La preoccupazione che Carmelo Bartolone possa essere rimasto vittima di una lupara bianca è molto forte tra gli inquirenti in considerazione delle fibrillazioni che stava attraversando cosa nostra a Bagheria: in una delle intercettazioni, Roberto Flamia, fa un riferimento chiaro a Bartolone, allorchè dice: " ...omissis...cornuto ed indegno che è...ed è tanto cornuto...capace che pensa che sono io che lo volevo portare a morire...”.
Questo farebbe pensare che il disegno di ucciderlo stesse maturando dentro la 'famiglia' bagherese, forse per questioni di spartizione di soldi o forse perchè avrebbe cercato di minacciare il ruolo di capomandamento di Gino Di Salvo.
L'uomo si è allontanato da casa il 4 dicembre dello scorso anno, però volontariamente, e rendendosi di fatto latitante (era vincolato dall'obbligo di firma presso il Commissariato), senza manifestare una particolare apprensione: si pensava che fosse andato nel nord Italia, ma le vicende di questi giorni fanno appunto temere agli inquirenti che possa essere rimasto vittima di quella che, se non è una guerra di mafia, è un sanguinoso sisma di assestamento.
Anhe perchè un altro degli arrestati Vincenzo Graniti professava invece eterna amicizia nei confronti del Bartolone con questa frase intercettata:" ...io a CARMELO, …(omissis)… però CARMELO io non lo abbandonerò mai...”.