Daniele Vella: «Una svolta civica per il bene della città»

Daniele Vella: «Una svolta civica per il bene della città»

Politica
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A Bagheria, a un anno dalla naturale scadenza del mandato dell’amministrazione guidata da Patrizio Cinque, il panorama politico comincia a guardare al futuro, e quindi alle prossime elezioni amministrative del 2019.

Alleanze, certo, ma soprattutto programmi su cui i futuri candidati dovranno giocoforza scontrarsi. Lo stato della città, d’altronde, non può non imporre delle riflessioni, e con sé le diverse problematiche che Bagheria si porta appresso da anni e chissà se un giorno troveranno una reale soluzione. La speranza è che le eventuali proposte siano avvalorate da numeri, da un progetto. E non da parole, di cui la città non sa che farne. Abbiamo parlato di tutto questo con Daniele Vella, ex candidato a sindaco nella tornata amministrativa del 2014.


Ciao Daniele, e grazie per la disponibilità fornita all’intervista. Un anno ancora prima della naturale conclusione dell’attuale amministrazione. E com’è normale che sia, è tempo dei primi, e chissà forse definitivi, bilanci sull’operato della giunta e con sé anche del consiglio comunale. Vorrei chiederti qual è il tuo giudizio, da ex candidato a sindaco al ballottaggio del 2014 e, ancora di più, dall’alto del tuo impegno politico sempre attivo nel territorio bagherese, su questi (quasi) quattro anni di amministrazione a guida Cinque Stelle?
Un bilancio onesto dell'attività dell'amministrazione del M5S deve portarci a dare un giudizio insufficiente. Non sono stati risolti i nodi principali ovvero non siamo usciti dal dissesto finanziario, c'è poca chiarezza sui conti e la città, nonostante gli sforzi apprezzabili sulla differenziata, appare sporca e abbandonata. Nessuna opera pubblica degna di tale nome è stata progettata o finanziata, molti servizi ai cittadini sono disorganizzati o assenti ed è peggiorata la qualità dei rapporti umani all'interno della nostra comunità. E credo che proprio da questo ultimo punto occorra ripartire. Dallo stare insieme perché si è comunità.
L’amministrazione guidata da Patrizio Cinque, nei suoi modi di fare e di porsi con la cittadinanza e con le opposizioni, ha fatto discutere sicuramente per molti aspetti. Come pensi debba presentarsi la futura amministrazione, anche alla luce dei rapporti con il personale comunale, oggetto di polemiche di questi anni, e del propagarsi di un linguaggio politico e sociale sempre più aggressivo?
La prima regola d'oro di chi amministra è eliminare le tensioni attraverso il dialogo. Dialogo con i cittadini, con le forze sociali, con le forze politiche. Ripristinare un dialogo franco e sincero e sapere ascoltare saranno le prime cose da fare. Dialogo e rispetto delle regole.
Nelle ultime ore, leggendo e sentendo le dichiarazioni di politici come Maurizio Lo Galbo e Filippo Tripoli, sembra che nell’ambiente politico ci sia intenzione di provare a “sbracciarsi” per il bene della città al di là dei colori politici. Qual è la tua idea a riguardo.
Oramai da tempo noi sosteniamo che, di fronte alla nostra città in difficoltà e, animati dall'intenzione di ritrovare un reale spirito di comunità, tutti dobbiamo fare un passo indietro rispetto ai colori politici. Occorre aggregare le energie pulite, le energie giovani, le persone con esperienza attorno ad una "svolta civica" per il bene della città. È tempo di costruire sulle idee e sui progetti e non partendo dalle sigle e dalle persone. Già 5 anni fa noi abbiamo creato e poi animato una esperienza civica, sfociata nella lista Sarà Migliore, tantissime persone valide, giovani, professionisti, esperti di vari settori che si sono messi in discussione per contribuire al bene di Bagheria. Lavoreremo per una esperienza simile, con tanta umiltà e con la consapevolezza di chi ha imparato dagli errori.
I problemi di Bagheria sono tanti, forse troppi e negli anni, anche in quest’ultimi quattro, sembrano esser diventati quasi cronici. Non pensi che, in ottica elezioni 2019, al di là di qualsiasi discorso a livello “civico” o di partiti, si debba partire attraverso una discussione franca, anche nei confronti dei cittadini, non solo sulle necessità della città a livello economico e sociale, ma soprattutto sulle sue reali potenzialità nel breve e lungo periodo di Bagheria?
Chi racconterà favole si assumerà una grossa responsabilità, negativa. I cittadini non vanno ingannati, vanno messi al corrente che chiunque amministrerà la città erediterà un Comune in grosse difficoltà. Difficoltà finanziarie, disorganizzazione amministrativa, nessun finanziamento da ereditare, una progettazione ridotta ai minimi termini, una città abbandonata, dove il decoro urbano e la vivibilità sono concetti dimenticati. Una città che in 4 anni non ha ancora realizzato un evento culturale degno della sua fama, un territorio disorganizzato di fronte ai turisti, un luogo che non ha valorizzato i suoi talenti. Un dialogo perso e da ritrovare, con il mondo delle scuole, della cultura, delle professioni, con i piccoli e medi imprenditori che ancora vogliono continuare ad investire e lavorare qui da noi. Bisogna dare una speranza alle tante persone valide che abitano questo territorio di rimanere a investire, a lottare, a lavorare, a vivere e a creare su famiglia. Per concludere, occorrerà usare il linguaggio della chiarezza e porre al centro di una "alleanza larga e del fare" alcuni obbiettivi certi da perseguire.
Si ringrazia Daniele Vella per l’intervista concessa
Mario Montalbano