Attualità

Paolo Bonanno che unisce alle sue competenze informatiche una genuina passione per l'arte culinaria ha messo in campo assieme allo chef Danilo Carapezza, dimostrando coraggio e grande spirito di iniziativa  un' idea che coltivava da tempo, e cioè quella di una vera e propria scuola di alta cucina, ma non solo, come diciamo nel titolo.

Lemon chef, food academy  è una associazione culturale che si propone l'obiettivo di diffondere la cultura enogastronomica con una particolare attenzione per le tipicità della cucina siciliana.

Per chi si associa vengono periodicamente organizzati corsi di cucina, lezioni, degustazioni, incontri e attività culturali legati alla gastronomia.

L'obiettivo è far crescere la sensibilità e l'attenzione per le buona cucina, avvicinare tante persone che ne avrebbero voglia ai segreti dell'arte culinaria.

Oltre ai corsi sul campo, tra le attività previste da Lemon chef c'è n'è una in particolare, molto originale, e che sta avendo un grosso riscontro, si tratta della organizzazioni di  cene a domicilio, laddove Paolo Bonanno e i suoi collaboratori organizzano presso le case dei committenti,  in occasioni di ricorrenze, di festività o di eventi particolari, delle cene a partire dall'acquisto delle materie prime per finire al tovagliato e alle stoviglie.

Qualcosa di molto diverso dal catering, perchè a preparare i piatti ci saranno al vostro domicilio gli esperti di Lemon chef.

In poche parole, una ricorrenza, una occasione di incontro conviviale con amici possono essere vissute pienamente dai protagonisti senza l'assillo e l'ansia di cucinare, di servire gli ospiti e quant'altro.

Ci pensa Lemon chef.

La location dell'Associazione non poteva essere più adeguata: a piano terra del settecentescho palazzo Inguaggiato, uno dei più ricchi di fregi e sculture sulla facciata esterna, ogni giorno, secondo un calendario che verrà peridicamente reso noto, si potrà partecipare a degli incontri di show cooking al termine dei quali gli allievi tradurranno in veri piatti le nozioni ricevute, terminando l'incontro con la degustazione dei piatti preparati.

Le lezioni saranno rivolte a tutti, uomini e donne, appassionati del genere e semplici curiosi, con una  ampia possibilità di scelta: da una sola lezione, alla preparazione di uno o più  piatti o di dolci particolari, con una offerta molto ampia, dalla cucina di base a quella avanzata, dalla pasticceria ai corsi sui vini, dallo show cooking alla storia della cucina mediterranea e siciliana in particolare.

I docenti sono stati selezionati tra i più titolati professionisti del settore da Marcello Valentino a Rosario Picone a Giovanni La Rosa per la pasticceria.

Una realtà quella di Lemon chef che vale la pena conoscere e sperimentare.Auguri e buon lavoro ragazzi!

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Non si era mai vista una manifestazione del genere a Bagheria: tutto il mondo della scuola dai ragazzini delle medie agli insegnanti, dal personale tecnico ai ragazzi delle superiori a familiarie genitori dei ragazzi, tutti assieme per dire no ai tagli per la scuola,  a rivendicare il ruolo che deve svolgere, proprio per uscire dalla crisi e avviare un nuovo meccanismo di sviluppo, l'istruzione, l'innovazione e la cultura.

E' un corteo impressionante che si snoda per oltre duecento metri, oltre sicuramente tremila persone, che manda un segnale forte al mondo della politica. Già dal mattino fervono nelle scuole i preparativi per preparare  striscioni e gli slogan che scandirà la folla: il concentramento dei due tronconi principali della manifestazione avviene all'incrocio di via Dante con corso Butera.

Ci sono i rappresentanti dei partiti, dei movimenti politici, delle associazioni ed i due deputati regionali del Movimento 5 stelle Salvatore Siragusa e Claudia La Rocca.

