Ieri sera in tv alla trasmissione 'Servizio pubblico' di Michele Santoro, con una maschera per renderlo irriconoscibile, ha raccontato ancora una volta la sua verità sul depistaggio di cui si rese protagonista, manovrato da uomini dello Stato, sulla strage di via D'Amelio: le sue confessioni portarono alla condanna di sette imputati nel processo Borsellino.
Successivamente dopo la sua ritrattazione, avvenuta quasi venti anni dopo la strage, il processo e le condanne sono state annullate e i sette imputati scarcerati.
Ieri sera come afferma un comunicato della redazione di 'Servizio pubblico' "All'uscita degli studi di Cinecittà a Roma Vincenzo Scarantino è stato prelevato da due volanti della polizia mentre stava salendo su un'auto privata messa a disposizione dalla produzione". "Gli agenti hanno anche perquisito la nostra auto", sottolinea la redazione.
Stamane si è appreso che Scarantino è stato arrestato dalla Squadra mobile di Torino. Nei suoi confronti una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Torino. L'uomo avrebbe abusato di una ragazza con problemi.
Scarantino avrebbe commesso atti di violenza sessuale su una ospite di una comunità protetta nel Torinese. Gli è stata contestata l'aggravante «dell'abuso di autorità», secondo quanto si è appreso, perchè quel giorno svolgeva mansioni di educatore in sostituzione di un altro operatore. Nell'ambito di quell'incarico, sempre secondo le prime informazioni raccolte, lavorava sotto un altro nome.
Scarantino, il pentito 'taroccato', arrestato per reati sessuali
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