Dopo una lunga tregua comincia nuovamente a respirarsi a Bagheria il clima di campagna elettorale. A pochi mesi di distanza dal rinnovo degli organi amministrativi della Città iniziano, anche se con una certa prudenza, le grandi manovre più o meno sotterranee da parte di partiti, movimenti e pezzi della società civile.
Da un lato c'è l'amministrazione comunale guidata da Patrizio Cinque, che a parte l'ambigua autosospensione dal Movimento 5 Stelle che appare solo di facciata, continua ad essere il catalizzatore della galassia Cinque Stelle di Bagheria. Il nostro giovane sindaco è ormai un consumato politico di professione e come altri prima di lui, intende sparare tutte le sue cartucce elettorali in questi ultimi mesi che ci accompagneranno alle elezioni.
In realtà negli ultimi quasi 5 anni non vi è stato, bisogna amaramente riconoscere, un miglioramento sensibile nei servizi fondamentali erogati dal Comune al cittadino e i problemi riguardanti l'erogazione idrica, la pubblica illuminazione, la manutenzione stradale, la cura del verde pubblico, sono rimasti tutti sul tappeto. Il tema scottante dela lotta all'abusivismo, più croce che delizia per il sindaco, fa segnare il passo e sono ancora poche le demolizioni sul territorio, nonostante negli tultimi mesi si sia dato un chiaro segnale di rigore.
Il sindaco sta cercando di metterci una toppa quando forse è troppo tardi, dopo una gestione populistica di problemi di delicata gestione come quelli sopra accennati. Sul versante della raccolta rifiuti, nonostante i miglioramenti rispetto alle gestioni passate, la raccolta differenziata avviata da circa 3 anni si è rivelata alla lunga un mezzo flop, mentre altri Comuni limitrofi hanno avviato con successo percorsi virtuosi.
Valutiamo quasi per gioco quali potrebbero essee le candiidature in campo. Regna grande confusione e i possibili protagonisti tendono a nascondere ile proprie carte nel tentativo di dissumulare fino all'ultimo legittime ambizioni politiche e personali.
Il Movimento 5 Stelle dovrebbe mettere in campo una candidatura unica, la possibile novità potrebbe essere una lista civica di appoggio. Patrizio Cinque sembrerebbe intenzionato a ricandidarsi, ma in questo caso dovrebbe superare alcune perplessità presenti all'interno del suo stesso movimento.
Restando nell'ambito dei partiti di governo bisognerà guardare anche alla mosse della Lega di Salvini, un partito che ormai anche al sud è stato sdoganato e che a Bagheria sta prendendo forma.
C'è anche Rosario Giammanco, grande vecchio della politica bagherese, che è da poco il nuovo coordinatore cittadino del partito di Giorgia Meloni Fratelli d'Italia.
Iniziano a muoversi anche pezzi della società civile e movimenti. Alessandra Iannì con Movimentiamo Baarìa proverà probabilmente a sparigliare le carte con una candidatura che vorrebbe aggregare sensibilità diverse.
C'è poi il redivivo Biagio Sciortino, che dopo una lunga parentesi fuori dalla politica in prma linea, si pone come punta di diamante della lista civica Bagheria Popolare.
Il Centro Destra che alle scorse regionali e alle ultime politiche ha dato segna di vitalità, annovera al suo interno un certo numero di personalità forti, ma dovrà per forza sintetizzare in un solo nome la propria proposta politica per non commettere errori già visti in passato. I nomi sono quelli di Maurizio Lo Glabo, di Filippo Tripoli ma anhe di Gino Di Stefano, che 5 anni fa ci aveva gia provato.
Guardando a sinistra, sulle spoglie del Partito Democratico, sfasciato definitifamente alle scorse politiche con delle scelte insensate e come sempre autolesioniste, è nato il manifesto politico A partire da Cento , sottoscitto da cento cittadini pronti ad impegnarsi per la guida della città e che sinora appare la vera novità in questo panorama politico frastagliato.
Lorenzo Gargano