Rallentare è la base da cui (ri)partire
Quante volte vi capita o vi è capitato di correre, o per lavoro o durante il tempo libero? Lo ammettiamo: questa domanda è retorica visto che la risposta già la sappiamo.
E la risposta è: quasi sempre! Non è certo colpa vostra se state vivendo una vita alla velocità della luce e all’insegna del multitasking, ma è colpa della società, la nostra società che ci impone ritmi ogni giorno sempre più insostenibili. Nel quotidiano tutti, nessuno escluso, siamo chiamati a fare bene più cose, e a farle nel minor tempo possibile, e di questa cosa purtroppo ormai ci siamo accorti. Se queste sono le attuali “regole del gioco sociale”, per una volta dobbiamo, se non infrangerle, quantomeno aggirarle. Perché? Perché banalmente ne va della nostra salute. Aver dimenticato che oltre alle infinite commissioni da sbrigare ci siamo anche noi, con i nostri desideri, le nostre volontà e i nostri ritmi, è il più grosso errore di quest’epoca post-moderna. Per fortuna agli errori si può sempre rimediare in qualche modo. Già, ma come?
Un bel gioco in scatola per cominciare, ma non solo
I ritmi frenetici della nostra vita lavorativa ci portano oggi ad accumulare così tanto stress, che non va più via nemmeno quando rientriamo a casa la sera, da esaurirci quasi completamente. E non è un’esagerazione quanto appena affermato, perché, come rivelato da alcuni recenti studi, il nostro benessere psico-fisico viene compromesso nella maggior parte dei casi proprio quando non riusciamo in alcun modo a rallentare. Certo, nel weekend rallentare è piuttosto semplice, visto che possiamo dedicare il tempo libero a disposizione ad esempio giocando a un gioco in scatola con gli amici oppure collegandoci in solitaria con la nostra piattaforma ludica preferita, che è solita offrirci i migliori bonus senza deposito immediato in circolazione, ma in settimana non lo è per nulla. Ecco che dobbiamo fare assolutamente qualcosa, e questo qualcosa può essere staccarci da tutto e da tutti per almeno 5 minuti. Seduti davanti alla nostra scrivania, dobbiamo per un attimo non fissare più lo schermo del pc, e soprattutto non tirare fuori dalla tasca dei pantaloni il nostro amato telefonino, quanto lasciare che la nostra mente sia libera di vagare. Dove? Ovunque: basta un bel pensiero, oppure portare alla luce un ricordo piacevole, ed ecco che senza accorgersene abbiamo rallentato, ovverosia abbiamo dedicato del tempo a noi stessi così da stare bene. Chiaramente al lavoro queste pause devono essere per forza di cose brevi e infrequenti, ma anche poche sono sufficienti a regalarci un benessere di cui non siamo abituati a godere quando giunge ii momento di “guadagnare la pagnotta”. Se rallentare è la base da cui (ri)partire, così da prepararci per un futuro migliore, più sano e più a misura delle nostre esigenze, è necessario già oggi impratichirsi nell’arte del “volersi bene”, senza ovviamente trascurare alcun impegno in agenda.
Imparare dal Feng Shui
Riappropriarsi dei ritmi umani in fondo non è una novità di oggi, nel senso che le principali filosofie orientali millenarie ricordano da sempre all’uomo quanto importante sia per lui trovare un posto ben preciso all’interno della natura, con cui poter entrare in risonanza. Il Feng Shui, antica filosofia orientale di origine taoista, ci dice proprio questo, ossia che dobbiamo imparare a ritagliarci nel quotidiano alcuni spazi che siano armonici, autentici e personalizzati. Se ci riusciremo staremo bene, perché avremo eliminato dalla nostra vita il superfluo, superfluo che ha a che fare sia con i ricordi brutti sia con gli oggetti che ci trasmettono sensazioni negative. Insomma: il Feng Shui è una sorta di “palestra di vita” all’interno della quale abbiamo bisogno di allenarci per poter rallentare. Sì è vero, questo verbo ricorre tantissimo nell’articolo, e non è certamente un caso, perché crediamo che mai come stavolta “repetita iuvant”. Ne va della salute psico-fisica, e non colpevolizzatevi se non riuscirete subito a stare meglio con voi stessi, perché ci vuole un po' di tempo e tanta pratica!