Facciamo chiarezza sulla storia lavorativa dei lavoratori licenziati ingiustamente dal Coinres

Facciamo chiarezza sulla storia lavorativa dei lavoratori licenziati ingiustamente dal Coinres

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I 174 lavoratori ex Temporary sono stati assunti dalla società interinale Temporary con relativo bando pubblicato, colloquio e test scritto, per essere Somministrati al Consorzio Coinres .

Dopo circa un anno la Temporary ha interrotto il rapporto di somministrazione a causa di morosità da parte del Coinres e ,a seguito ad accertamenti disposti dall'A.G. di Palermo e Termini Imerese ,ove l'Ispettorato Provinciale del lavoro di Palermo, rilevando irregolarità nel ricorso alle somministrazione di lavoro ,ne ha prescritto la sospensione. In quella circostanza è stato fatto il ricorso dei lavoratori che, appellandosi alla legge “Biagi”,hanno chiesto l'assunzione diretta .

Il ricorso in questione è stato vinto in 1°grado e perso in 2°grado .Nel frattempo concluso il rapporto di lavoro somministrato ,con un accordo extragiudiziario, il Coinres ha assunto l' 01/08/2008 ,con contratto a tempo determinato i lavoratori ex Temporary ,riconoscendone la “indispensabilità” (viste le qualifiche quasi tutte specializzate e operative ).

A questo punto i lavoratori ex Temporary, sono diventati lavoratori precari del Coinres con un CCNL Federambiente a tempo determinato. Il suddetto contratto è stato più volte rinnovato negli anni ,anche a causa della colpevole inadempienza da parte dei comuni del consorzio, rispetto alle direttive regionali in materia di riforma degli ATO (legge 9 del 2010) . Dopo circa cinque anni di rapporto lavorativo senza soluzione di continuità ,invece di vedersi confermato il rapporto di lavoro ,questi lavoratori si sono visti recapitare una lettera di licenziamento.

Da quel momento, come a voler giustificare questo licenziamento, sono state alimentate leggende metropolitane che vorrebbero i lavoratori giustamente licenziati per l'illegittimità del proprio rapporto lavorativo ,a questo scopo si fa spesso riferimento, contro i lavoratori, alla sentenza di appello Coinres Temporary e alla sentenza della Corte dei Conti n. 781 del 07_03_2012 ; la prima si riferisce al rapporto lavorativo precedente ormai esaurito, tra il Coinres e la Temporary , che non prende in alcun modo in esame i rapporti lavorativi alla diretta dipendenza del Coinres,la seconda fa riferimento ad altri rapporti lavorativi ,ancora in essere e non tratta in alcun modo il caso di contratti a tempo determinato di questi lavoratori, che per la loro natura di temporaneità sono infatti largamente e regolarmente applicati in tutti gli enti pubblici. In sostanza possiamo affermare che tra tutti i rapporti di lavoro istituiti dal Coinres negli anni questi in oggetto sono i più “regolari” anche perchè ogni passaggio è sempre stato vigilato e approvato alla luce del sole dalle autorità preposte.

Nel frattempo I lavoratori licenziati hanno visto “la politica” salvaguardare tutti gli altri lavoratori precari delle pubbliche amministrazioni, arrivando in alcuni casi anche alla loro stabilizzazione.

Molti di questi lavoratori ,frustrati della percezione che la politica non voglia trovare una soluzione al loro problema, sono ormai in preda alla paranoica convinzione che si siano prodotti i loro licenziamenti su base di presunte illegittimità per mascherare motivi economici, preferendo forse distrarre le somme destinate agli stipendi di questi dipendenti per altri capitoli di spesa.

Significativo il caso del presidente Crocetta che in occasione della seduta per l'approvazione della finanziaria ha menzionato motivazioni di legittimità (però mai chiaramente esplicitate)per cui non sarebbe opportuno l'intervento a favore di questi lavoratori . 

Riteniamo inoltre dover chiarire che i lavoratori ex Coinres sono oltremodo stanchi di subire il disagio dovuto a equivoci su problematiche che riguardano scambio di identità con altre realtà lavorative e sono più che mai convinti di essere vittime di discriminazione, diffamazione e di un ingiusto licenziamento e quindi continueranno a lottare e porteranno le loro ragioni fino alla Corte Europea se necessario.


Francesco Cerami