Bagheria nel giornalismo: "l'Alba Soluntina"

Bagheria nel giornalismo: "l'Alba Soluntina"

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Una pagina non indifferente nella vita bagherese merita il giornalismo.
E’ con commozione che io ho riletto pochi giorni addietro un foglio strappato alle ingiurie del tempo e che costituì il nostro primo tentativo di sottoporre Bagheria alla voce cosciente del cosiddetto “quarto potere”.

 

Eravamo ancora studenti delle prime classi del ginnasio, ma sentivamo di già il bisogno di comunicarci le impressioni, di scambiare le idee, di esporle al vaglio della pubblica opinione.
Quel foglio ingiallito ha rievocato in me il tempo in cui fu scritto, e rileggendolo ora ho rivissuto quindici anni della nostra vita: quanto cammino d’allora ad oggi.

In questa rapida rassegna del giornalismo paesano non posso non dire qualcosa dell’”Alba Soluntina”. A rigore in essa poco vi collaborammo, poiché l’ing. Guttuso (il padre di Renato Guttuso n.d.r.) che ne era il direttore, più che un giornale di lotte, mirava a farne soprattutto una gazzettina letteraria.
La sola campagna (e sia detto fra parentesi: coraggiosa e costante) che sostenne l’”Alba” fu la marittimità di Bagheria. Ad ogni numero una puntata, non si concepiva l”Alba” senza la marittimità di Bagheria.
E la verve dei susseguenti numeri unici trovava modo di mostrare “Febo” intento a fare le capriole lungo l’agognato rettifilo.

continua…

Scritto da Salvatore Scordato e tratto dalla Ristampa anastatica della "Guida illustrata di Bagheria e Solunto del 1911". Il foglio ingiallito di cui parla lo Scordato risale pertanto agli ultimi anni del XIX secolo.