Attualità

20.000. 000 di euro subito è il provvedimento annunciato dal ministro della Pubblica Istruzione Stefania Giannini per controllare i controsoffitti di tutte le scuole d'Italia.

Ha prodotto una vera scossa nel governo nazionale la tragedia sfiorata martedì scorso a Bagheria allorchè, poco prima della fine delle lezioni, dal soffitto di una classe della scuola 'G.Cirincione' sono crollatti dei calcinacci dell'intonaco del soffitto tra i primi banchi e la cattedra dell'insegnante.

Un miracolo che solo una bambina abbia riportato una profonda ferita alla testa trattata  con dei punti di sutura presso il locale Pronto Soccorso ed un bambino con un trauma cranico: la comunità bagherese, ma non solo, considerata la risonanza mediatica dell'evento, alla vista delle immagini diffuse, ha pensato che se anche solo uno dei pezzi più pesanti di intonaco fosse caduto in testa  a  qualche bambino avremmo vissuto una tragedia, per descrivere la quale sarebbe stato difficile trovare le parole.

Un episodio che proprio alla 'Cirincione' aveva avuto un precedente, pressocchè analogo, tre anni fa.

Adesso la scuola con una ordinanza del sindaco Patrizio Cinque  resterà chiusa sino all'11 di marzo per potere effettuare quei controlli che possano garantire che non esiste alcun pericolo per bambini, insegnanti e personale parascolastico.

La notizia ha suscitato profonda impressione anche nell'opinione pubblica nazionale, al punto che lo stanziamento prontamente preannunciato dal ministro sarà inserito all'interno del piano Buona Scuola e sarà destinato esclusivamente al controllo della tenuta e della sicurezza dei controsoffitti delle aule di tutte le scuole.

Ormai è guerra dichiarata tra il sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque, e la dirigenza, quella dirigenza che ancor prima di diventare sindaco considerava responsabile assieme alla politica del 'fallimento' del comune: aveva pure trovato il neosindaco, fatta in fretta in furia prima del suo arrivo a palazzo Butera, una determina di liquidazione con cui ai quattro dirigenti veniva liquidata una cospicua indennità di risultato di circa 45.000 euro per l'anno 2012.

Al tempo questa notizia, da noi resa nota, aveva suscitato profonda indignazione tra la gente che, costretta a pagare un prezzo altissimo per il dissesto con aumenti al massimo di tasse e tariffe, vedeva invece premiati i dirigenti comunali.

Quella somma in presenza di una procedura 'formalmente corretta' era stata effettivamente liquidata, e proprio noi in quella occasione avevamo, da questo giornale sollecitato il sindaco a rendere noti i criteri che erano stati seguiti dal nucleo di valutazione per l'assegnazione di queste somme.

Ieri con una nota inviata al segretario generale, Eugenio Alessi, il sindaco di Bagheria ha messo nero su bianco, e partendo dai rilievi della Corte dei conti circa"l'omessa trasmissione sulla legittimità e regolarità della gestione e sull'efficacia e sull'adeguatezza del sistema dei controlli interni secondo le risultanze dei referti relativi al 1° e 2° trimestre del 2013",  invita il segretario generale, Eugenio Alessi, richiamando 'i mancati controlli interni relativi all'anno 2013, a sospendere l'erogazione dell'indennità per gli anni 2013 e seguenti', mentre per l'indennità del 2012 già liquidata, suggerisce 'di accertare la regolarità degli atti emessi, in funzione della normativa regolamentare in vigore e della capacità finanziaria del comune'.

In soldoni, oggi il sindaco Cinque, chiede all'attuale segretario di verificare la legittimità formale e sostanziale di quella liquidazione.

Ma non è l'unico fronte aperto dal sindaco e dall'amministrazione 5 stelle, con una dirigenza con la quale i rapporti sin dall'inizio non sono stati idilliaci.

