Mimmo Pintacuda, la mia fotografia. Una vita per immagini

Mimmo Pintacuda, la mia fotografia. Una vita per immagini

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Un atto d’amore e di gratitudine, nei confronti del padre e della fotografia.
E’ questo il film di 56 minuti realizzato da Paolo Pintacuda, che ripercorre naturalmente attraverso foto, immagini e interviste la carriera umana e artistica di Mimmo Pintacuda.


Dall’inizio, quando, come lui stesso ci racconta, la sua passione per le foto, nasce per vincere la fobia della camera oscura, dentro cui lo portava, a scoprire il miracolo dello “sviluppo” della pellicola, un suo fratello maggiore, fotografo.

La pellicola verrà proiettata, dopo una introduzione di buona musica con E. Mascellino ed Enrico Baffa Scinelli, sabato 12 Settembre alle ore 20.30 al Supercinema di Bagheria, con ingresso libero.

L’iniziativa è stata resa possibile dallo sforzo congiunto dell’assessore alla cultura Sergio Martorana, del consigliere comunale Francesco Gurrado, e del consigliere provinciale Bartolo Di Salvo e dell'Associazione "Astura"

Nel film, come dicevamo, si parte dalle prime foto, e via via le raccolte ”Quando i bambini non ci guardano”, che appunto sorprende i piccoli nei loro giochi; “Anziani” che ne testimonia la condizione di solitudine; “Bagheria ieri e oggi”, che fissa i cambiamenti del nostro territorio; “Diario di un emigrante”, in cui viene documentata la vita negli U.S.A dei nostri connazionali; sino alle ultime raccolte “La sedia racconta” in cui vecchie sedie parlano per immagini, ed infine l’ultima fatica, “Tracce”.


Ogni tanto, ci dice sorridendo Mimmo, che incontriamo a Villa Cattolica, sempre arzillo, malgrado gli anni non siano più pochi, qualche foto la faccio ancora; però mentre ero io prima ad inseguire le immagini, le situazioni e le circostanze, oggi fotografo le situazioni che vedo dal terrazzo di casa.


Il film, procede con la voce narrante di Mimmo che attraverso le immagini parla di sé e di Baarìa, con due interviste, di cui una a Peppuccio Tornatore, che ha sempre riconosciuto a Mimmo il ruolo di suo primo mentore e maestro, e l’altra al Direttore del Museo della fotografia “Alinari” di Firenze cui Mimmo ha donato l’intero corpo delle sue opere.

Viene riproposto altresì, letto da Gaetano Balistreri, il carteggio tra lo stesso Pintacuda e Renato Guttuso, ricco di spunti umani e artistici.

Insomma una occasione da non perdere.