Due ore di dibattito a tratti teso e nervoso quello di martedì sera, frantumato e spesso interrotto dai consiglieri, ed in cui emergono frammenti di tutto: dalle divisioni politiche, che negli ultimi tempi si sono approfondite, alle rancorosità personali,
Si comincia in seconda convocazione con le comunicazioni del presidente sui temi più disparati: dalla lettera di dimissioni di Maggiore da presidente della III commissione, alla elezione di Nicola Cirano (in foto) quale nuovo presidente della stessa commissione; da una precisazione di Amato circa i contenuti di una intervista mai resa ad un periodico, alla condizioni del servizio di raccolta rifiuti, sino alla costituzione di una commissione per il personale sulla cui legittimità vengono avanzati dei dubbi.
Il regolamento prevede che sulle comunicazione del presidente ci sia l’intervento di un consigliere per gruppo, e per un massimo di tre minuti, a meno che, ed è quello che chiede Cangialosi del PDL, non si vada in “deroga” al regolamento.
“Deroga” che la maggioranza non concede astenendosi (9 voti a favore e 14 astenuti), con quest’ultimi che, per regolamento, sono considerati voti contrari.
A quanto pare nel passato la “deroga” è stata sempre votata dal consiglio: stavolta no.
In qualche modo è questo il motivo che da il via ad una serie di interventi fortemente polemici da parte dell’opposizione, Cangelosi, Castronovo, Lima, Amoroso a cui ribatte la maggioranza con Gulli, Amato, Gurrado, Raspanti e Tripoli del gruppo “Per il bene di Bagheria” cui appartiene il neo eletto presidente di commissione Cirano, che ribadisce l’equidistanza del suo gruppo tra maggioranza e opposizione.
Il tentativo dell’opposizione è chiaramente quello di fare emergere alcune gravi contraddizioni nella maggioranza: dalla elezione di un consigliere che non è della maggioranza a presidente di commissione, Cirano appunto, che viene eletto con i voti della maggioranza, alle divisioni politiche, che pure, al di là delle interviste, Amato aveva sottolineato in un documento, i cui passi più significativi Castronovo riporta in consiglio.
L’accusa di fondo quindi che l’opposizione rivolge alla maggioranza è quella di volere impedire il dibattito e di volere mettere il bavaglio all’opposizione. Il consigliere Lima giunge ad accusare la maggioranza a conclusione del suo intervento: “Siete peggio dei nazifascisti”.
In realtà il conflitto che si manifesta in aula ha alcune motivazioni recenti ed altre che affondano le radici un po’ più lontano e sono essenzialmente due: da un canto l’ingresso dell’U.D.C. nell’area di governo ha indebolito l’opposizione privandola di un importante punto di riferimento: una volta con i consiglieri dell’U.D.C. , la cui opposizione di allora, (e visti i comportamenti di oggi), qualcuno continua a definire “strumentale”, era più facile “condizionare” la maggioranza. Adesso senza più la sponda dell'U.D.C. l’aria è veramente cambiata.
L’opposizione, anche se numericamente più debole si è però incattivita; ed inoltre emerge da parte del presidente Daniele Vella una filosofia di gestione dell’assemblea diversa rispetto al passato.
In poche parole, quando presidente era Bartolo Di Salvo, in quanto esponente dell’U.D.C., partito allora all’opposizione, si andava verso una “lettura” del regolamento che dava ampi margini all’opposizione di emergere, e di mettere, ove necessario, la maggioranza in difficoltà: adesso con un presidente come Vella, organico alla maggioranza si va, anche per rendere più efficiente i lavori del consiglio verso una interpretazione restrittiva e, questo dice l’opposizione, per due motivi.
Il primo è quello di mascherare le divisioni interne alla coalizione che sostiene Sciortino, ed il secondo è che la maggioranza si avvia a discutere questione importanti legati soprattutto a piani di lottizzazioni e urbanistica e ci vuole arrivare compatta e coesa, senza dare troppo spazio alla discussione, facendo valere il peso dei numeri, per non rischiare ritardi e passi falsi.
Quando si sta per concludere il dibattito sulla comunicazioni del presidente, un increscioso episodio, avvenuto nel corridoio adiacente l'aula consiliare, che ha per protagonisti il consigliere Mimmo Aiello e l'assessore Gino Di Stefano, che sono quasi venuti alle mani, fanno ritenere più opportuno a presidente e capigruppo, di chiudere lì questa brutta serata.
C’è spazio solo per Biagio Sciortino, che rispondendo ad Amoroso e forse per sdrammatizzare il clima, dice con una certa ironia, che proporrà, considerata che Bagheria è ormai considerata il "paese della buche", un gemellaggio con la città di Roma amministrata dall’ex A.N. Gianni Alemanno, che sui giornali nazionali è stata ufficialmente definita “la città delle buche”.
Qualche altra precisazione di Sciortino sulla 155 e sulla mancata raccolta dei rifiuti ieri, pare a causa di una assemblea sindacale, e poi tutti a casa o in pizzeria.