Dopo aver percorso il corso Butera e il corso Umberto una delegazione di manifestanti viene ricevuta dal presidente del consiglio Caterina Vigilia, mentre il sindaco Lo Meo davanti al Comune ascolterà le ragioni della protesta.

I tagli alla scuola ci tolgono il futuro è questa l'idea-forza della manifestazione: un paese che vuole avere veramente un futuro non può che investire nell' istruzione e nella ricerca, anche perchè in un mondo globalizzato solo l'originalità  e l'unicità delle idee, delle nuove frontiere tecnologiche, dell'innovazione  possono rivelarsi le carte vincenti.

Invece giono dopo giono, ed una riprova l'abbiamo a Bagheria dove i capitoli che riguardano la manutenzione e qualche piccolo investimento nelle scuole sono stati azzerati, si toglie l'ossigeno ad un corpo che deve essere invece generosamente alimentato.

Un mondo in cui  i dirigenti scolastici e gli insegnanti si ritrovano spesso, troppo spesso, a dover fronteggiare anche piccole emergenze, dai piccoli lavori di riparazione ad aiuti e non solo psicologici ai più disagiati,, attingendo alle proprie tasche ed al buon cuore dei genitori dei ragazzi.

La scuola primaria e media inferiore italiana è un vero fiore all'occhiello per la nostra nazione, perchè giudicata una delle più formative del mondo; diverso già il discorso sulle medie superiori. 

Ma se vogliamo  mantenere questo primato non possiamo abbandobnare al loro destino strutture e personale, anche perchè una delle funzioni che svolge quotidianamente la scuola è quella di essere punto di osservazione privilegiato sul territorio.

 E' la scuola e gli insegnanti che sono i primi ad individuare situazioni di disagio economico e psicologico, e molto spesso anche a trovare soluzione e non solo da un punto di vista educativo e formativo.

Se non si conosce e si frequenta da vicino questa realtà, allora è facile come succede e succedeva a qualche ministro dell'istruzione del passato, di parlare a vanvera di un mondo certo complesso, ma straordinariamente vivo.

La manifestazione di oggi ancora una volta ci ha confermato che nei momenti topici e di svolta nella vita di una nazione, come è quello che stiamo atraversando, sono la scuola e la cultura più in generale a indicare il senso di marcia più giusto.

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foto di copertina di Mario Minarda

 

La conoscenza, l’istruzione e la formazione sono diritti essenziali di cittadinanza e di democrazia, eppure mai come in questi ultimi decenni tali diritti, costituzionalmente sanciti, sono messi in crisi da politiche scolastiche nazionali, regionali e locali che sembrano andare nella direzione opposta.

Da tempo non si investe nella scuola pubblica, andando nei fatti contro gli obbiettivi di Europa 2020 fissati per la scuola e l’Università: abbassare il tasso di abbandono scolastico al 10%, aumentare al 40% il numero dei giovani diplomati e laureati, investire il 3% del PIL su ricerca e sviluppo.

E’ largamente risaputo che in momenti di grave crisi economica e sociale investire sulla conoscenza, l’innovazione e la ricerca è la strada maestra per trovare nuovi percorsi finalizzati all’occupabilità e alla coesione sociale.

E’ quello che succede negli Stati Uniti ed in gran parte degli Stati Europei: l’Italia va in controtendenza: piuttosto che investire su istruzione e formazione opera tagli orizzontali “tout court” con l’unico obiettivo di arrivare al pareggio di bilancio.

La scuola, cosi come i servizi sociali, non può essere trattata come un qualunque capitolo di bilancio.

La scuola pubblica, sottolineamo pubblica, ha bisogno di investimenti seri e corposi, di una riforma degli ordinamenti organica e coerente, di valorizzazione delle risorse umane e professionali tagliando anche sugli sprechi che sicuramente nel tempo si sono avuti, ma avendo un unico obiettivo: assicurare un’Istruzione qualificata a tutti i giovani e le giovani, futuri cittadini italiani.