A partire dalla sostituzione, già annunciata in campagna elettorale, del segretario generale, dr.ssa Mimma Ficano, proseguendo con la richiesta di un commissario all'Assessorato regionale agli Enti locali, per verificare il possesso dei titoli per l'incarico ricoperto dalla dr.ssa Vincenza Guttuso, (commissario che si è insediato circa tre settimane fa, e scriverà finalmente la parola fine su una polemica che si trascina da oltre dieci anni), sino alla notifica verificatasi qualche giorno fa alla dr.ssa Laura Picciurro di una serie di segnalazioni e di lagnanze da parte degli assessori della giunta circa la mancata o ritardata trasmissione di atti e di documentazione, che hanno portato alla sua sostituzione dal compito di 'funzionario antiritardo' con lo stesso segretario generale, Eugenio Alessi.

Angelo Gargano

 

 

"Quando punti il dito per condannare, tre dita rimangono puntate verso di te." Un Anonimo, in una data imprecisata, in un posto disconosciuto pronunciò questo saggio proverbio.

Sono esattamente due mesi che cerco di tenere i pugni in tasca per evitare di additare sia me che gli altri.

Ma oggi che l'ipotesi del Centro Commerciale in Contrada Cordova si fa sempre più probabile ho deciso di tirar fuori entrambe i pugni e puntare gli indici delle mie due mani verso me, in modo che le rimanenti rispettive sei dita ( pollici esclusi ) rimangano ben puntate su questa Amministrazione Bagherese.

Sarà l'età che galoppa, sarà che non ho mai avuto una gran memoria ma comincio ad avere sempre più difficoltà a ricordare numericamente tutte le scelte che in pochi mesi questo Sindaco ed il suo cerchio magico hanno portato avanti ed io non ho condiviso.

Dopo la riapertura (sperimentale? sotto monitoraggio? ) del Corso Umberto, i fallimenti nella gestione dello smaltimento dei rifiuti, l'ipotesi di un nuovo edificio per la Cittadella della Salute in via Mattarella, il pasticcio della chiusura del Museo Guttuso, eccetera, eccetera, eccetera, ecco una nuova scellerata ipotesi.

L'ipotesi di un grande centro commerciale nelle campagne di Bagheria, ennesima espressione di una visione politica incapace di proporre quel cambiamento a cui molti bagheresi avevano creduto.
Città più illuminate stanno puntando su servizi pubblici non inquinanti, sulla pedonalizzazione delle aree di Centro Storico e sull' istituzione di Centri Commerciali Naturali.
Città illuminate infatti sfruttano finanziamenti dedicati a questo tipo di iniziative e consorziano i piccoli commercianti locali con il sostegno delle associazioni di categoria e di un sistema contributivo specifico.
Città più illuminate provano a ridurre il consumo di suolo, non bloccando le attività edilizie, bensì promuovendo il recupero dell'esistente (ad esempio puntando su aree storiche degradate).

altLimitano l'erosione del suolo agricolo, indirizzano le nuove costruzioni su aree già urbanizzate ma sottoutilizzate o dismesse.

Mentre altre città fanno questo, da noi proponiamo soluzioni degne dei principi che hanno ispirato le trasformazioni degli anni'70 e '80: fare cassa con nuove urbanizzazioni (commerciali in questo caso) non applicando una visione lungimirante.

Mettiamo da parte l'atteggiamento radical chic che di certo non apprezza l' "estetica" del centro commerciale né tanto meno lo stile di consumo del tempo libero che esso propone.
Mettiamo da parte l'ambientalismo spinto che a volte può essere accusato di immobilismo.
Mettiamo da parte gli studi che dimostrano come altrove si stia rivelando già obsoleto il modello dei grandi centri commerciali,come negli Stati Uniti dove si sta lavorando a trovare soluzioni pe riutilizzare i centri commerciali abbandonati,in decadenza e obsolescenza (www.deadmalls.com).

Ma quello che mi chiedo e ci chiediamo: l'Amministrazione Comunale sta valutando l'impatto territoriale di tipo sociale, economico ed ambientale che il Centro Commerciale potrebbe avere?

L'Amministrazione sta valutando quali effetti potrebbe avere sul commercio di base?
Non occorre essere Mario Draghi per ipotizzare che il commercio locale sarebbe duramente e definitivamente colpito.
L'Amministrazione sta valutando quali effetti potrebbe avere Bagheria da un punto di vista urbanistico?

