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Una buona notizia per gli anziani della città che da tempo richiedevano un centro ricreativo. Con la delibera di Giunta n. 25 del 9 marzo 2016 ha approvato la proposta presentata dall’assessore alle Politiche Sociali Maria Puleo che prevede di utilizzare come centro ricreativo diurno per anziani il bene confiscato alla mafia di via Massimo D’Azeglio.

Questa scelta dell’amministrazione precede una successiva individuazione di altra sede più centrale, dal momento che gli anziani amano sostare nel centro storico che è più agevolmente raggiungibile, sebbene la via D’Azeglio non è molto lontana trovandosi in zona “Caravella”.

La gestione del servizio, al momento, avverrà con personale comunale.

Vogliamo garantire servizi per giovani e meno giovani e questa decisione scaturisce per questo motivo, al fine di favorire momenti ricreativi e di aggregazione” – spiega l’assessore Puleo.

Il fine ultimo di iniziative come queste è aumentare la qualità della vita a Bagheria” – spiega il sindaco Patrizio Cinque“ed è per questo che intendiamo tutelare gli anziani, i giovani, i disabili aumentando l’offerta di servizi dedicati a queste categorie. Utilizzare poi per questi fini beni confiscati alla mafia assume un valore ancora più importante”.

Fonte Ufficio Stampa comune di Bagheria

L'assessore regionale all'Energia, Vania Contrafatto, commissaria di fatto i comuni e assegna ai commissari poco più di un mese per dare vita ai nuovo organismi che gestiranno il servizio idrico integrato nei comuni.

La riforma approvata l'11 agosto 2015 ed in parte impugnata in alcune parti essenziali ( gestione dei comuni in forma diretta) dal governo nazionale, nei fatti non è mai stata avviata.

Adesso i commissari dovranno convocare i sindaci degli Ambiti territoriali ottimali entro il 18 marzo, in assemblee che dovranno far nascere i nuovi organismi; si ricorderà che gli ambiti territoriali idrici, corrispondenti con le vecchie province erano stati individuati già a gennaio dall'assessorato.

La circolare dell'assessore ricorda che nessun sindaco può sottrarsi all'obbligo di far parte di un ambito idrico: l'obiettivo è di evitare ritardi e il rischio è la conseguente paralisi del servizio idrico.

Le nuove ATI dovranno essere costituite entro il 20 aprile,lo statuto prestampato è stato inviato atutti i commissari, ed i sindaci non potranno fare altro che approvarlo nella prima assemblea.

Complicata la situazione di Bagheria che dal 16 settembre scorso ha interrotto la convenzione con Amap scegliendo di gestire in proprio il ciclo idrico inetrgato cosa che la legge esclude, e l'impugnativa del governo ne è la riprova, e che sarebbe potuta avvenire solo dietro esplicita consenso da parte della Regione.

Il nostro comune con una delibera, la n° 10 del 5 febbraio, ha richiamato i pressupposti normativi che autorizzerebbero il comune di Bagheria a fare da sè, ed aveva avviato una serie di bandi di gara per la gestione di 'pezzi' del servizio idrico, ma con la decisione di oggi è ormai chiaro che i comuni non potranno viaggiare in ordine sparso ma dovranno obbigatoriamente aderire ad una ATI.

Il comune di Bagheria dovrà ritornare sui propri passi e allinearsi agli altri comuni: eravamo stati facili profeti.

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