Tutti noi commettiamo errori nella vita, e sentirsi in colpa, a chi non capita? Quando facciamo qualcosa di sbagliato iniziamo a stare male, fino a sentirci in colpa.
In un certo senso è come se pensassimo di doverci sentire male quando facciamo qualcosa di sbagliato, ma di certo comportarsi in questo modo non ci aiuta e non è un modo funzionale di affrontare gli errori commessi.
Guardiamo alle nostre azioni e comportamenti passati giudicandoci cattive persone, e quindi come se fosse necessario punirci. Spesso la punizione che viene auto inflitta è rimuginare su ciò che è accaduto, sul ritornare più e più volte a come si sono svolti gli eventi, sopportando per mesi o anni un peso inutile.
Con queste premesse l’umore si abbassa e comincia a intaccare la vita; così entusiasmo, ottimismo, interesse per le persone possono venire lentamente meno. Il meccanismo dell’autocritica infatti è uno dei fattori predittori della depressione.
Con l’autocritica infatti l’autocontrollo è peggiore, diminuisce il senso di potere personale, la fiducia in se stessi e la volontà.
Ammesso che sbagliare è umano e che pertanto tutti sbagliamo, ciò che importa è provare a non commettere gli stessi sbagli. Quindi il senso di responsabilità personale gioca un ruolo fondamentale nel processo decisionale che porterà a cercare di evitare di sbagliare nuovamente.
Un ruolo fondamentale è semmai legato alla capacità di perdonarsi. La chiave di tutto, ossia del nostro benessere e della capacità di gestire un fallimento è il perdono verso noi stessi.
Essere compassionevoli o meglio, auto compassionevoli, è fondamentale per vedere le cose con maggiore distacco e considerare anche i fattori attenuanti della propria responsabilità personale.
Pertanto è utile lasciare andare queste colpe reali o presunte, in modo da perdonarci e smetterla di condannarci per mesi per espiare la colpa. Tutto questo è spesso molto irragionevole. Irragionevole è mettere in discussione il proprio valore, ma noi non siamo i nostri sbagli.
Pentirsi dei nostri sbagli non è un problema, anzi attraverso il pentimento possiamo elaborare meglio ciò che è accaduto. Così come chiedere scusa per come le persone si sono sentite a causa del nostro comportamento.
Avere rimorsi su un determinato comportamento può essere pertanto più funzionale del sentirsi in colpa, perché la colpa è legata ad un malessere che riguarda noi stessi ed il nostro valore personale.
Per sentirvi meno in colpa quindi dovete lavorare per avere più compassione per voi stessi. Dalla mia esperienza clinica posso affermare che coloro i quali riescono ad essere compassionevoli verso se stessi hanno anche una maggiore autostima e minori quote di ansia e depressione.
Tenete a mente questi ingredienti e sentirete molto meno il peso del senso di colpa.
Dott. Francesco Greco
Tel. 3922965686
www.francescogrecopsicologo.it
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Il Dott. Francesco Greco, Psicologo e Psicoterapeuta, è specialista in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Svolge attività clinica per i disturbi d'ansia, depressione, crisi, stress, insicurezza, disturbi emotivi e dello spettro ossessivo. Utilizza la Terapia Cognitiva, la Acceptance and Commitment Therapy (ACT), Mindfulness e la SCHEMA THERAPY. Specializzato nel trattamento dei disturbi dell’alimentazione attraverso la tecnica della CBT-E, disturbi sessuali e consulenza di coppia. Riceve a Bagheria.