Invece da troppi anni assistiamo ad una politica scolastica che toglie risorse e qualità al servizio erogato, che lede il diritto al successo scolastico di tutti e di ciascuno, compresi gli alunni diversamente abili, troppo spesso dimenticati.

La scuola, soprattutto in tessuti sociali difficili e complessi, è stata e vuole continuare ad essere presidio istituzionale di crescita e coesione umana e sociale, centro propulsore di servizi di qualità, laboratorio culturale di integrazione territoriale. Tutto questo, oggi, appare incerto: è necessario invertire la rotta, riportare al centro dell’agenda politica il mondo dell’istruzione, dell’università e della ricerca, ridando credibilità sociale agli operatori scolastici e all’istituzione Scuola.

Prendiamo volentieri a prestito un’efficace citazione di Dario Fo di qualche anno fa:
Investire nella cultura, aggiungiamo noi.

      IL COORDINATORE DELLA RETE “BAB EL GHERIB”
        Prof.ssa Vittoria Casa

 

C'era la folla delle grandi occasioni quando alle 21.21 il fuoristrada della protezione civile che trasportava la reliquia del sangue di papa Wojtyla si è fermato sul sagrato della Chiesa del Carmelo, con i componenti della Confraternita della Chiesa delle Anime Sante a fare il picchetto d'onore. 

Qualche istante prima il cardinale Paolo Romeo che aveva scortato era sceso dalla sua auto salutato dalle autorità religiose, civili e militari e soprattutto dalle oltre mille persone che con le fiaccole in mano si preparavano alla fiaccolata che avrebbe accompagnato la reliquia alla Chiesa delle Anime Sante dove si sarebbe svolta la veglia notturna.

C'era il clero delle parrocchie bagheresi con parroci e diaconi, da padre Giuseppe Sunseri, parroco del Carmelo, che ha sollevato in alto la reliquia per meglio mostrarla ai fedeli, ed è stato il gesto più intenso della serata, a padre Massimiliano Purpura; da padre Innocenzo Giammarresi a padre Giovanni La Mendola;   i sindaci di Bagheria Vincenzo Lo Meo, di Santa Flavia, Salvatore Sanfilippo, e di Baucina, Ciro Coniglio; il presidente del consiglio comunale di Bagheria, Caterina Vigilia; il comandante della stazione dei Carabinieri, Ettore Saladino, le confraternite, il presidente della sezione dell'AVIS di Bagheria Francesco Staropoli, che ha collaborato alla realizzazione dell'evento.

Un grande applauso, ma soprattutto una emozione forte,  quella che trasmetteva quel vangelo, opera dello scultore Carlo Balliana, in cui era incastonato una piccola teca con il sangue di quello che è stato considerato, e non a torto, uno die papi più rappresentativi del XX secolo.

Poi l'ingresso in Chiesa della reliquia e l'intronizzazione, con i carabinieri in alta uniforme a sottolineare l'eccezionalità dell'evento.

Il breve discorso del cardinale Paolo Romeo che ci aveva ricordato che questa massiccia presenza di fedeli sta lì a testimoniare di quanto sia ancora presente nella memoria papa Giovanni Paolo, il cui pontificato fu per la Chiesa un benefico tsunami.

Ed il sangue che richiama il sacrificio ma anche la vita, assurge a forte valore simbolico per la comunità dei credenti.

Infine la suggestione del corteo delle fiaccole sino alla Chiesa delle Anime Sante, con le fiammelle tremolanti nel  buio della sera che stanno a rappresentare, ed è padre La Mendola a sottolinearlo, il segno e il sogno di un riscatto possibile per la nostra comunità.

La reliquia resterà sino a domenica nella Chiesa delle Anime Sante, dove verranno organizzati una serie di eventi religiose con la comunità dei fedeli bagheresi.

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