Palermo a caccia del ritorno in massima serie, sogno scudetto per la matricola Girona e Manchester City in cerca del quarto titolo consecutivo in Premier.
E dietro tutto questo c’è il solito City Group, controllato dalla statunitense Silver Lake, dalla cinese CITIC Group e dalla emiratina Abu Dhabi United Group. Presidente dell’impero: lo sceicco Mansour bin Zayed al Nahyan. Eccellente il lavoro di costruzione realizzato finora dal CFG, che in totale possiede 12 club in tutti i continenti del mondo.
Anche i portali specializzati in betting sportivo vedono di buon occhio le tre società del City Group, consentendo ai tifosi di fare previsioni dettagliate su partite ed esiti delle competizioni in cui sono coinvolte utilizzando i diversi Bonus Scommesse. In Serie B, tutti i riflettori sono puntati sui rosanero di Mirri, finora artefici di un campionato altalenante, con alcuni passi falsi recenti (Lecco, Cittadella e Ternana) che tuttavia non hanno comportato il cambio alla guida tecnica. Dopo una contestazione durata un paio di mesi, Corini resta al suo posto e si gode un piazzamento che da qui alla fine potrebbe anche significare promozione diretta.
Insomma, il club ha tutte le carte in regola per tornare in Serie A dopo qualche anno dalla rifondazione ad opera del CFG. “C’è una mentalità da grande squadra e si è rimesso in una posizione di classifica consona per il loro obiettivo di classifica”, ha sottolineato di recente Mimmo Di Carlo ai microfoni di TVPlay. “Magari prende troppi gol e questo deve essere bravo Corini a migliorarlo”, ha aggiunto riferendosi al tecnico rosanero. Che a sua volta, nel post Cremonese si è soffermato sul futuro del suo collettivo: “Parlare di obiettivi è sempre complicato, il campionato è equilibrato: il Venezia sembrava in fuga ma ha avuto delle battute d’arresto. Dobbiamo stare dentro al torneo, lottando gara dopo gara”. La squadra è sicuramente viva e la promozione alla portata del club.
Ma se il Palermo ha già vissuto il fascino della Serie A, quello che sta succedendo a Girona è completamente diverso. Sotto la “custodia” del CFG dal 2017, i catalani stanno contendendo il titolo della Liga al Real Madrid. Finora non avevano mai giocato nella massima serie spagnola. In estate, la squadra allenata da Miguel Angel Sànchez Munoz, ha sborsato circa 20 milioni di euro per l’acquisto, ad esempio, dell’ex Dnipro Artem Dovbyk, classe ’97. Nel complesso il Girona è mix di giovani talenti in rampa di lancio e giocatori più navigati: Sàvio, Yan Couto, Eric Garcia, Miguel Gutierrez, Daley Blind e Cristhian Stuani. Il CFG è stato abile nella solita logica di scambio giocatori tra le squadre possedute a livello globale, elemento che più di una volta ha già sollevato un problema di conflitto di interessi. I Blanquivermelles hanno prelevato nel calciomercato estivo Sàvio e Yan Couto entrambi provenienti da due squadre controllate dalla holding, ossia Troyes, per il primo, e Manchester City, per il secondo. Dai Citizens proviene anche il centrocampista venezuelano Yangel Herrera. Finora, la favola Girona sta funzionando meraviglia. Merito ovviamente degli ingenti capitali del CFG.
In Premier League il City di Guardiola arranca leggermente nello stare al passo del Liverpool capolista. Davanti ci sono anche Arsenal e Aston Villa. Ma il distacco è minimo. Il lavoro del CFG ha già stravolto la storia dei Citizens, macinando record su record. Non ultima, la vittoria al Mondiale per club contro il Fluminense. “Ripenso alle 5 Premier League, alle 4 Coppe Carabao, alle FA Cup e a tutte le semifinali in cui gareggiamo davvero bene”, ha sottolineato di recente proprio Guardiola. Lo stesso Guardiola che però ha squarciato il sereno con una dichiarazione inattesa: “Al Manchester City lavoro finito”. Sarà tempo per il CFG di trovare il nuovo sostituto dopo otto anni alla guida tecnica? Lo scopriremo in estate.