professionalità, conoscenze, saperi che possono dare una mano a dare una virata alla situazione attuale e condurci fuori dal tunnel in cui ci siamo andati a cacciare.

Ci sovviene quella frase, forse un po' banale e di circostanza, che Renato Guttuso  pronuncio' nel corso del conferimento della cittadinanza onoraria di Bagheria, ma che sicuramente corrispondeva ad un comune sentire :".... tuttavia c'è in questa cittadina una forza interiore che le permette di conservare i suoi caratteri fondamentali, attraverso gli sviluppi e le mutazioni."

Guttuso dava appunto voce ad una opinione corrente tra i baarioti, e si riferiva alla capacità di Bagheria di sopravvivere e risorgere di fronte alle mutazioni economiche che erano accadute nel territorio della Baronia di Solanto nel corso di quattro-cinque secoli, dove le popolazioni nelle varie  epoche avevano sempre ritrovato il bandolo di una dimensione produttiva e progressiva.

Allorchè si passo' dalla produzione dello zucchero e del sommacco alla vigna e all'ulivo e quindi al pomodoro e agli agrumi che ad oggi sembrano pero' rappresentare il canto del cigno di un comune che negli ultimi 50 anni era cresciuto dai 30.000 abitanti dei primi anni '50 sino ai 55.000 degli anni 2.000. 

Materiali  per una riflessione più approfondita, che ci ripromettiamo di fare, vengono dagli ultimi dati del censimento del 2011.

altDa dieci anni Bagheria dopo aver perso uno dopo l'altro alcuni pilastri produttivi non cresce di popolazione, mentre ha preso corpo quell'incubo che si voleva esorcizzare sin dagli anni '70, e cioé che la Bagheria produttiva diventasse, come è diventata,  un dormitorio di Palermo.

Occorre pertanto ridefinire la nostra identità ripartendo dalla nostra storia e dalle cose che abbiamo: un progetto di città futura, non puo' che ruotare attorno a quelle cose che da sempre richiamiamo: lo sfruttamento in termini di turismo delle bellezze artistiche, ambientali e naturalistiche, un nuovo approccio ai temi dell'agricoltura, un supporto reale alle aziende legate alla trasformazione del pesce salato, una maggiore integrazione dei servizi territoriali con il polo sanitario di eccellenza di villa Santa Teresa, o esplorando, e ce ne sono, risorse di nicchia o importando nuove esperienze e nuove opportunità.

Questo abbiamo e da questo dobbiamo ripartire, dalle cose che sappiamo o abbiamo saputo fare.

 Per questo nelle prossime settimane andremo a sollecitare idee  per costruire insieme questo impianto di una Bagheria del futuro, mettendo a disposizione di quanti lo vorranno questo giornale, riservandoci solo di valutare la qualità e la utilità dei contributi che ci perverranno, che in parte  saremo noi stessi a sollecitare.

L'obiettivo è di non aspettare più i tempi della politica cercando invece di dettare alla politica, e da chiunque possa essere rappresentata, i modi, i tempi  per cominciare a fare quelle  cose che vanno fatte per il bene di Bagheria.

Non ci serve il solito polpettone di programma elettorale che tutti i candidati a sindaco, nessuno escluso, anche nelle ultime elezioni, sono abituati a propinarci, perchè l'esperienza prova che sono chiacchiere inutili e ingannevoli, ma qualcosa di più e soprattutto di diverso.

.Ci serviranno, perchè serviranno ai bagheresi, analisi serie e documentate, spunti di progetti fattibili, resoconti di esperienze, patrimoni di saperi nei settori che più possono agire da veicolo di traino all'economia e  cui abbiamo già accennato.

E ci convincono le considerazioni finali del documento di 'Impronta unica', laddove si dice:

 "Per costruire insieme un nuovo modello di Città oggi non è più sufficiente mettere intorno a un tavolo tecnici, imprenditori, progettisti, associazioni, cittadini. Oggi è necessario importare modelli, metodi, conoscenze, affinché questi tavoli tecnici possano raggiungere obiettivi. Il nostro caso lo è.

Non una visione centralizzata dello sviluppo, ma diffusa nel territorio, nei quartieri, nelle strade, nelle vie. Non un progetto dall’alto e neanche un’anarchia nel reperire idee e progettualità dal basso. E’ necessario individuare un modello, un modello che parta dalla città e non da altre considerazioni inutili, e che rimandi alla capacità della città di mettere in moto tutta la rete di collegamenti, il sistema neurale, che un tempo era presente a Bagheria.

Non è il progetto di un investitore che può dare la svolta al nostro territorio. E’ piuttosto la capacità che avremo di rimettere in moto la naturale rete neurale che la Città possiede". 

Lo vogliamo fare noi anche per un motivo, che non vogliamo assolutamente venga  inteso come polemico. Cominciamo  a temere cioè  che l'amministrazione in carica presa dalle gravi contingenze con cui é costretta a fare i conti, non è in grado complessivamente di mettere in campo, in specie in settori da cui in questo senso dovrebbero venire i contributi più pregnanti, urbanistica e attività produttive per capirci, quella voglia e anche quella capacità di volare alto di cui oggi Bagheria ha tanto bisogno.

 

 

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