Blackout su “I canti della lue” di Piero Montana. Con l'eccezione del Settimanale d Bagheria e del Giornale di Sicilia che a riguardo, nella pagina degli Appuntamenti, ha pubblicato un breve comunicato, le altre testate giornalistiche locali anche online non hanno dato la notizia dell'imminente pubblicazione, annunciata dal poeta, della sua raccolta di versi, che risale al 1982.
E' segno questo che “ I canti della lue” fanno scandalo sia per la sifilide annunciata pubblicamente ma del resto curata dal poeta e che risale a circa 33 anni fa, sia per il contenuto dei versi delle poesie inviate ai giornali e ritenute da Montana pubblicabili perché non pornografiche e assai indicative invece di uno stato d'animo drammatico, in preda ad un nero pessimismo relativo solo a un particolare momento della sua vita.
Detto questo, Montana comunica ancora che non tenterà più l'esperienza di rivolgersi, con i suoi componimenti in versi, a un più vasto pubblico se non a quello degli addetti ai lavori.
Poeta underground, che ha esordito nel 1976 con la raccolta di liriche autobiografiche “ Breve rosario di Sodoma”, premio Triangolo Rosa Pier Paolo Pasolini, e che ha pubblicato raccolte di poesie “clandestinamente”, con edizioni private limitate a poche centinaia di copie, Montana continuerà a mandare in stampa i suoi versi come ha sempre fatto.
Del resto a Bagheria c'è un vero e proprio popolo di poeti che a differenza di Montana non ha problemi con la censura.
La differenza tra questo popolo di poeti e Montana è che questi ha una personalità particolare, che lo contraddistingue nella sua “follia”, nella sua “patologia”, nella sua “diversità”, mentre nel popolo dei poeti bagheresi c' è una palese omologazione, che si riflette in un linguaggio convenzionale passivamente conforme agli usi e alle idee correnti, che rende questi poeti tutti uguali e tutti presentabili a platee più o meno vaste.
Precisando qui che non si vuole disprezzare questo “popolo di poeti bagheresi”, Montana tiene però
a prenderne le distanze.
Ma di questo il poeta non si preoccupa, sicuro di trovarsi con coraggio sempre da solo nel lanciare le sue sfide al conformismo, ai tabù sessuali, mettendo in piazza, se occorre, senza pudore, anche questioni delicate riguardanti la sua privacy.
Ma al di là del conformismo si avverte nel nostro paese un'arretratezza culturale, che ci riporta indietro di secoli, in balia di un perbenismo imperante che vorrebbe cancellare dalla memoria l'esistenza e l'importanza di Baudelaire e degli altri poeti maledetti, nonché il rapporto tra letteratura e il male.
Per una sorta di sfida al conformismo e al perbenismo paesano, confermiamo qui che “ I canti della lue”saranno presto pubblicati ma non da soli, bensì inseriti nella prima raccolta di componimenti poetici di Montana che risale al 1976 ossia in “ Breve rosario di Sodoma”. Opera in versi questa dove, per una sorta di trasvalutazione di tutti i valori, i Sodomiti, condannati dalla Sacra Scrittura, sono fatti derivare dall'Essere superiore, motivo per il quale appaino agli occhi di Montana nelle sembianze di Angeli, la cui bellezza radiosa è ammantata di un alone di mistero ed un'aura di fascino indicibile.
A causa forse del blackout d'informazione sulla iniziativa culturale di Montana di una lettura integrale al pubblico dei “Canti della lue” nei locali della sua “Galleria dell'eros”
lo scorso venerdì 22 maggio, il poeta comunica che la sua manifestazione culturale ha registrato
una scarsa affluenza di pubblico e che pertanto riprova nuovamente a riproporla.
Il prossimo venerdì 29 maggio sempre alle ore 18, saranno nuovamente letti da Montana al pubblico, in versione integrale, “I canti della lue” nei locali della “Galleria dell’eros” in via Mattarella n 64 ( quarto piano) a Bagheria.
Piero Montana