Il nuovo centro commerciale usa suolo agricolo (consuma suolo), si colloca in un'area poco urbanizzata in cui un insediamento di tali dimensioni con le opere di urbanizzazioni connesse, spazzerà via altro suolo, richiederà la realizzazione di nuove strade, altre opere di urbanizzazione e, di fatto, orienterà la crescita di Bagheria nella direzione di Ficarazzi e di Palermo.
Con gli oneri di urbanizzazione che ne deriverebbero, cosa intende fare l'Amministrazione? Dove intende investirli? Nello svincolo? Lo svincolo è necessario.
Bene, e poi?
Povero "svincolo" , da solo, riuscirà a produrre quella qualità urbana degli spazi pubblici, dei parchi e delle piazze di cui la città avrebbe bisogno e che tanto inciderebbe sulla qualità della vita dei cittadini?

altNon possiamo confondere le logiche del mercato che sottendono un investimento (legittimo) di un privato, con l'ottica dell'intervento pubblico. Ecco, se l'Amministrazione si sta ponendo queste domande, ci piacerebbe che condividesse con noi cittadini anche alcune risposte.

Ci sarebbero ancora molte altre domande. Chiudo con le ultime: Favorirà le imprese edili? Quali? Favorirà i commercianti che riusciranno a inserirsi nel centro commerciale? Quali? E gli altri?

Con una popolazione che solo a Bagheria raggiunge più di 54.000 abitanti, gli unici con dieci decimi ad occhio sono proprio gli investitori che ci hanno visto proprio bene.

Il Centro Commerciale è una grandissima opportunità. Per loro.

Leonardo Puleo

Constato con piacere che l'assessore ai Lavori Pubblici, ing. Fabio Atanasio, ha sentito il bisogno di dare spiegazioni circa il proprio comportamento.

Sarebbe stato più opportuno avere il coraggio di ammettere i propri errori, ma solo i “Grandi“ sono capaci di farlo. Comunque,“errare humanum est, perseverare autem diabolicum“. 

Non posso non rilevare che l’Assessore lascia alquanto a desiderare nella ricostruzione dei fatti realmente accaduti. Tanto disordine nella narrazione degli eventi, soprattutto quelli riguardanti il progetto PON, potrebbe essere conseguenza di conoscenza sommaria e approssimativa dell’argomento oppure strumento efficace per creare confusione nel lettore e non consentirgli di comprendere da che parte stia la verità.

Capisco che l’Assessore Atanasio cerchi di arrampicarsi sugli specchi per dare una motivazione plausibile ai propri comportamenti, ma per me è doveroso controbattere su quanto da lui erroneamente affermato, per dare certezza di professionalità alle 900 famiglie che affidano i propri figli alle cure della Scuola che sono chiamata a dirigere.

In effetti, a proposito della mancata prosecuzione del progetto PON, come nella precedente lettera ho ribadito, potrei rispondere semplicemente che il Comune è responsabile di non aver onorato gli impegni assunti; se il progetto esecutivo fosse stato completato dall’Ente locale entro i termini previsti, la Scuola avrebbe regolarmente dato prosieguo allo stesso e i finanziamenti sarebbero stati utilizzati come di dovere.

E' giusto che io faccia la ricostruzione fedele dei fatti realmente accaduti, che non sono esattamente quelli riportati dall'Assessore, appresi, a suo dire, dalla relazione da lui ottenuta dalla Dirigente del settore Lavori Pubblici.
Mi accingo, pertanto, a ripercorrere sommariamente il percorso relativo all'esecuzione del progetto PON nella fase della sua redazione per l'immissione dello stesso in piattaforma.

Il giorno 25 ottobre 2013 il Comune, con nota, prot. N. 68603, comunicava alla Scuola che la progettazione esecutiva relativa al progetto PON FESR Asse II era stata completata e che sarebbe stato opportuno, prima di richiedere i pareri ai VV.F. e all’ASP, ottenere dal Ministero una proroga, visto che il termine perentorio per l’inserimento in piattaforma del progetto esecutivo era il 31 ottobre 2013 e che l'ottenimento dei pareri avrebbe richiesto molto tempo.

