Il Tribunale Amministrativo siciliano rigetta il ricorso proposto dall’Ingegnere bagherese Bartolomeo Di Salvo, confermando i risultati elettorali e mantenendo in carica l’On. Mario Giambona difeso dagli Avv.ti Giuseppe e Giovanni Immordino, gli On.li Antonello Cracolici e Caterina Chinnici, difesi dagli Avv.ti Francesco Stallone, Carmelo Pietro Russo e Filippo Ficano (foto di copertina).
La vicenda ha origine per l’elezione diretta del Presidente della Regione e dei Deputati dell’Assemblea Regionale Siciliana del 25 settembre 2022.
Il candidato Di Salvo capolista nella circoscrizione di Palermo nella lista “Popolari e Autonomisti”, collegata alla Lista Regionale n. 3 “In Sicilia – Renato Schifani Presidente” ha impugnato dinanzi al T.A.R. Palermo l’esito delle operazioni elettorali e l’attribuzione dei seggi in base alla rideterminazione dei quozienti elettorali circoscrizionali. In particolare ha richiesto la rimessione alla Corte Costituzionale, la questione di legittimità costituzionale dell’art. 2 bis, comma 3 e ss., della Legge Regionale n. 29 del 20 marzo 1951, così come modificata dalla Legge Regionale n. 7 del 2005 chiedendo anche l’annullamento delle operazioni elettorali e l’attribuzione dei seggi in base alla rideterminazione dei quozienti elettorali circoscrizionali e alle preferenze espresse all’interno delle liste che hanno raggiunto la soglia del 5% regionale e, per l’effetto, la sua proclamazione quale deputato dell’Assemblea Regionale Siciliana.
Il Tar Palermo accogliendo le tesi dei contro interessati on. Mario Giambona (difeso dagli avv.ti Giuseppe e Giovanni Immordino), l’On. Antonello Cracolici e l’On. Caterina Chinnici (difesi dagli Avv.ti Francesco Stallone, Carmelo Pietro Russo e Filippo Ficano) ha rigettato il ricorso e confermato i risultati elettorali al contempo condannando l’ing. Di Salvo al pagamento delle spese di lite a favore di ciascuno dei controinteressati costituiti. Nulla per gli altri pure evocati in giudizio (Adriano Varrica, Luigi Sunseri, Nuccio Di Paola, Ismaele Lavardera ecc.).
Il Tribunale amministrativo ha, in sostanza, fatto salve le specificità della legge elettorale siciliana per l’elezione dei componenti dell’ARS e i margini in cui la potestà esclusiva della Regione siciliana può esprimere nel decidere come i suo componenti debbano essere eletti.
