Chi va piano va sano e va lontano, ricorda il vecchio adagio.
Ed i nostri consiglieri comunali sagggiamente lo mettono in pratica. Perchè e a che proposito?
Presto detto.
Oltre sei mesi orsono il consiglio approvvò le ormai arcinote aree P.I.P., aree per gli insediamenti produttivi, le aree cioè su cui dovrebbero sorgere gli insediamenti artigianali.
Un atto importante: tardivo, ma importante. Squilli di trombe, rulli di tamburi, grandi pacche sulle spalle, grande soddisfazione, grandi ringraziamenti e riconoscimenti reciproci.
Restava da approvare il regolamento per la gestione e la assegnazione delle aree: faremo presto, diceva il sindaco; faremo presto, faceva eco il presidente dell consiglio; faremo presto, ripetevano in coro assessori e consiglieri di maggioranza e di opposizione.
Bene.
Sono trascorsi oltre sei mesi, e dopo che la discussione, per usare una espressione tecnica è stata "incardinata" (addirittura!!), e in un mese e quattro sedute di consiglio sono stati approvati appena due articoli sui quattordici che compongono l'articolato, arriva la sorpresa: contrordine consiglieri!
Da una "assemblea dei presidenti dei gruppi consiliari", viene fuori la proposta che forse, in effetti, ragionando, riflettendo, valutando, e approfondendo, potrebbe essere meglio ritirare il tutto e tornare a discutere in commissione per smussare, ammorbidire, limare, armonizzare, le
proposte di modifica e tornare in aula con un testo unitario e condiviso.
Avete capito bene!
Una ragionamento siffatto che qualunque persona di buon senso avrebbe fatto sei mesi fa, ai nostri consiglieri è venuto in testa solo adesso.
Andando avanti con i proverbi: meglio tardi che mai!
Qualche tempo fa, sollevammo un piccolo dubbio: se quei 600.000 (seicentomila euro) che ogni anno incassano, sindaco, assessori e consiglieri fossero ben spesi, in relazione a quanto producono: ahinoi! si è scatenato un putiferio: ma come si permette costui?
Si fece un accalorato dibattito in consiglio, in cui consiglieri, sindaco e assessori, si distribuirono affettuosamente e reciprocamente patenti di bravura, di spirito di sacrificio, di attaccamento al dovere, di amore per la democrazia, e gli organi di rappresentanza.
Adesso, alla luce di quanto è successo, il nostro dubbio è diventato certezza: 600.000 Euro (seicentomila) per l'approvazione delle aree P.I.P. nel 2007, e altri 600.000 Euro (seicentomila) per un Regolamento aree P.I.P. nel 2008 (ammesso che si approvi) francamente sono troppi.
O no?