Il Comune puntualizza: il 1.170.000 euro non è un finanziamento per pagare debiti pregressi

Il Comune puntualizza: il 1.170.000 euro non è un finanziamento per pagare debiti pregressi

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In ordine alla notizia da noi pubblicata di un finanziamento da 1.170.000 euro per il saldo di debiti pregressi, il Comune di Bagheria ha diffuso un comunicato stampa che riportiamo:

In merito a quanto diffuso da organi di stampa locale circa la questione dei debiti pregressi da saldare nei confronti di creditori dell’amministrazione comunale, ed in particolare in riferimento al decreto 35/2013 sui pagamenti dei debiti della pubblica amministrazione, per una maggiore comprensione della notizia si precisa che la cifra che è stata indicata paria a 1.170 mila euro non è un’assegnazione in denaro per pagare tali debiti, quindi non è il cosiddetto fondo di rotazione atteso, ma si tratta di una cifra che permette una sorta rinegoziazione degli “spazi finanziari” relativamente ai pagamenti del Titolo II.

Nell'ambito della discussione del provvedimento detto "sblocca pagamenti PA", l'Aula di Montecitorio ieri ha approvato all'unanimità un emendamento che modifica il patto verticale, sono stati di fatto assegnati più spazi finanziari per i Comuni italiani.

In sostanza non è un versamento fatto al comune ma una cifra che si può superare rispetto al patto di stabilità in considerazione dei debiti di questo Ente; per consentire ai Comuni di pagare alle imprese quanto spetta si permette agli enti di andare oltre gli stop del patto di stabilità.

Croce e delizia di Comuni e Province il Patto di Stabilità fissa preventivamente dei paletti entro i quali gli enti pubblici non possono indebitarsi per evitare dissesto finanziario, ma al contempo obbliga i Comuni più virtuosi a limitare gli investimenti anche nel caso in cui questi riescano a rimanere a galla dopo gli esborsi pattuiti.

Dunque, con oltre 90 miliardi certificati della pubblica amministrazione nazionale nei confronti delle imprese fornitrici di prestazioni o servizi, il Patto di Stabilità avrebbe potuto bloccare teoricamente gran parte di questi pagamenti ormai passati in scadenza. Il nuovo decreto, approvato dalla Camera dei deputati, prevede una sorta di “corsia d’emergenza”.

Intanto la Camera ha dato il primo via libera parlamentare allo sblocca-debiti, ora si passa in Senato, mentre, come detto, dal ministero dell’Economia è arrivato il provvedimento attuativo che ripartisce i primi 4,5 miliardi per tutte le PA di «spazi finanziari» svincolati dal Patto di stabilità sulla base delle richieste fatte pervenire entro il 30 aprile scorso.