Bagheria: scettici gli inquirenti sulla matrice mafiosa degli incendi di questa notte

Bagheria: scettici gli inquirenti sulla matrice mafiosa degli incendi di questa notte

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Ci sono una serie di riscontri che fanno pensare non ascrivibili a cosa nostra i quattro incendi verificatisi la notte scorsa a Bagheria, a partire innanzitutto dalla loro gravità; solo una insegna di cartone divorata dalle fiamme per quanto riguarda l'attività commerciale di corso Butera, mentre la Fiat Panda a sua volta ha avuto bruciata solo la mascherina anteriore, e per il resto è rimasta integra e perfettamente in grado di circolare.

Ma l'elemento che spinge a non sopravvalutare i fatti è anche dovuto al fatto che gli incendi sono avvenuti come in una sorta di percorso, che inizia da Via Donizetti, una traversa di corso Butera dove è stato dato alle fiamme un cumulo di rifiuti, prosegue in corso Butera e coinvolge il negozio di cosmetici, quindi ancora un cumulo di rifiuti dato alle fiamme lungo il corso, cui segue l'incendio del telo di plastica dell'albero di Natale di piazza Madrice, e quindi la conclusione in via Dammuselli, laddove finisce e si dirama il corso Butera, dove viene appiccato il fuoco alla Panda usando un pezzo di cartone che si spegne però quasi subito.

In nessuno degli incendi sarebbe stata usata benzina o altro materiale combustibile.

L'ipotesi, anche per la personalità di alcune delle persone coinvolte, non induce ragionevolmente  a pensare, almeno in questo caso, che dietro possano esserci questioni di pizzo.

Anche l'incendio di una seconda auto, una Fiat uno, di cui si parla su alcuni organi di informazione, in realtà è accaduto oltre una settimana fa, e secondo le prime risultanze rimanderebbe a beghe di quartiere.

Purtuttavia le forze di polizia stanno predisponendo un rafforzamento dell'attività di sorveglianza e prevenzione.