Il giorno 28 ottobre 2013 veniva trasmesso alla Scuola il progetto, secondo il Comune esecutivo, l’unico che la scrivente abbia mai ricevuto. In effetti si trattava soltanto di una bozza di progetto, in quanto presentava varie irregolarità; esso conteneva numerosi errori nel quadro economico esecutivo e risultava mancante non solo del Piano di sicurezza ma anche della nomina e della firma del coordinatore per la sicurezza (quello nominato precedentemente era stato dichiarato decaduto), figura indispensabile e per niente opzionale per la regolarità e l'approvazione dell'atto.

A tal proposito il punto 2.7.1 delle linee guida del PON FESR Asse II recita:

“Nella progettazione di un intervento infrastrutturale, con l’entrata in vigore del D. Lgs 494/96 e, successivamente del D.L. 9 aprile 2008, n. 81 di attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, è divenuto determinante il ruolo della sicurezza nell’attuazione degli interventi infrastrutturali pubblici.

Tale ruolo si sostanzia nella individuazione della figura del coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione che dovrà porre in essere le attività di cui all’art. 91 del suddetto D.L. 81/2008, fra le quali redigere un apposito “Piano di Sicurezza e Coordinamento”, nonché un elaborato denominato “Fascicolo dell’Opera” entrambi da allegarsi al progetto esecutivo, e del Coordinatore per la Sicurezza in fase di Esecuzione che, nel garantire e vigilare sulle indicazioni esplicitate nel Piano di sicurezza, dovrà adempiere alle funzioni indicate all’art. 92 del suddetto D.L. 81/2008. o per garantire e vigilare sulle indicazioni esplicitate nel Piano di sicurezza, dovrà adempiere alle funzioni indicate all’art. 92 del suddetto D.L. 81/2008”.

Fino al 23/01/2014, l'Ente locale non è stato in grado di fornire il nominativo del coordinatore per la sicurezza, mancando di personale che ne possedesse i requisiti e, quando lo ha fatto (in data 24/01/2014) non vi erano più i presupposti per la nomina da parte del dirigente scolastico/RUP., in quanto erano abbondantemente scaduti i termini, ripeto perentori, per l’inserimento del progetto in piattaforma e non era stata concessa alcuna proroga, sebbene ripetutamente richiesta.

A proposito di quanto riferito dall'Assessore circa l'acquisizione agli atti da parte dell'Ufficio Tecnico Comunale del parere dell’ASP in data 23/04/2014, non si comprende perché è stato richiesto tale parere se la Scuola non era in possesso di alcun progetto esecutivo valido e peraltro a termini scaduti.

Perché l'Amministrazione Comunale avrebbe dovuto acquisire i pareri senza prima aver trasmesso il progetto al dirigente scolastico/RUP, cioè al Responsabile unico del procedimento, cui spettava il compito di verificarne la regolarità e la fattibilità?

E, comunque, quale sarebbe stato lo scopo di richiedere i pareri, che hanno un costo rilevante, in assenza di proroga?

E' evidente che non è pensabile avviare un progetto di quasi 350.000,00 euro con tanta leggerezza, sapendo che le irregolarità vengono sanzionate dalla Commissione europea, a conclusione del progetto, dichiarando inammissibili le spese .

Probabilmente l'Assessore Atanasio non si è posto il problema, dal momento che tutte le irregolarità relative agli atti e le spese inammissibili sarebbero state imputate al dirigente scolastico /RUP e non ad altri.

Ritengo che sia stata fatta abbastanza chiarezza sui fatti e tengo a precisare che quanto asserito dalla scrivente risulta agli atti della Scuola e nulla è stato affidato all’approssimazione.

Al fine comunque di evitare fraintendimenti e ulteriori speculazioni, non intendo più continuare tale gioco mediatico e, certa che il mio operato è stato conforme a quanto previsto dalla normativa vigente in materia di PON, diffido formalmente chiunque a diffondere notizie false e tendenziose, lesive della mia dignità umana e professionale.

Mi vedrò altrimenti costretta, come precedentemente accennato, ad adire le vie legali al fine di tutelare la mia immagine.

Rosalba Bono
Dirigente scolastico del I Circolo didattico di Bagheria
 

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