Tutti solidali con il sindaco, assenti però gli assessori UDC

Tutti solidali con il sindaco, assenti però gli assessori UDC

Politica
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Un consiglio difficile da decifrare, in cui al di là della solidarietà umana e politica, a tratti, ma solo a tratti, emerge una preoccupazione sincera, che quanto sta accadendo da alcuni mesi a questa parte rischia di intimorire il consiglio comunale

, e che quindi la solidarietà a Sciortino deve essere un momento, un “passaggio” per stringersi attorno all’istituzione consiliare, per fare in modo che dentro questo organo, gli eletti dal popolo possano parlerà senza condizionamenti o paure.

Come pure emerge a tratti, la responsabilità della politica e dei politici e la necessità di riflettere su abitudini e comportamenti che a lungo andare stanno facendo passare l’idea che a pugni o bruciando auto o intimidendo, si possa arrivare all’obiettivo.
E’ un discorso lungo che ci proponiamo di sviluppare a suo tempo, ma se si mettono uno dietro l’altro una serie di episodi già noti, a cui vanno aggiunti quelli meno noti, quali per esempio quelli di un intero consiglio comunale posto, qualche tempo fa, sotto sequestro per oltre un’ora da parte di un gruppo di facinorosi ( e sono, credeteci, nella loro crudezza, immagini agghiaccianti), ad un vigile urbano aggredito a pugni da un violento, e con i presenti, ed il sindaco tra questi, che “invitano” il vigile a non sporgere denuncia per non “consumarlo” ( il violento), sino all’aggressione di qualche giorno fa da parte di un noto personaggio nei confronti dell’assessore Filippo Tripoli, viene fuori una sequenza preoccupante.

Sono una serie di tasselli che dimostrano la debolezza di una classe politica nei confronti , non solo di fenomeni di “plebeismo”, ma di vero e proprio “caporalato” delle situazioni di necessità e bisogno, che non ha saputo opporsi con sufficiente fermezza.
Ed ora, anche questi i nodi vengono al pettine: di una classe politica, cioè, che non sempre parla il linguaggio della responsabilità e della verità, anche amara, ma indulge talvolta nelle promesse che non potrà mantenere.


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Quando si comincia poco dopo le 10, alla seduta cui sono stati invitati la deputazione regionale del palermitano, sindaci e rappresentanti delle istituzioni, sono presenti oltre ai consiglieri, il deputato regionale del PD Faraone e il consigliere provinciale dell’UDC Bartolo Di Salvo, e Pippo Cipriani per l’associazione antiracket.

Poi alla spicciolata arrivano i parlamentari regionali Apprendi e Mattarella, e i sindaci di Santa Flavia e Villafrati, Totò Camilleri, presidente di Metropoli est.

Il presidente Vella in apertura legge i numerosi telegrammi e le attestazioni di solidarietà pervenute, da Beppe Lumia, Giovanni Avanti, Saverio Romano, dal sindaco di Misilmeri Totò Badami e da tanti altri politici e non.

E’ un coro di condanna del gesto e di manifestazioni di solidarietà a Sciortino.
Il primo intervento è quello del sindaco: e si inizia quindi con un Biagio Sciortino, di solito piacione, estroverso e sorridente, insolitamente teso: ha pesato certo assieme alla preoccupazione intrinseca all’episodio, il fatto di non essere potuto stare vicino alla famiglia in un momento di indubbia tensione e comprensibile ansia.
Solo otto minuti per manifestare lo sconcerto per un gesto così vile e inatteso; un groppo alla gola, quando accenna alle refluenze familiari dell’evento. Andrà comunque avanti. Si vede però che non è in giornata.

Poi inizia la sfilata degli oratori.


Sono una ventina di interventi, una quindicina quelli dei consiglieri e il resto degli ospiti.
Solidarietà, vicinanza: girano tutti attorno a queste parole, chè altrimenti non potrebbe essere.
Qualcuno, Faraone, azzarda una chiave di lettura più incisiva”la politica è indietro rispetto a fenomeni che maturano nella società” (ed è sottinteso che sono fenomeni di incarognimento ).
Qualche altro (Apprendi, Napoli), parlano di Coinres e ATO rifiuti; altri dicono che oggi è il giorno della solidarietà e basta, e interrogarsi non serve, non solo, ma addirittura che non si debba; alcuni, che sottolineano che oggi (ma anche domani) è più giusto fare emergere gli elementi dell’unità e del fare, rispetto alle divisioni e alle discussioni perditempo, perché è questo quello che la gente si aspetta: fatti e non parole.
In un solo intervento, quello di Pippo Cipriani, si fa riferimento esplicito alla mafia e dintorni.
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Tutti sottolineano che oggi è il giorno della solidarietà, del riscatto e dei buoni propositi, magari domani o dopodomani si ricomincia a marcare come è giusto che sia le distinzioni e le differenze, ma ripetiamo che in alcuni interventi (pochi a dire il vero) al di là della inevitabile retorica emergeva una preoccupazione vera, e cioè che un consiglio di eletti dal popolo non può stare sotto scacco, e che occorre rivedere molti comportamenti politici pubblici, se si vuole portare a compimento dignitosamente la consiliatura.
Per questo occorre trovare le strade e i modi giusti, e qualcuno assennato e intelligente, e pensoso delle sorti della città, ci prova.



Tra quelli che non hanno colto la gravità del momento
noi, ed è una opinione che esprimiamo, mettiamo la delegazione assessoriale dell’U.D.C., volutamente e vistosamente assente.

Siccome, così hanno fatto capire, si sono autosospesi della giunta, hanno ritenuto giusto non partecipare alla seduta.

Un grave errore politico, perché in un momento come questo, le ragioni della politica di partito, andavano messe da parte rispetto al problema della libertà di espressione dei rappresentanti del popolo e delle istituzioni, minacciata.

Ma dormano tranquilli i nostri lettori: tra qualche giorno si metteranno d’accordo e rientreranno in giunta, però la macchia della mancata solidarietà a Sciortino,
(considerato anche che la rottura si era consumata con il vicesindaco), e rimarcata disertando la seduta, purtroppo per loro resterà.