Un nostro lettore ci scrive dal Canada sul corso Umberto

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Sono un bagherese, uno dei tanti, che ha scelto di andare via da Bagheria per cercare migliori opportunità di lavoro. Non sono scappato perchè non amavo la città, benchè sia sempre stato critico nei confronti dei molti disagi, limiti, problemi.

Ho vissuto 6 anni in Lombardia, ora sto in Canada. Ho vissuto in modo diverso, in ambienti certamente migliori, almeno sotto il punto di vista della gestione del bene pubblico, ma anche della responsabilità dei singoli verso il bene comune.

Riaprire il corso non avrà l'effetto voluto dai commercianti perchè la crisi è indipendente da questo. E i furti certo non diminuirebbero se il corso fosse aperto, visto che le auto rubate continuerebbero a sfondare le vetrine dei negozi! Per rimediare l'unica è dotarsi di sistemi di telecamere lungo le strade e nei negozi.

Il problema più volte sollevato è che il bagherese medio non ha voglia di camminare a piedi, ma è questione culturale. Nel resto del mondo si cammina a piedi, a meno di non dover fare kilometri. Ovviamente quando i bagheresi sono fuori da Bagheria, sia che ci vivano, sia per vacanza, camminano eccome!

Spero che il Corso continui a restare chiuso alle auto.

Cordialmente

Paolo Spanò