ASTURA, dal nostro dialetto “a quest’ora”, è il nome del gruppo, che si esibisce questa sera alle ore 21:00 ad Altavilla Milicia.
"Astura" è anche associazione culturale, nata al fine di promuovere con manifestazioni teatrali, musicali e di intrattenimento vario, la storia contemporanea della Sicilia.
In particolare il XX secolo, colmo di eventi che hanno rigenerato nuove strutture sociali, risulta essere nel progetto dell'associazione il periodo più rappresentativo e rappresentato.
Gli ultimi 30 anni del XX secolo hanno assunto una dinamica, del moto evolutivo, particolarmente veloce, trasformando inconsapevolmente ciò che era certo in discutibile. Il margine di tolleranza, che sino ad ora identificava e stabiliva le regole della convivenza è stato seriamente compromesso.
Di conseguenza le nuove generazioni, sempre più perplesse ed insicure, in corsa verso l’irrefrenabile crescita della globalizzazione, sembrano essere più superficiali.
ASTURA vuole essere un libro virtuale, un notebook, una specie di enciclopedia vivente nella quale possiamo ricordare gli eventi...
Sensibilizzare l’animo della gente attraverso la forma più antica ma pur sempre efficace che è quella dello spettacolo, fra gli obiettivi degli associati. Parola chiave del progetto è la semplicità, il linguaggio della musica: interpretazioni semplici, ma non per questo meno efficaci, che si spera stimolino la coscienza collettiva al tema dell’inadattabilità del progresso con i principi morali e di uguaglianza che da sempre contraddistinguono l’essere umano.
L'iniziativa di ASTURA prevede uno spettacolo musicale o teatrale di due ore con brani inediti ed editi in lingua italiana e dialetto siciliano, con l’interpretazione delle narrative di poeti più o meno noti che parlano della Sicilia e della sicilianità.
Storia gruppo.
Nato a Bagheria negli anni ’90 inizialmente con il nome "Bivio", il gruppo è caratterizzato sin dai suoi esordi per una forte attenzione nei confronti della musica popolare.
Il successivo cambiamento di nome in ASTURA (a quest’ora) è accompagnato nel tempo anche da variazioni nella line up. Il nuovo nome è volto a sottolineare la maturazione dei suoi componenti che, “a ‘stura”, dovrebbero ormai essere diventati “grandi”.
Gli Astura con il loro pop-rock (Indie) fortemente influenzato dalla musica popolare siciliana, influenze evidenti anche nei testi e nel ruolo attribuito alle percussioni.
Influenzati dalla tradizione culturale, dai colori e dai sapori della propria terra, i brani raccontano di storie comuni le quali, con un linguaggio semplice ma particolarmente introspettivo, comunicano messaggi positivi di crescita e rinnovamento. “La propria terra è come nostra madre, pensi che sia giusto dimostrargli quanto tu sia autonomo ed indipendente e di non volere il suo aiuto, ma alla fine trovi conforto e serenità soltanto in lei. (Enrico Baffa Scinelli)”...
Il primo brano ideato si chiama ARIA ed è probabilmente il fulcro sul quale ruota l’identità del compositore. Per puro caso, coinvolti da uno strano senso di appartenenza di identità, i brani portanti del gruppo rappresentano i quattro elementi della natura: Aria, Fuoco, Terra ed Acqua. La genesi di questi quattro elementi, in realtà, si ferma soltanto al terzo con il brano Blues Mediterraneo, che parla appunto della propria terra. Delusi dai fatti di cronaca, e da una imbarazzante omertà diffusa e presente nel proprio paese, in una delle loro liriche dal titolo TANINU, volutamente scritta in dialetto, raccontano la storia di un pover'uomo ucciso davanti gli occhi delle persone le quali, stanche di non essere ascoltate, vivono le ingiustizie protette dal guscio dell’indifferenza; con questo brano riceveranno un premio per la migliore canzone inedita presentata durante la manifestazione Kemonia Festival a Palermo.